33ª GIORNATA

Entra Zalayeta e porta il Napoli in paradiso

Inter inconcludente e rinunciataria

serieA
dom 26/04/09

NAPOLI

INTER

stadio San Paolo
60000 spettatori
napoli inter  
arbitro Rosetti – 5.5
guardalinee Ghiandai – Gior­dano
quarto uomo Baracani

1

0

 
     
gol 28’st Zalayeta ammonizione Vieira  
ammonizione Amodio ammonizione Cruz  
ammonizione Lavezzi ammonizione Stankovic  
ammonizione Balotelli  

NAPOLI (3-5-2): Navaro, Santacroce, Contini, Aronica, Montervino, Blasi, Amodio (43’st Bogliacino), Hamsik, Mannini, Lavezzi (38’st Datolo), Denis (18’st Zalayeta).
Panchina: Bucci, Grava, Pazienza, Russotto. All. Donadoni
INTER (4-2-3-1): Julio Cesar, J. Zanetti, Cordoba, Samuel, Chivu (36’st Maxwell), Vieira (30’st Cruz), Cambiasso, Figo (25’st Mancini), Stankovic, Balotelli, Ibrahimovic.
Panchina: Toldo, Burdisso, Materazzi, Santon. All. Mourinho.

La zampata del Panterone e l’Inter cade restituendo qualche brivido a un campionato che sino a ieri mattina appariva chiuso. Ottimo Napoli, il più bello della gestione Donadoni, esaltato da un guizzo di Lavezzi e da una «stoccata» decisiva di Zalayeta. I nerazzurri sono stati inconcludenti, pericolosi solo sulle palle inattive che hanno esaltato Navarro. In questa serata napoletana si è smarrito Mourinho che ha concluso la partita con un 4-2-4 di brasiliana memoria con Cruz e Ibrahimovic attaccanti centrali e Mancini e Balotelli attaccanti laterali. Uno sfoggio di potenzialità offensive che non ha scalfito l’ordine tattico della squadra di Donadoni. Anzi il Napoli ha sfiorato il raddoppio più di quanto i nerazzurri non abbiamo sfiorato il pareggio.
Fondamentale, in questo successo, il ruolo giocato da Lavezzi che non aveva fatto sino a quel momento cose straordinarie però al 28′ della ripresa si è concesso uno dei suoi slalom liberando al tiro Zalayeta entrato in campo solo dieci minuti prima al posto di Denis: la conclusione non lasciava scampo a Julio Cesar che, infatti, rimaneva immobile al centro della porta. Si infiammava il San Paolo che liberava tutte le sue passioni e anche le sue rabbie per una stagione iniziata in maniera entusiasmante e diventata a partire dall’ 11 gennaio scorso (data dell’ultima vittoria sul Catania) deludente. Ma il Napoli forse non era la squadra da primato dell’inizio ma nemmeno quella balbettante degli ultimi mesi. Ieri sera si è avuta l’esatta dimensione di una squadra che ha ritrovato il successo dopo tre mesi e mezzo grazie al quarto gol di Zalayeta. Le qualità ci sono, vanno sviluppate, assecondate, moltiplicate attraverso una accorta campagna-acquisti.
L’Inter evidentemente ispira tanto il Napoli quanto Zalayeta che segnò anche lo scorso anno il gol della vittoria. Impeccabile la condotta della squadra di Donadoni: difensivamente attenta nel primo tempo, aggressiva e asfissiante nel pressing; più determinata nella ricerca della ripartenza nella ripresa quando il copione è stato svolto con maggiore brillantezza grazie all’ingresso sul terreno di gioco dell’attaccante uruguaiano. Obbligato dalle numerose assenze a reinventarsi la squadra, Donadoni ha puntato sul fisico. Si attendeva un’Inter sistemata con Figo, Stankovic e Balotelli alle spalle di Ibrahimovic, perciò a sorpresa ha piazzato Amodio (alla seconda partita in A) «schermo» davanti alla difesa per impedire gli inserimenti di Stankovic e raddoppiare e triplicare all’occorrenza su Figo e Balotelli a loro volta controllati dalle coppie Mannini-Aronica e Montervino-Santacroce. E’ evidente che quel che il Napoli guadagnava dal punto di vista della copertura degli spazi difensivi la perdeva da quella della costruzione offensiva.
Il disegno di Donadoni era completato dall’inserimento iniziale di Denis al posto di Zalayeta, cioè chili in più per non soccombere allo strapotere fisico dei nerazzurri. La responsabilità del guizzo risolutivo è stata scaricata sulle spalle di Lavezzi che, dopo alcuni tentativi falliti, lo ha trovato. Dal punto di vista dell’applicazione e dell’ordine il Napoli è stato encomiabile, come dimostrano le due sole occasioni lasciate all’Inter ( una conclusione di testa di Samuel dopo appena due minuti di gioco deviata in angolo da Navarro e un tiro di Balotelli a fil di traversa) nel primo tempo. La squadra nerazzurra, evidentemente lavorata ai fianchi, nella ripresa è apparsa ancora più spenta. Ibrahimovic solo in un caso (su punizione dalla distanza) ha cercato la porta (ottima la deviazione in angolo di Navarro). Era, però, il Napoli a mostrarsi più spigliato. Donadoni ha colto l’attimo: rinunciato alla forza fisica di Denis e puntato sulla maggiore qualità tecnica e il maggiore dinamismo di Zalayeta. Le scelte gli hanno dato ragione facendo rinascere il Napoli.

 
NAVARRO 7
SANTACROCE 7
CONTINI 7
ARONICA 7
MONTERVINO 7
BLASI 7
AMODIO 6.5 (43’st Bogliacino sv)
HAMSIK 6.5
MANNINI 7
LAVEZZI 7 (38’st Datolo sv)
DENIS 6 (18’st Zalayeta 6.5)

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