Cappella Sansevero
Sincerità - Francesco Queirolo
La statua raffigurante la “Sincerità” fu scolpita da Francesco Queirolo tra il 1754 e il 1755 e venne dedicata da Raimondo Di Sangro alla moglie Carlotta Gaetani, il cui ritratto nel medaglione non è completato, come si usava quando, come in questo caso, si dedicava l’opera ad una persona ancora in vita. Anche in questo caso, come per alcune altre statue, il Queirolo lavorò su un bozzetto del Corradini, realizzando una donna avvolta da una veste che regge nella mano sinistra un cuore, simbolo di amore e carità, e nella destra un caduceo (un bastone avvolto tra due serpenti), simbolo di pace e ragione. Quest’ultimo, nell’antico Egitto, era lo scettro del dio Hermes (Mercurio per i romani) e veniva usato come simbolo di mediazione per le liti e, quindi, era portatore di pace. Successivamente fu utilizzato per rappresentare la scienza Ermetica, mentre in alchimia indicava l’unione degli opposti, zolfo e mercurio.
In basso, un putto, realizzato probabilmente da Paolo Persico, e due colombe, rappresentanti la purezza e la fedeltà coniugale, ma anche, secondo le teorie alchemiche, l’albedo, lo stato che raggiunge la materia grezza prima si trasformarsi in pietra filosofale. Come altre tre statue, la Sincerità è addossata ad una piramide.
In basso, un putto, realizzato probabilmente da Paolo Persico, e due colombe, rappresentanti la purezza e la fedeltà coniugale, ma anche, secondo le teorie alchemiche, l’albedo, lo stato che raggiunge la materia grezza prima si trasformarsi in pietra filosofale. Come altre tre statue, la Sincerità è addossata ad una piramide.
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