Chiesa di San Giovanni Battista dei Fiorentini
Storia e descrizione
La Chiesa di San Giovanni Battista dei Fiorentini si trova in Via Pacio Bertini.
L’antica chiesa, che sorgeva in via dei Fiorentini nella zona oggi occupata da palazzo Fernandez, fu fondata nel XV secolo per volontà Isabella di Chiaromonte, al tempo regina di Napoli e moglie di Ferrante d’Aragona, che la affido ai monaci dominicani dedicandola a San Vincenzo. Nel 1557 la comunità dei fiorentini, già molto numerosa dal XIII secolo, vi si trasferì e la intitolò a San Giovanni Battista.
La chiesa, con cupola, il cui ingresso era anticipato da un piccolo porticato rinascimentale, custodiva otto statue raffiguranti gli apostoli posti nei pilastri tra le cappelle laterali, quasi tutte opera di Michelangelo Naccherino e della sua bottega, tranne una, scolpita da Pietro Bernini nel 1601. Tra le opere pittoriche, da ricordare i quadri di altri artisti toscani come Giovanni Balducci e Marco Pino.
L’edificio venne restaurato più volte, nel 1580, nel 1624, nel 1732 (per i danni causati dal terremoto) e nel 1845, anno in cui l’architetto Gaetano Fazzini diede un’impreonta neoclassica eliminando il porticato e realizzando una facciata a bugne lisce.
La chiesa venne demolita tra il 1952 e il 1953 per i danni subiti durante la guerra, ma già nel 1937 era finita nella lista degli edifici da distruggere nell’ambito della ricostruzione del rione San Giuseppe. Infatti, ricerche storiche successive confermarono che l’antica costruzione non era stata danneggiata dalle bombe, ma che la sua demolizione era stata decretata perchè ostacolava il compimento delle opere edilizie circostanti.
La nuova chiesa venne ricostruita nell’attuale collocazione e consacrata nel 1959. La demolizione dell’antico tempio causò la perdita dei resti di Bernardo Tanucci, celebre statista toscano e ministro di Carlo III, che si trovavano nell’ipogeo, ma le opere d’arte di maggior valore vennero salvate. Nella nuova struttura furono traslati nove quadri del XVI secolo, opera di Marco Pino (tra cui spicca quello alle spalle dell’altare maggiore raffigurante il Battesimo di Cristo) e Giovanni Balducci, mentre le statue degli apostoli erano già state portate nel 1942 sull’altare maggiore della Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio. Nel 2000, sulla sommità della facciata è stata collocata una statua del Battista di Alfredo Scotti, mentre nel 2008 la stessa facciata è stata interessata da un leggero restauro.
Dal 21 settembre 1997 la chiesa ospita le spoglie della Serva di Dio Angela Iacobellis, morta di leucemia nel 1961 a 12 anni e venerata per alcune grazie ricevute.
L’antica chiesa, che sorgeva in via dei Fiorentini nella zona oggi occupata da palazzo Fernandez, fu fondata nel XV secolo per volontà Isabella di Chiaromonte, al tempo regina di Napoli e moglie di Ferrante d’Aragona, che la affido ai monaci dominicani dedicandola a San Vincenzo. Nel 1557 la comunità dei fiorentini, già molto numerosa dal XIII secolo, vi si trasferì e la intitolò a San Giovanni Battista.
La chiesa, con cupola, il cui ingresso era anticipato da un piccolo porticato rinascimentale, custodiva otto statue raffiguranti gli apostoli posti nei pilastri tra le cappelle laterali, quasi tutte opera di Michelangelo Naccherino e della sua bottega, tranne una, scolpita da Pietro Bernini nel 1601. Tra le opere pittoriche, da ricordare i quadri di altri artisti toscani come Giovanni Balducci e Marco Pino.
L’edificio venne restaurato più volte, nel 1580, nel 1624, nel 1732 (per i danni causati dal terremoto) e nel 1845, anno in cui l’architetto Gaetano Fazzini diede un’impreonta neoclassica eliminando il porticato e realizzando una facciata a bugne lisce.
La chiesa venne demolita tra il 1952 e il 1953 per i danni subiti durante la guerra, ma già nel 1937 era finita nella lista degli edifici da distruggere nell’ambito della ricostruzione del rione San Giuseppe. Infatti, ricerche storiche successive confermarono che l’antica costruzione non era stata danneggiata dalle bombe, ma che la sua demolizione era stata decretata perchè ostacolava il compimento delle opere edilizie circostanti.
La nuova chiesa venne ricostruita nell’attuale collocazione e consacrata nel 1959. La demolizione dell’antico tempio causò la perdita dei resti di Bernardo Tanucci, celebre statista toscano e ministro di Carlo III, che si trovavano nell’ipogeo, ma le opere d’arte di maggior valore vennero salvate. Nella nuova struttura furono traslati nove quadri del XVI secolo, opera di Marco Pino (tra cui spicca quello alle spalle dell’altare maggiore raffigurante il Battesimo di Cristo) e Giovanni Balducci, mentre le statue degli apostoli erano già state portate nel 1942 sull’altare maggiore della Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio. Nel 2000, sulla sommità della facciata è stata collocata una statua del Battista di Alfredo Scotti, mentre nel 2008 la stessa facciata è stata interessata da un leggero restauro.
Dal 21 settembre 1997 la chiesa ospita le spoglie della Serva di Dio Angela Iacobellis, morta di leucemia nel 1961 a 12 anni e venerata per alcune grazie ricevute.
Dove si trova - mappa
Foto
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Le foto sono tratte da:
Wikipedia
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