Chiesa di San Giuseppe delle Scalze a Pontecorvo
Storia
La Chiesa di San Giuseppe delle Scalze a Pontecorvo si trova in Salita Pontecorvo.
La chiesa, nota anche come San Giuseppe a Pontecorvo, fu fondata insieme all’annesso convento nel 1606 da cinque monache Teresiane nel luogo in precedenza occupato da Palazzo Pontecorvo e realizzata, tra varie interruzioni, 1640 e il 1663 dall’architetto Cosimo Fanzago.
Successivamente, nel 1709, vennero aggiunte delle nuove decorazioni su progetto di Giovanni Battista Manni che, però, danneggiarono l’aspetto originario della facciata e degli interni, risistemati nuovamente nel 1903 dopo alcuni crolli nella volta.
Purtroppo, la chiesa subì danni ingenti durante il terremoto del 1980 che causò il crollo del tetto e il controsoffitto affrescato che, una decina di anni dopo, venne sostituito dall’attuale in capriate lignee. In questo periodo, però, gli interni vennero depredati di molti arredi sacri e decorazioni, mentre l’ipogeo profanato.
Nonostante la struttura necessiti di restauri (soprattutto la facciata), è utilizzata e tenuta “in vita” da alcune associazioni che la utilizzano per eventi e rappresentazioni.
La chiesa, nota anche come San Giuseppe a Pontecorvo, fu fondata insieme all’annesso convento nel 1606 da cinque monache Teresiane nel luogo in precedenza occupato da Palazzo Pontecorvo e realizzata, tra varie interruzioni, 1640 e il 1663 dall’architetto Cosimo Fanzago.
Successivamente, nel 1709, vennero aggiunte delle nuove decorazioni su progetto di Giovanni Battista Manni che, però, danneggiarono l’aspetto originario della facciata e degli interni, risistemati nuovamente nel 1903 dopo alcuni crolli nella volta.
Purtroppo, la chiesa subì danni ingenti durante il terremoto del 1980 che causò il crollo del tetto e il controsoffitto affrescato che, una decina di anni dopo, venne sostituito dall’attuale in capriate lignee. In questo periodo, però, gli interni vennero depredati di molti arredi sacri e decorazioni, mentre l’ipogeo profanato.
Nonostante la struttura necessiti di restauri (soprattutto la facciata), è utilizzata e tenuta “in vita” da alcune associazioni che la utilizzano per eventi e rappresentazioni.
Descrizione
Originale peculiarità di questa chiesa è la soluzione architettonica utilizzata dal Fanzago per la costruzione di una doppia facciata, in modo da assecondare la preesistente struttura di Palazzo Pontecorvo. La facciata vera e propria, che dà sul sagrato, è composta da tre ordini: nel primo, quello più in basso, si apre il portale d’ingresso affiancato da alcune aperture; anche il secondo, diviso verticalmente da lesene poggianti su un basamento di separazione con la parte più bassa dell facciata, presenta tre aperture, riempite a loro volta dalle statue di San Giuseppe (al centro), San Pietro d’Alcantara (a sinistra) e di Santa Teresa (a destra), forse opera dello stesso Fanzago. Al di sopra, sporgono altri due busti che anticipano il terzo e ultimo ordine, dove è posta la cantoria, illuminata da altri tre finestroni.
Al si là della facciata, si accede all’atrio di cui si parlava in precedenza, leggermente rialzato rispetto al piano del sagrato visto che al di sotto si trovano gli ambienti dell’ipogeo, utilizzati come cimitero per i religiosi. Qui troviamo una bellissima scala a due rampe con volta a botte, che conduce all’ingresso vero e proprio, posto ad un altezza pari al secondo ordine della facciata.
L’interno, a croce greca con quattro cappelle angolari custodiva opere di pregevole fattura come un dipinto di Luca Giordano, collocato sull’altare maggiore e raffigurate La sacra Famiglia e la Visione dei Simboli della Passione (1660), conservato presso il Museo di Capodimonte e sugli altari di destra e sinistra due opere di Francesco Di Maria, una raffigurante il Calvario e, l’altra, Santa Teresa e San Pietro d’Alcantara, oggi custodite nel Museo di San Martino.
Al si là della facciata, si accede all’atrio di cui si parlava in precedenza, leggermente rialzato rispetto al piano del sagrato visto che al di sotto si trovano gli ambienti dell’ipogeo, utilizzati come cimitero per i religiosi. Qui troviamo una bellissima scala a due rampe con volta a botte, che conduce all’ingresso vero e proprio, posto ad un altezza pari al secondo ordine della facciata.
L’interno, a croce greca con quattro cappelle angolari custodiva opere di pregevole fattura come un dipinto di Luca Giordano, collocato sull’altare maggiore e raffigurate La sacra Famiglia e la Visione dei Simboli della Passione (1660), conservato presso il Museo di Capodimonte e sugli altari di destra e sinistra due opere di Francesco Di Maria, una raffigurante il Calvario e, l’altra, Santa Teresa e San Pietro d’Alcantara, oggi custodite nel Museo di San Martino.
Dove si trova - mappa
Foto
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Le foto sono tratte da:
Wikipedia
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