Chiesa dei Santi Bernardo e Margherita
Storia e architettura
La Chiesa dei Santi Bernardo e Margherita a Fonseca si trova in Via San Giuseppe dei Nudi.
L’intero complesso appartenne fino al 1634 all’ex convento del Santissimo Sacramento, fondato da Camilla Antinori. Dopo che quest’ultimo, nel 1642, si spostò nell’attuale Chiesa di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, fu acquistato nel 1646 dalle suore del convento dei Santi Bernardo e Margherita a Fonseca che intitolarono la chiesa ai due santi titolari.
Il convento venne ristrutturato nel XVIII secolo, mentre il refettorio venne costruito nel 1722 da Antonio Tango, a cui seguì anche la chiesa che, tra il 1725 e il 1732, venne eretta su progetto di Giovan Battista Nauclerio.
In seguito, dopo la soppressione degli ordini religiosi del 1809 voluta da Gioacchino Murat durante il cosiddetto “Decennio francese”, fu utilizzato come presidio militare e, solo nel 1820, concesso in uso all’Arciconfraternita della Vita. Successivamente, nel 1859 che venne dato in concessione ai Cavalieri dell’Ordine Gerosolimitiano residenti tempo prima a San Giovanni a Mare presso il Borgo degli Orefici.
Oggi, il complesso è in uso al Sovrano Ordine Militare di Malta, che l’ha insediata per fornire servizi sanitari per i meno abbienti della città. Infatti, all’interno della chiesa, nello spazio antistante l’area del presbiterio, vi sono dipinti gli stemmi dell’Ordine dei Cavalieri di Malta.
La facciata, composta da due ordini architettonici presenta uno stile tardobarocco con elementi rococò. Il primo ordine, è caratterizzato da tre arcate, di cui quella centrale consente l’ingresso al vestibolo, a cui si accede attraverso una piccola scalinata. Più in alto, è possibili ammirare pregevoli decorazioni in stucco e un finestrone che conferisce luminosità all’ambiente interno.
L’intero complesso appartenne fino al 1634 all’ex convento del Santissimo Sacramento, fondato da Camilla Antinori. Dopo che quest’ultimo, nel 1642, si spostò nell’attuale Chiesa di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, fu acquistato nel 1646 dalle suore del convento dei Santi Bernardo e Margherita a Fonseca che intitolarono la chiesa ai due santi titolari.
Il convento venne ristrutturato nel XVIII secolo, mentre il refettorio venne costruito nel 1722 da Antonio Tango, a cui seguì anche la chiesa che, tra il 1725 e il 1732, venne eretta su progetto di Giovan Battista Nauclerio.
In seguito, dopo la soppressione degli ordini religiosi del 1809 voluta da Gioacchino Murat durante il cosiddetto “Decennio francese”, fu utilizzato come presidio militare e, solo nel 1820, concesso in uso all’Arciconfraternita della Vita. Successivamente, nel 1859 che venne dato in concessione ai Cavalieri dell’Ordine Gerosolimitiano residenti tempo prima a San Giovanni a Mare presso il Borgo degli Orefici.
Oggi, il complesso è in uso al Sovrano Ordine Militare di Malta, che l’ha insediata per fornire servizi sanitari per i meno abbienti della città. Infatti, all’interno della chiesa, nello spazio antistante l’area del presbiterio, vi sono dipinti gli stemmi dell’Ordine dei Cavalieri di Malta.
La facciata, composta da due ordini architettonici presenta uno stile tardobarocco con elementi rococò. Il primo ordine, è caratterizzato da tre arcate, di cui quella centrale consente l’ingresso al vestibolo, a cui si accede attraverso una piccola scalinata. Più in alto, è possibili ammirare pregevoli decorazioni in stucco e un finestrone che conferisce luminosità all’ambiente interno.
Interno
L’interno della chiesa, presenta una piantina a croce greca di forma ottagonale con la presenza di una cupola, sulla quale si aprono otto finestroni. Ampie arcate sorrette da piloni e decorazioni in stucco caratterizzano l’ambiente interno, nel quale sono ancora visibili le antiche grate in legno del coro delle monache. Nell’area presbiteriale è possibile ammirare un quadro incorniciato nel marmo, raffigurante l’Immacolata tra i Santi Bernardo e Margherita, opera di Giovanni Antonio D’Amato, e l’altare maggiore, ricostruito nel 1956.
Tra le altre opere presenti nella chiesa, ricordiamo, le tele dei Santi Gennaro, Francesco d’Assisi e Nicola di Bari, opera di Michelangelo Schilles, allievo del Solimena (nel lato sinistro) e quelle raffiguranti il Calvario e l’Annunciazione, rimaste senza una certa attribuzione.
Tra le altre opere presenti nella chiesa, ricordiamo, le tele dei Santi Gennaro, Francesco d’Assisi e Nicola di Bari, opera di Michelangelo Schilles, allievo del Solimena (nel lato sinistro) e quelle raffiguranti il Calvario e l’Annunciazione, rimaste senza una certa attribuzione.
Dove si trova - mappa