Chiesa di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi
Storia e descrizione
La Chiesa di Chiesa di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi si trova in Via Salvator Rosa.
La chiesa venne costruita, insieme al convento, nella prima metà del XVII secolo per ospitare le suore Carmelitane dopo che queste furono costrette ad abbandonare il monastero del Santissimo Sacramento. I fondi per la costruzione furono donati dal Mercante Gaspare Roomer di Anversa, molto devoto a Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, religiosa fiorentina canonizzata nel 1669. Il progetto della struttura venne affidato a Onofrio Tango, ma la realizzazione vera e propria fu di Giovanni Sparanno. Successivamente, nel XVIII secolo, il complesso venne via via ridimensionato, prima da Maria Gioffredo e, poi, Giuseppe Astarita (1750-1775), Ferdinando Fuga (1774-1780) e Pompeo Schiantarelli (1781-1793). Questi lavori modificarono sostanzialmente l’aspetto seicentesco della struttura, della quale rimase solo il portale in piperno (un tempo decorato con ori e affreschi).
Il monastero, soppresso nel 1806 dai francesi, venne utilizzato come magazzino per la paglia e, solo dopo il ritorno dei Borboni (1815) ne fu ripristinato l’uso religioso.
Successivamente, fino al 1927 il convento fu usato come ospedale militare. L’edificio fu nuovamente restaurato nel 1932, occasione in cui la chiesa venne rivestita di marmo bianco di Carrara.
All’interno sono custoditi affreschi attribuiti a Giovanni Battista Benaschi e, sull’altare maggiore, la tela di Paolo Finoglio raffigurante le Sante Maria Maddalena, la Penitente, e Maria Maddalena de’ Pazzi che adorano il Santissimo Sacramento. Altri due quadri, raffiguranti Sant’Antonio e Santa Lucia, sono opere di Davide Forte del 1920.
La chiesa venne costruita, insieme al convento, nella prima metà del XVII secolo per ospitare le suore Carmelitane dopo che queste furono costrette ad abbandonare il monastero del Santissimo Sacramento. I fondi per la costruzione furono donati dal Mercante Gaspare Roomer di Anversa, molto devoto a Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, religiosa fiorentina canonizzata nel 1669. Il progetto della struttura venne affidato a Onofrio Tango, ma la realizzazione vera e propria fu di Giovanni Sparanno. Successivamente, nel XVIII secolo, il complesso venne via via ridimensionato, prima da Maria Gioffredo e, poi, Giuseppe Astarita (1750-1775), Ferdinando Fuga (1774-1780) e Pompeo Schiantarelli (1781-1793). Questi lavori modificarono sostanzialmente l’aspetto seicentesco della struttura, della quale rimase solo il portale in piperno (un tempo decorato con ori e affreschi).
Il monastero, soppresso nel 1806 dai francesi, venne utilizzato come magazzino per la paglia e, solo dopo il ritorno dei Borboni (1815) ne fu ripristinato l’uso religioso.
Successivamente, fino al 1927 il convento fu usato come ospedale militare. L’edificio fu nuovamente restaurato nel 1932, occasione in cui la chiesa venne rivestita di marmo bianco di Carrara.
All’interno sono custoditi affreschi attribuiti a Giovanni Battista Benaschi e, sull’altare maggiore, la tela di Paolo Finoglio raffigurante le Sante Maria Maddalena, la Penitente, e Maria Maddalena de’ Pazzi che adorano il Santissimo Sacramento. Altri due quadri, raffiguranti Sant’Antonio e Santa Lucia, sono opere di Davide Forte del 1920.
Dove si trova - mappa
Foto
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Le foto sono tratte da:
Wikipedia
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