Chiesa dei Santi Cosma e Damiano a Secondigliano
Storia e descrizione
La Chiesa dei Santi Cosma e Damiano a Secondigliano si trova in Via Vittorio Emanuele III a Secondigliano.
La costruzione della chiesa fu decisa dagli abitanti del quartiere sul finire del XVII secolo, dopo che i numerosi eventi sismici di quel periodo avevano reso inagibile il luogo di culto preesistente, risalente probabilmente all’VIII o al IX secolo. I lavori, cominciati nel 1703, si conclusero nel 1705. Altri interventi di restauro furono necessari tra il 1862 il 1867, mentre la chiesa fu definitivamente consacrata nel 1875.
La facciata, che termina con un timpano triangolare, è divisa in due ordini. Nel primo si trova il portale, inquadrato da tre lesene per ogni lato con capitelli ionici; nel secondo, invece, si apre un grande finestrone rettangolare, affiancato da due coppie di lesene. Sul lato sinistro è presente il campanile, costituito da un basamento bugnato, la cui costruzione cominciò nel 1721.
L’interno, a navata unica, presenta sei cappelle per lato e una volta a botte affrescata da Giuseppe Simonelli nel 1705 con le figure dei Santi Cosma e Damiano. Cupola e transetto, invece, conservano affreschi di Gaetano Bocchetti del 1905, raffiguranti La Gloria dei due Santi e le Virtù (nei peducci). Di Alfonso Simonetti, invece, è la Trinità dipinta nella volta dell’abside (1868).
Di discreta fattura sono i mari degli altari laterali e delle balaustre laterali (risalenti al periodo tra il 1756 e il 1760) e delle acquasantiere tardobarocche, realizzate in marmo grigio e bianco con decorazioni policrome floreali, sulle quali sono state scolpite le immagini a rilievo dei santi titolari. Belli anche i marmi dell’altare maggiore, realizzato nel 1749 con l’aggiunta di pezzi in epoche successive, e della balaustra, eseguita probabilmente nella seconda metà del XVIII secolo. Le cone in stucco posizionate nel transetto, invece, furono realizzate nel 1699 da Gioacchino Russo e Pietro Jovine.
Nel 1675 Giacomo Farelli realizzò per la chiesa il quadro con il Redentore con i Santi Cosma e Damiano, copia di un’opera cinquecentesca andata perduta in un incendio nel 1673. Sempre nell’area presbiteriale sono conservati i dipinti raffiguranti la Sacra Famiglia coi Santi Gioacchino ed Anna, databile intorno ai primi del Seicento, e, a sinistra, la Madonna Immacolata e Santi, di un artista anonimo seguace di Massimo Stanzione. Nel transetto sono poste due sculture in legno: un Crocifisso opera di Nicola Fumo del 1692 (a destra) e, di fronte, una Madonna del Seicento.
Dalla prima cappella di sinistra è possibile accedere all’Arciconfraternita dell’Assunta. Sull’altare settecentesco è posto una tela seicentesca con la santa titolare, mentre alle pareti si trovano nove lavori del 1738 realizzati dal De Angelis, tutti raffiguranti Storie della Vergine. L’autore è lo stesso della seconda tela a destra con la Presentazione di Gesù al Tempio.
Nella sacrestia settecentesca, infine, è collocato un dipinto raffigurante la Deposizione, attribuito a Domenico Antonio Vaccaro. Qui, durante i lavori dopo il terremoto del 1980, è stato scoperto un affresco del XVI secolo con Gesù che caccia i mercanti dal tempio.
La costruzione della chiesa fu decisa dagli abitanti del quartiere sul finire del XVII secolo, dopo che i numerosi eventi sismici di quel periodo avevano reso inagibile il luogo di culto preesistente, risalente probabilmente all’VIII o al IX secolo. I lavori, cominciati nel 1703, si conclusero nel 1705. Altri interventi di restauro furono necessari tra il 1862 il 1867, mentre la chiesa fu definitivamente consacrata nel 1875.
La facciata, che termina con un timpano triangolare, è divisa in due ordini. Nel primo si trova il portale, inquadrato da tre lesene per ogni lato con capitelli ionici; nel secondo, invece, si apre un grande finestrone rettangolare, affiancato da due coppie di lesene. Sul lato sinistro è presente il campanile, costituito da un basamento bugnato, la cui costruzione cominciò nel 1721.
L’interno, a navata unica, presenta sei cappelle per lato e una volta a botte affrescata da Giuseppe Simonelli nel 1705 con le figure dei Santi Cosma e Damiano. Cupola e transetto, invece, conservano affreschi di Gaetano Bocchetti del 1905, raffiguranti La Gloria dei due Santi e le Virtù (nei peducci). Di Alfonso Simonetti, invece, è la Trinità dipinta nella volta dell’abside (1868).
Di discreta fattura sono i mari degli altari laterali e delle balaustre laterali (risalenti al periodo tra il 1756 e il 1760) e delle acquasantiere tardobarocche, realizzate in marmo grigio e bianco con decorazioni policrome floreali, sulle quali sono state scolpite le immagini a rilievo dei santi titolari. Belli anche i marmi dell’altare maggiore, realizzato nel 1749 con l’aggiunta di pezzi in epoche successive, e della balaustra, eseguita probabilmente nella seconda metà del XVIII secolo. Le cone in stucco posizionate nel transetto, invece, furono realizzate nel 1699 da Gioacchino Russo e Pietro Jovine.
Nel 1675 Giacomo Farelli realizzò per la chiesa il quadro con il Redentore con i Santi Cosma e Damiano, copia di un’opera cinquecentesca andata perduta in un incendio nel 1673. Sempre nell’area presbiteriale sono conservati i dipinti raffiguranti la Sacra Famiglia coi Santi Gioacchino ed Anna, databile intorno ai primi del Seicento, e, a sinistra, la Madonna Immacolata e Santi, di un artista anonimo seguace di Massimo Stanzione. Nel transetto sono poste due sculture in legno: un Crocifisso opera di Nicola Fumo del 1692 (a destra) e, di fronte, una Madonna del Seicento.
Dalla prima cappella di sinistra è possibile accedere all’Arciconfraternita dell’Assunta. Sull’altare settecentesco è posto una tela seicentesca con la santa titolare, mentre alle pareti si trovano nove lavori del 1738 realizzati dal De Angelis, tutti raffiguranti Storie della Vergine. L’autore è lo stesso della seconda tela a destra con la Presentazione di Gesù al Tempio.
Nella sacrestia settecentesca, infine, è collocato un dipinto raffigurante la Deposizione, attribuito a Domenico Antonio Vaccaro. Qui, durante i lavori dopo il terremoto del 1980, è stato scoperto un affresco del XVI secolo con Gesù che caccia i mercanti dal tempio.
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