Chiesa dei Santi Apostoli
Storia e architettura
La chiesa dei Santi Apostoli sorge
in Largo dei Santi Aposotoli.
Secondo la tradizione, già nel 468 sorgeva un edificio di culto fondato dal vescovo Sotero sulle rovine di un tempio dedicato a Mercurio.
Le prime notizie certe, invece, partono dal 1530, anno in cui era affidata al marchese Vico Colantonio Caracciolo che, successivamente, la affido ai padri Teatini che, dal 1609, ne avviarono la ristrutturazione. Il progetto venne affidato all’architetto Francesco Grimaldi fono al 1627 e, poi, i lavori vennero eseguiti da altri artisti come Bartolomeo Picchiatti (autore anche del progetto del campanile eretto nel 1638), Giovan Giacomo di Conforto e Agostino Peppe. Alla fine, la chiesa venne consacrata dal Cardinale Ascanio Filomarino nel 1649.
Un nuovo restauro venne eseguito nel 1857, mentre durante il dominio di Gioacchino Murat divenne una caserma. Nel 1826 venne affidata alla congrega di Santa Maria Vertecoeli che, dopo averla restaurata danneggiando alcuni affreschi per rinforzare la cupola ritenuta pericolante, la consegnarono al Cardinale Sisto Riario Sforza, il quale la riaprì al culto nel 1872. In seguito al terremoto del 1980, si resero necessari nuovi lavori con i quali venne rimosso il rivestimento esterno della cupola in embrici maiolicati, di colore giallo e nero.
in Largo dei Santi Aposotoli.
Secondo la tradizione, già nel 468 sorgeva un edificio di culto fondato dal vescovo Sotero sulle rovine di un tempio dedicato a Mercurio.
Le prime notizie certe, invece, partono dal 1530, anno in cui era affidata al marchese Vico Colantonio Caracciolo che, successivamente, la affido ai padri Teatini che, dal 1609, ne avviarono la ristrutturazione. Il progetto venne affidato all’architetto Francesco Grimaldi fono al 1627 e, poi, i lavori vennero eseguiti da altri artisti come Bartolomeo Picchiatti (autore anche del progetto del campanile eretto nel 1638), Giovan Giacomo di Conforto e Agostino Peppe. Alla fine, la chiesa venne consacrata dal Cardinale Ascanio Filomarino nel 1649.
Un nuovo restauro venne eseguito nel 1857, mentre durante il dominio di Gioacchino Murat divenne una caserma. Nel 1826 venne affidata alla congrega di Santa Maria Vertecoeli che, dopo averla restaurata danneggiando alcuni affreschi per rinforzare la cupola ritenuta pericolante, la consegnarono al Cardinale Sisto Riario Sforza, il quale la riaprì al culto nel 1872. In seguito al terremoto del 1980, si resero necessari nuovi lavori con i quali venne rimosso il rivestimento esterno della cupola in embrici maiolicati, di colore giallo e nero.
Dove si trova - mappa
Foto
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Le foto sono tratte da:
Wikipedia,
culturacampania.it
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