Chiesa dei Santi Bernardo e Margherita a Fonseca
Storia e architettura
La Chiesa dei Santi Bernardo e Margherita a Fonseca si trova in vico Santa Margherita a Fonseca.
La chiesa venne eretta verso all’inizio del XVII secolo dall’architetto Pietro De Marino. Inizialmente si presentava come un unica navata su cui insisteva una volta a botte e, solo a fine secolo, dopo i terremoti del 1688 e del 1694, si approfittò dei restauri per aggiungere delle cappelle, un ingresso laterale e una cupola nella zona del presbiterio. Nel secolo successivo (1734) furono commissionati a Domenico Vaccaro gli stucchi e gli arredamenti. Un altro intervento, datato 1749, fu opera di Niccolò Tagliacozzi.
La chiusura del convento delle monache e i danni del terremoto del 1980 costrinsero la chiesa ad anni di chiusura forza, durante i quali venne fatta razzia di alcune delle opere e delle reliquie in essa custodite. Secondo le guide antiche, nella chiesa si trovavano:
– una tela raffigurante la Vergine in gloria con S. Francesco d’Assisi e S. Bernardo sull’altare maggiore
– una tela raffigurante la Vergine ai piedi della Croce
– una tela raffigurante S. Gennaro attribuita alla scuola del Solimena
– una tela raffigurante la Vergine coronata dalla Trinità con S. Francesco e S. Domenico di Paolo De Matteis (recuperata dalla Soprintendenza)
– una tela raffigurante S. Francesco svenuto sorretto da angeli di Nicola Malinconico (recuperata dalla Soprintendenza)
– una tela raffigurante la Vergine delle Grazie con S. Agostino e S. Monica di Giacomo Cestaro (recuperata dalla Soprintendenza)
– una tela raffigurante la Vergine con i Santi Bernardo, Margherita e Antonio da Padova, attribuita a Paolo Finoglio (esposta nel Museo Civico di Castelnuovo)
– una tela raffigurante Abramo e i Tre Angeli di Pacecco De Rosa (esposta nel Museo Civico di Castelnuovo)
– una copia dell’Ercole e le figlie di Onfale di Bernardo Cavallino (esposta nel Museo Civico di Castelnuovo)
Per fortuna dopo anni di lavori, grazie al parroco della chiesa della Santissima Annunziata l’edificio è stato riaperto nel 2009 con la funzione di oratorio parrocchiale.
La chiesa venne eretta verso all’inizio del XVII secolo dall’architetto Pietro De Marino. Inizialmente si presentava come un unica navata su cui insisteva una volta a botte e, solo a fine secolo, dopo i terremoti del 1688 e del 1694, si approfittò dei restauri per aggiungere delle cappelle, un ingresso laterale e una cupola nella zona del presbiterio. Nel secolo successivo (1734) furono commissionati a Domenico Vaccaro gli stucchi e gli arredamenti. Un altro intervento, datato 1749, fu opera di Niccolò Tagliacozzi.
La chiusura del convento delle monache e i danni del terremoto del 1980 costrinsero la chiesa ad anni di chiusura forza, durante i quali venne fatta razzia di alcune delle opere e delle reliquie in essa custodite. Secondo le guide antiche, nella chiesa si trovavano:
– una tela raffigurante la Vergine in gloria con S. Francesco d’Assisi e S. Bernardo sull’altare maggiore
– una tela raffigurante la Vergine ai piedi della Croce
– una tela raffigurante S. Gennaro attribuita alla scuola del Solimena
– una tela raffigurante la Vergine coronata dalla Trinità con S. Francesco e S. Domenico di Paolo De Matteis (recuperata dalla Soprintendenza)
– una tela raffigurante S. Francesco svenuto sorretto da angeli di Nicola Malinconico (recuperata dalla Soprintendenza)
– una tela raffigurante la Vergine delle Grazie con S. Agostino e S. Monica di Giacomo Cestaro (recuperata dalla Soprintendenza)
– una tela raffigurante la Vergine con i Santi Bernardo, Margherita e Antonio da Padova, attribuita a Paolo Finoglio (esposta nel Museo Civico di Castelnuovo)
– una tela raffigurante Abramo e i Tre Angeli di Pacecco De Rosa (esposta nel Museo Civico di Castelnuovo)
– una copia dell’Ercole e le figlie di Onfale di Bernardo Cavallino (esposta nel Museo Civico di Castelnuovo)
Per fortuna dopo anni di lavori, grazie al parroco della chiesa della Santissima Annunziata l’edificio è stato riaperto nel 2009 con la funzione di oratorio parrocchiale.
Il convento
Il convento attiguo alla chiesa fu fondato nel 1634, quando una trentina di vedove votate alla clausura si trasferirono nel palazzo chiamato Capece a Fonseca, ai tempi di proprietà della nobile famiglia dei Fonseca (da cui la zona prende il nome). Dal 1920 è sede del XIX Circolo Didattico Vincenzo Russo, ma rimangono visibili alcuni segni dell’antica struttura, come il portale d’ingresso con lo stemma del monastero e con i fregi originali, la muratura in tufo e alcune decorazioni dei locali interni.
Dove si trova - mappa