Chiesa di Santa Maria Donnaregina Vecchia
Storia e architettura
La chiesa di Santa Maria Donnaregina
Vecchia si trova in Vico Donnaregina.
Le sue origini risalgono all’VIII secolo, quando la zona era occupata da un complesso monastico denominato San Pietro del Monte di Donnaregina. Nel X secolo, la struttura divenne di ordine benedettino, per poi passare alle Clarisse. Alcuni documenti, asseriscono che già dall’anno 1006 il luogo era conosciuto con l’appellativo di Donnaregina, smentendo così la tradizione secondo la quale il nome della chiesa fosse stato assegnato come omaggio alla promotrice della sua costruzione, Maria d’Ungheria, regina e moglie di Carlo d’Angiò.
Durante il regno di quest’ultimo, il monastero veniva usato come prigione finchè il terremoto del 1293 non lo danneggiò seriamente. A questo punto, la moglie decise di accollarsi le spese per la ricostruzione e l’abbellimento della chiesa che, riaperta nel 1316, venne conclusa due anni dopo. Alla sua morte, la regina lasciò tutto ai frati che, nel 1323, tumularono il corpo nel monumento funebre esposto nella chiesa, eseguito da Tino da Camaino e Gagliardo Primario.
Nel 1390 fu necessario un restauro per ripristinare il tetto danneggiato da un incendio, mentre nel XV secolo, altri interventi si resero necessari a causa di alcuni terremoti. In entrambi i casi, i lavori vennero eseguiti grazie all’interessamento di Giovanna II d’Angiò.
In seguito, nel XVII secolo, le monache fecero costruire la nuova chiesa, mentre quella vecchia rimase chiusa per molti anni a causa dei lavori di consolidamento che bisognava effettuare per rimetterla in sicurezza.
Nel 1860 il convento venne soppresso e le monache si trasferirono in quello di Santa Chiara. In seguito, l’intero complesso venne acquistato dal comune che ne terminò il restauro nel 1934.
Vecchia si trova in Vico Donnaregina.
Le sue origini risalgono all’VIII secolo, quando la zona era occupata da un complesso monastico denominato San Pietro del Monte di Donnaregina. Nel X secolo, la struttura divenne di ordine benedettino, per poi passare alle Clarisse. Alcuni documenti, asseriscono che già dall’anno 1006 il luogo era conosciuto con l’appellativo di Donnaregina, smentendo così la tradizione secondo la quale il nome della chiesa fosse stato assegnato come omaggio alla promotrice della sua costruzione, Maria d’Ungheria, regina e moglie di Carlo d’Angiò.
Durante il regno di quest’ultimo, il monastero veniva usato come prigione finchè il terremoto del 1293 non lo danneggiò seriamente. A questo punto, la moglie decise di accollarsi le spese per la ricostruzione e l’abbellimento della chiesa che, riaperta nel 1316, venne conclusa due anni dopo. Alla sua morte, la regina lasciò tutto ai frati che, nel 1323, tumularono il corpo nel monumento funebre esposto nella chiesa, eseguito da Tino da Camaino e Gagliardo Primario.
Nel 1390 fu necessario un restauro per ripristinare il tetto danneggiato da un incendio, mentre nel XV secolo, altri interventi si resero necessari a causa di alcuni terremoti. In entrambi i casi, i lavori vennero eseguiti grazie all’interessamento di Giovanna II d’Angiò.
In seguito, nel XVII secolo, le monache fecero costruire la nuova chiesa, mentre quella vecchia rimase chiusa per molti anni a causa dei lavori di consolidamento che bisognava effettuare per rimetterla in sicurezza.
Nel 1860 il convento venne soppresso e le monache si trasferirono in quello di Santa Chiara. In seguito, l’intero complesso venne acquistato dal comune che ne terminò il restauro nel 1934.
Dove si trova - mappa
Foto
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Le foto sono tratte da:
Wikipedia
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