37ª GIORNATA

Zenga si congeda da Catania con una bella vittoria

Napoli in vantaggio, poi una figuraccia

serieA
dom 24/05/09

CATANIA

NAPOLI

stadio Massimino
20000 spettatori
catania napoli  
arbitro Baracani – 5.5
guardalinee Biasutto – Fiore
quarto uomo Tozzi

3

1

 
     
gol 42’pt Morimoto gol 28’pt Bogliacino  
gol 43’st Mascara (r) espulsione Mannini  
gol 46’st Falconieri ammonizione Blasi  
ammonizione Martinez ammonizione Contini  
ammonizione Confalonieri  

CATANIA (3-4-1-2): Kosicky, Sto­vini, Terlizzi, Capuano, Izco, Sciacca, Giac. Tedesco (21’st Biagianti), Llama (15’st Falco­nieri), Mascara, Morimoto, Martinez.
Panchina: Acerbis, Car­boni, Paolucci, D’Amico, Silvestri. All. Zenga.
NAPOLI (3-5-2): Navarro, Santa­croce, Contini, Aronica, Gra­va, Blasi (30’st Gargano), Bogliacino, Pazienza (17’pt Datolo), Mannini, Pià (13’st Lavezzi), Zalayeta.
Panchina: Gianello, Rinaudo, Vitale, Denis. All. Donadoni.

Sugli spalti è ancora festa quando Zenga piomba in sala stampa ed annuncia il suo addio al Catania. «Mi dispiace, devo andare, avevo già deciso così, grazie di tutto» , dice l’uomo ragno, allenatore che per farsi apprezzare in Italia è dovuto ripartire dalla Sicilia e che oggi corteggiano in tanti. Ma la notizia non spegne la gioia dei tifosi etnei. Chiusura migliore di un campionato già di per se gratificante non potevano sperare: il Catania stabilisce il record dei punti in serie A dopo aver ottenuto la salvezza in largo anticipo; stritola il Napoli nella parte finale; si congeda dal Massimino con un eurogol di Falconieri, alla sua prima rete in A, un giovane che arriva dal vivaio, come Sciacca del resto. Falconieri segna il confine tra passato recente e futuro. Vanno via in tanti, da Bizzarro a Spinesi, da Baiocco a Silvestre, forse ancora altri. Ma il Catania non si strappa i capelli per questo. Sa di poterli rimpiazzare adeguatamente e con le solite operazioni di mercato intelligenti e poco dispendiose. Ed il Napoli? Il Napoli, l’incomprensibile Napoli di queste ultime battute, riesce nell’impresa di perdere anche la faccia in una gara di scarsissimo significato per entrambe. Perde la faccia nell’ultima mezzora, pur avendo Lavezzi e Gargano in campo. Si lascia aggredire e mettere sotto da un avversario che ha cambiato pelle per la terza volta nell’arco dei novanta minuti. Presta il fianco su palle inattive, sulle triangolazioni strette, sugli affondi. Non è più capace di stare in campo in maniera razionale ed equilibrata. Si sfilaccia, si sgretola, dà l’idea di essere una squadra allo sbando che non vede l’ora di andare in vacanza.
Chissà cosa avrà pensato Aurelio De Laurentiis che ha visto la partita in tv in una villa di Conca dei Marini adagiata sul mare, ospite di amici salernitani. Si è rovinato il compleanno. O meglio, c’è chi ha pensato bene di guastarglielo perdendo per la seconda volta di fila dopo il kappaò interno con il Toro. Magrissimo lo score di Donadoni. In dieci partite ne ha vinto una, contro l’Inter. Anche lui si è smarrito e non è riuscito a trovare più il bandolo della matassa. Il Napoli passa in vantaggio con un gol dalla distanza di Bogliacino, poi incassa il pareggio con Morimoto solo in area a colpire di testa; nella ripresa, il Catania passa al 43-3 e Donadoni inserisce anche Lavezzi ma proprio da un suo errore nasce la ripartenza per l’episodio del rigore trasformato da Mascara e poi in pieno recupero il giovane Falconieri ha il tempo di aggiustarsi il pallone, prendere la mira e castigare Navarro per rendere la sconfitta del Napoli persino umiliante ed ingiustificabile.

 
NAVARRO 5
SANTACROCE 5
CONTINI 5
ARONICA 5.5
GRAVA 5.5
BLASI 5 (30’st Gargano sv)
BOGLIACINO 5.5
PAZIENZA sv (17’pt Datolo 5)
MANNINI 4.5
PIA’ 6 (13’st Lavezzi 5)
ZALAYETA 5.5

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