Chiesa di San Giovanni a Carbonara – Interno
Storia e architettura
L’interno si presenta con una pianta a croce latina e un’unica navata rettangolare con cappelle laterali, sormontata da un soffitto a capriate. Lungo la navata è presente l’altare della Madonna delle grazie e la statua della Madonna col Bambino, entrambe realizzate da Michelangelo Naccherino nel 1578. Alla sinistra dell’ingresso si apre la Cappella Somma, realizzata tra il 1557 e il 1566 da Annibale Caccavello e Giovan Domenico D’Auria, mentre più avanti sono posti un’altra statua della Madonna col Bambino di Michelangelo Naccherino (1601) e il Sarcofago di Biagio Marsicano di Annibale Caccavello (1565-1567). Dalla navata è accessibile anche l’antica sagrestia, alle cui pareti erano poste 18 tavole di Giorgio Vasari.
L’abside presenta una volta a crociera e su di esso si aprono alcune cappelle. Dietro l’altare troviamo il Monumento funebre di Re Ladislao.
L’abside presenta una volta a crociera e su di esso si aprono alcune cappelle. Dietro l’altare troviamo il Monumento funebre di Re Ladislao.
Monumento funebre di Re Ladislao
La costruzione dell’opera iniziò nel 1414, anno in cui il re morì, per volontà della sorella Giovanna II d’Angiò e i lavori si protrassero per alcuni anni fino al 1428. L’opera, attribuita inizialmente ad Andrea da Firenze, potrebbe essere in realtà frutto anche della collaborazione con vari artisti toscani e lombardi.
Il corpo principale è sostenuto da quattro cariatidi che rappresentano le virtù della Temperanza, della Fortezza, della Prudenza e della Magnanimità, tra le quali rimane un passaggio attraverso il quale si può accedere alla Cappella Caracciolo del Sole. Ai lati di questo ingresso sono poste due edicole con i dipinti di Leonardo da Besozzo raffiguranti Sant’Agostino e San Giovanni.
Più in alto, in una grande nicchia con archi a tutto sesto, sono poste altre sei statue raffiguranti i sovrani Ladislao e Giovanna in trono, attorniati da gruppi di virtù, in questo caso Carità, Fede, Speranza e Valore. Il sarcofago presenta delle piccole nicchie in cui trovano posto le statue di Ladislao, Giovanna, Carlo III e Margherita, mentre il corpo del defunto si trova al di sopra insieme alla figura di un vescovo che lo benedice. Sul timpano si trovano le statue di Maria Vergine tra quelle di San Giovanni Battista e Sant’Agostino, mentre in alto, e posta la statua del Re a cavallo, con armatura e spada sguainata.
I pilastri principali, sono ornati con motivi gotici e stuatuette, mentre i pilastri che sormontano gli archi minori presentano sedici statuette raffiguranti apostoli, profeti e monarchi, mentre lo stemma reale è visibile sulle due cupole corrispondenti agli archi maggiori.
Il corpo principale è sostenuto da quattro cariatidi che rappresentano le virtù della Temperanza, della Fortezza, della Prudenza e della Magnanimità, tra le quali rimane un passaggio attraverso il quale si può accedere alla Cappella Caracciolo del Sole. Ai lati di questo ingresso sono poste due edicole con i dipinti di Leonardo da Besozzo raffiguranti Sant’Agostino e San Giovanni.
Più in alto, in una grande nicchia con archi a tutto sesto, sono poste altre sei statue raffiguranti i sovrani Ladislao e Giovanna in trono, attorniati da gruppi di virtù, in questo caso Carità, Fede, Speranza e Valore. Il sarcofago presenta delle piccole nicchie in cui trovano posto le statue di Ladislao, Giovanna, Carlo III e Margherita, mentre il corpo del defunto si trova al di sopra insieme alla figura di un vescovo che lo benedice. Sul timpano si trovano le statue di Maria Vergine tra quelle di San Giovanni Battista e Sant’Agostino, mentre in alto, e posta la statua del Re a cavallo, con armatura e spada sguainata.
I pilastri principali, sono ornati con motivi gotici e stuatuette, mentre i pilastri che sormontano gli archi minori presentano sedici statuette raffiguranti apostoli, profeti e monarchi, mentre lo stemma reale è visibile sulle due cupole corrispondenti agli archi maggiori.
