Basilica di San Gennaro fuori le mura
Storia e architettura

La basilica di San Gennaro Fuori le Mura deve il suo nome al luogo di costruzione, scelto al di fuori delle mura della città per tenerla lontana dal mondo pagano. La sua edificazione risale al V secolo, nella zona delle Catacombe di San
Gennaro, probabilmente come risultato dell'unione di due preesistenti siti cimiteriali di epoche diverse: uno del II secolo in cui era conservato il corpo di Sant'Agrippino, primo patrono di Napoli, e un altro del IV secolo che ospitò le spoglie di San Gennaro fino alla loro prima traslazione nel IX secolo.
L'edificio rappresenta un'altra buona testimonianza di architettura paleocristiana, anche se ha subito alcune modifiche nei secoli successivi alla sua edificazione, soprattutto tra il IX e il XV secolo; Nel 1892 la volta fu sostituita con un soffitto a capriate, mentre in un restauro di inizio Novecento si tentò di recuperare la struttura originaria eliminando alcune modifiche fatte in precedenza.
Il risultato è un ibrido tra molti stili; per esempio, l'interno, con una struttura a 3 navate, richiama quello tardo gotico e presenta un'abside semicircolare paleocristiana, sorretta da due colonne corinzie.
Le opere d'arte che erano contenute nella basilica, sono state traslate nel Museo Civico di Castel Nuovo per motivi di sicurezza.
La chiesa, inoltre, è preceduta da un atrio affrescato con storie della vita di San Gennaro, opera attribuita al pittore Andrea Sabatini, attivo a Napoli tra il secondo e il terzo decennio del Cinquecento.
Dove si trova - mappa
Foto
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Le foto sono tratte da:
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