Cappella di San Giovanni dei Pappacoda
Venne costruita nel 1415, commissionata da Arturo Pappacoda, consigliere di re Ladislao I d’Angiò ed esponente di una delle famiglie nobili più importanti di Napoli. La struttura venne restaurata diverse volte durante i secoli e questo comportò alcune perdite riguardo opere d’arte e aspetto originario. L’intervento più invasivo venne realizzato nel 1772 per volontà di Giuseppe Pappacoda che ridisegnò l’interno adattandolo ad uno stile classico romano. Inoltre, furono cancellati gli affreschi alle pareti e inserito un altare in marmo su cui venne posta una tela della scuola di Francesco Solimena, raffigurante San Giovanni Evangelista. Sempre nello stesso anno vennero aggiunte le statue degli Evangelisti, opera di Angiolo Viva che le realizzò su commissione della principessa Doria D’Angri. All’interno sono conservati i sepolcri di Angelo Pappacoda, vescovo di Martorano morto nel 1537, e di Sigismondo Pappacoda, vescovo di Tropea morto nel 1536.
La struttura della cappella è in tufo giallo e, insieme al campanile, è rimasta come in origine. Quest’ultimo, è attribuito ad Antonio Baboccio ed è arricchito da bifore, colonnine binate, archetti trilobi, bassorilievi e giochi di colore con decorazioni in piperno grigio e marmo.
Il portale d’ingresso è in stile tardogotico e, in mancanza di notizie certe, viene attribuito ad Andrea Ciccione o ad Antonio Baboccio, a causa di alcune somiglianze di stile presenti in opere ubicate in diverse chiese della città. Sull’architrave troviamo il bassorilievo raffigurante Gesù Bambino con gli Evangelisti, nell’arco a sesto acuto la Madonna con Bambino tra San Giovanni Evangelista e San Giovanni Battista, nella chiave dell’arco il Cristo coronato con scudo, mentre più in alto una statua raffigurante Dio che, tra un coro d’angeli, sormonta lo stemma dei d’Angio-Durazzo con il libro eterno sulle ginocchia. Nelle colonnine ai lati del portale sono collocate le statue di San Pietro, San Paolo e, in cima , quelle degli arcangeli Raffaele e Gabriele. Infine, la statua posta sulla cuspide raffigura San Michele Arcangelo col drago sotto i piedi e la spada.
Vorrei sapere se è stato esplorato il sottosuolo che io so esserci