Chiesa di Santa Maria del Rimedio al Molo Grande
Storia e descrizione
La Chiesa di Santa Maria del Rimedio al Molo Grande si trova in Via Flavio Gioia.
Come suggerisce il nome, la chiesa fu inizialmente eretta nel XVII secolo nella zona del Molo Grande, nei pressi del Maschio Angioino. Successivamente, nel 1848, l’edificio in parte distrutto per lasciar spazio alle strutture portuali, e ricostruito alle sue spalle ampliando la parte rimasta integra. L’evento era ricordato da una lapide posta all’interno che recitava: “A Ferdinando II, ottimo religioso sovrano riedificatore di questa Real Chiesa. Il governo e confraternita di essa in segno di gratitudine 1848”. Nell’occasione, la chiesa venne riedificata in chiave neoclassica e ricostruita in stile neoclassico, probabilmente dall’ingegnere Clemente Fonseca.
L’edificio venne demolito nuovamente alla fine del secolo e ricostruito nel luogo attuale tra il 1912 e il 1914, per poi essere definitivamente riaperto al culto nel 1915.
La chiesa, dotata di un portale monumentale incorniciato tra due colonne corinzie che sorreggono un timpano triangolare, custodisce al suo interno alcune statue, datate intorno al Settecento, raffiguranti Sant’Agata e Santa Teresa, provenienti da galeoni che le donarono come ex voto per essere scampati al naufragio. Ancora presenti gli arredi e alcune opere originarie, spostate di volta in volta ad ogni ricostruzione: il gruppo scultoreo della Madonna affiancata da Sa Francesco d’Assisi e San Francesco di Paola, la Vergine di Boulogne, riproduzione di una stampa francese con la Madonna in piedi su una barca nel mare in tempesta e la Madonna del Rimedio, che aveva dato il nome alla chiesa, di cui si tramanda un miracolo secondo il quale avrebbe fermato una palla di cannone diretta verso la chiesa.
Come suggerisce il nome, la chiesa fu inizialmente eretta nel XVII secolo nella zona del Molo Grande, nei pressi del Maschio Angioino. Successivamente, nel 1848, l’edificio in parte distrutto per lasciar spazio alle strutture portuali, e ricostruito alle sue spalle ampliando la parte rimasta integra. L’evento era ricordato da una lapide posta all’interno che recitava: “A Ferdinando II, ottimo religioso sovrano riedificatore di questa Real Chiesa. Il governo e confraternita di essa in segno di gratitudine 1848”. Nell’occasione, la chiesa venne riedificata in chiave neoclassica e ricostruita in stile neoclassico, probabilmente dall’ingegnere Clemente Fonseca.
L’edificio venne demolito nuovamente alla fine del secolo e ricostruito nel luogo attuale tra il 1912 e il 1914, per poi essere definitivamente riaperto al culto nel 1915.
La chiesa, dotata di un portale monumentale incorniciato tra due colonne corinzie che sorreggono un timpano triangolare, custodisce al suo interno alcune statue, datate intorno al Settecento, raffiguranti Sant’Agata e Santa Teresa, provenienti da galeoni che le donarono come ex voto per essere scampati al naufragio. Ancora presenti gli arredi e alcune opere originarie, spostate di volta in volta ad ogni ricostruzione: il gruppo scultoreo della Madonna affiancata da Sa Francesco d’Assisi e San Francesco di Paola, la Vergine di Boulogne, riproduzione di una stampa francese con la Madonna in piedi su una barca nel mare in tempesta e la Madonna del Rimedio, che aveva dato il nome alla chiesa, di cui si tramanda un miracolo secondo il quale avrebbe fermato una palla di cannone diretta verso la chiesa.
Dove si trova - mappa