Cappella Caracciolo del Sole
La cappella è accessibile attraverso un passaggio tra le cariatidi del Sepolcro di Re Ladislao e presenta una pianta circolare, con una pavimentazione maiolicata del XV secolo che raffigura animali, fiori, uomini e donne con vestiti dell’epoca. Alle pareti troviamo degli affreschi realizzati nella seconda metà del Quattrocento che, nella parte inferiore rappresentano Vita degli eremiti, di Perinetto da Benevento, mentre quelli in alto riportano Storie della vita della Vergine, di Leonardo da Besozzo. Sull’ingresso sono conservati altri dipinti del Perinetto, che raffigurano la Presentazione al Tempio e il Transito di Maria, e opere do Antonio da Fabriano con la Natività di Maria, l’Annunciazione e varie figure di Santi.
All’interno della cappella è conservato anche il sepolcro di Sergianni Caracciolo, Gran Siniscalco del regno e amante della regina Giovanna II, assassinato nel 1427. L’opera venne realizzata nel 1441 da Andrea da Firenze e da uno scultore lombardo, su interessamento del fratello del defunto; è composto da tre guerrieri che sorreggono un’arca sul quale troviamo decorazioni con fogliame, guerrieri e lo stemma della famiglia. Il morto, invece, viene raffigurato con un pugnale nella mano destra, mentre l’iscrizione venne realizzata da Lorenzo Valla, presbitero, umanista e filosofo del XV secolo.
All’interno della cappella è conservato anche il sepolcro di Sergianni Caracciolo, Gran Siniscalco del regno e amante della regina Giovanna II, assassinato nel 1427. L’opera venne realizzata nel 1441 da Andrea da Firenze e da uno scultore lombardo, su interessamento del fratello del defunto; è composto da tre guerrieri che sorreggono un’arca sul quale troviamo decorazioni con fogliame, guerrieri e lo stemma della famiglia. Il morto, invece, viene raffigurato con un pugnale nella mano destra, mentre l’iscrizione venne realizzata da Lorenzo Valla, presbitero, umanista e filosofo del XV secolo.
Cappella Caracciolo di Vico
La cappella, posta alla sinistra del presbiterio, venne completata nel 1516, dopo 17 anni di lavori, probabilmente eseguiti da Giovanni Tommaso Malvito, a cui sono attribuite almeno le decorazioni in marmo, realizzate su disegno di un architetto della scuola del Bramante. La forma della cappella è circolare e lungo il perimetro troviamo quattro colonne doriche tra le quali si aprono alcune nicchie in cui troviamo le statue di San Paolo, Sant’Andrea e San Giovanni.
L’altare in marmo è opera degli scultori spagnoli Diego de Siloe e Bartolomè Ordonez, con una nicchia che conteneva un San Giovanni Battista di Girolamo Santacroce. Ai lati le statue di Carlo Maria Caracciolo e di Marcello Caracciolo, realizzate rispettivamente da Ercole Ferrata e Girolamo D’Auria
Nel tamburo della cupola, un san Pietro di Giovanni da Nola (1540) e altre statue di apostoli, mentre ai lati dell’ingresso si trovano i Sepolcri Caracciolo di Giovanni Domenico D’Auria e Annibale Caccavello, sistemati in nicchie rivestite in marmo (1557).
L’altare in marmo è opera degli scultori spagnoli Diego de Siloe e Bartolomè Ordonez, con una nicchia che conteneva un San Giovanni Battista di Girolamo Santacroce. Ai lati le statue di Carlo Maria Caracciolo e di Marcello Caracciolo, realizzate rispettivamente da Ercole Ferrata e Girolamo D’Auria
Nel tamburo della cupola, un san Pietro di Giovanni da Nola (1540) e altre statue di apostoli, mentre ai lati dell’ingresso si trovano i Sepolcri Caracciolo di Giovanni Domenico D’Auria e Annibale Caccavello, sistemati in nicchie rivestite in marmo (1557).
Cappella Miroballo
La decorazione della cappella, che si apre sulla parete di fronte al’ingresso, è dedicata a Giovanni il Battista e viene attribuita a Tommaso Malvito o a Jacopo della Pila. Tra le numerose statue troviamo Dottori della Chiesa, una Madonna col Bambino e Troiano Miroballo, fondatore della Cappella, con la moglie e due San Giovanni.
Il sepolcro di Antonio Miroballo, opera di Lorenzo Vaccaro, è posto prima della nicchia che custodisce affreschi raffiguranti la vita di San Nicola da Tolentino.
Il sepolcro di Antonio Miroballo, opera di Lorenzo Vaccaro, è posto prima della nicchia che custodisce affreschi raffiguranti la vita di San Nicola da Tolentino.
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