Chiesa di Santa Maria Incoronata
Storia e architettura

La sua fondazione risale al 1352, per ricordare l’incoronazione dei nuovi sovrani Giovanna I d’Angiò e Luigi Ludovico di Taranto. I due si sposarono proprio in questa chiesa e, nell’occasione, la regina donò una spina della corona di Cristo che aveva ricevuto dal re di Francia. La reliquia è rappresentata anche nel portale d’ingresso e l’episodio conferì alla struttura anche il nome di “Incoronata”.
Insieme alla chiesa venne costruito anche un ospedale e l’intera struttura, dal 1378, fu affidata all’ordine dei Certosini di San Martino fino al XVI secolo. Durante i secoli, della struttura originaria si salvarono la navata e il portico esterno, mentre il luogo di culto fu riaperto nel 1700. In seguito, i restauri del 1925 e del 1961, hanno eliminato le coperture barocche e riportato in luce l’originaria struttura gotica, permettendo di ritrovare anche i resti di due campanili e di affreschi medievali.
L'interno

Alla sinistra dell’altare, di epoca settecentesca, si apre la Cappella del Crocifisso nel quale erano presenti degli affreschi del XV secolo con la Vita di San Ladislao, di cui restano alcuni frammenti esposti nella navata centrale. Le opere sono attribuite ad un ignoto pittore marchigiano, probabilmente autore anche degli affreschi sulle volte della stessa cappella, raffiguranti Storie della Vergine. Dello stesso artista, inoltre, vi era un polittico esposto ora nel Museo di Capodimonte. Nella stessa cappella, infine, si conservava un Crocifisso Ligneo di Michelangelo Naccherino, traslato nella chiesa di Santa Maria di Costantinopoli.
Dove si trova - mappa
Foto
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Alcune foto sono tratte da:
Wikipedia e da Culturacampania
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