Chiesa di Santa Barbara o Cappella Palatina
Storia e architettura
La chiesa di Santa Barbara, o Cappella Palatina, si trova all’interno del Maschio Angioino,
in Piazza Municipio, che, sin dalla sua costruzione avvenuta tra il 1279 e il 1284, fu dotato del suddetto luogo di culto.
Al suo interno erano conservati degli affreschi di Giotto e della sua bottega raffiguranti Storie dell’Antico e del Nuovo Testamento che, però, a causa dei danni subiti durante il terremoto del 1456, vennero sostituiti da Nuovi intonaci. Delle opere originali si salvano solo alcuni particolari, mentre gli affreschi posti a decorazione delle finestre gotiche sono attribuiti a Maso di Bianco, anch’esso della bottega di Giotto.
In seguito, durante il regno Aragonese, venne costruita la facciata con due pilastri laterali con capitelli di ordine composito con una nicchia, posta sulla trabeazione, contente una statua della Madonna col Bambino, ora in sagrestia, realizzata da Francesco Laurana nel 1474. Nello stesso periodo, tra il 1469 e il 1470, Matteo Forcymania realizzò il rosone, che sostituì il precedente di epoca Angioina, mentre successivamente Andrea dell’Aquila costruì il portale marmoreo, con un architrave sul quale vennero intagliate Storie della Vergine e, sulla lunetta, un bassorilievo con la Madonna e gli Angeli. In seguito, la cappella divenne Parrocchia di San Sebastiano e, dal 1583, venne dedicata a Santa Barbara, patrona degli artiglieri.
All’interno, che si presenta con un’unica navata rettangolare, oltre agli affreschi sopra citati, si trova un tabernacolo di Jacopo della Pila, realizzato nel 1481.
in Piazza Municipio, che, sin dalla sua costruzione avvenuta tra il 1279 e il 1284, fu dotato del suddetto luogo di culto.
Al suo interno erano conservati degli affreschi di Giotto e della sua bottega raffiguranti Storie dell’Antico e del Nuovo Testamento che, però, a causa dei danni subiti durante il terremoto del 1456, vennero sostituiti da Nuovi intonaci. Delle opere originali si salvano solo alcuni particolari, mentre gli affreschi posti a decorazione delle finestre gotiche sono attribuiti a Maso di Bianco, anch’esso della bottega di Giotto.
In seguito, durante il regno Aragonese, venne costruita la facciata con due pilastri laterali con capitelli di ordine composito con una nicchia, posta sulla trabeazione, contente una statua della Madonna col Bambino, ora in sagrestia, realizzata da Francesco Laurana nel 1474. Nello stesso periodo, tra il 1469 e il 1470, Matteo Forcymania realizzò il rosone, che sostituì il precedente di epoca Angioina, mentre successivamente Andrea dell’Aquila costruì il portale marmoreo, con un architrave sul quale vennero intagliate Storie della Vergine e, sulla lunetta, un bassorilievo con la Madonna e gli Angeli. In seguito, la cappella divenne Parrocchia di San Sebastiano e, dal 1583, venne dedicata a Santa Barbara, patrona degli artiglieri.
All’interno, che si presenta con un’unica navata rettangolare, oltre agli affreschi sopra citati, si trova un tabernacolo di Jacopo della Pila, realizzato nel 1481.
Dove si trova - mappa
Foto
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