Chiesa di Santa Maria della Catena
Storia e descrizione
La Chiesa di Santa Maria della Catena si trova in Via Santa Lucia.
L’edificio venne costruito da una congrega di marinai e pescatori del borgo di Santa Lucia tra il 1576 e il 1579, anno della sua benedizione e dedica a Santa Maria della Catena. I lavori terminarono definitivamente intorno alla fine del secolo: l’interno, con tre cappelle, custodiva un semplice altare in muratura e dei modesti arredi liturgici in argento un altare in muratura L’altare maggiore era in muratura. Sui lati si contavano tre cappelle. Gli arredi liturgici, pochissimi in argento, erano modesti e malridotti.
Con il passare del tempo la chiesa fu abbellita e, già nel 1648 era illuminata da cupola e finestre e dotata di organo e cantoria. Sull’altare maggiore faceva bella mostra un dipinto raffigurante la Madonna della Catena, oggi non più esistente. Le decorazioni in stucco della cupola, opera di Gabriele Barrile e Andrea Canale risalgono al XVII secolo.
L’edificio venne completamente rifatto nel XVII secolo su progetto dell’Architetto Carmelo Passaro. Nell’occasione furono costruiti altri edifici intorno alla chiesa, causando la chiusura delle finestre. Nel 1881 la chiesa venne nuovamente trasformata, questa volta in stile neoclassico, anche se la facciata venne poi ripristinato nel suo aspetto originario (ricavato da documenti e dipinti dell’epoca) durante i restauri degli anni 2005 e 2006, compiuti dall’architetto Antonia Totaro.
La chiesa custodisce dal 1799, nel transetto sinistro, le spoglie dell’ammiraglio Francesco Caracciolo, condannato a morte il 30 giugno dello stesso anno per ordine dell’ammiraglio inglese Horatio Nelson (al tempo consigliere del re) presso Castel dell’Ovo. La morte dell’ufficiale napoletano è ricordata anche da un’epigrafe posta nel 1881 alla riapertura dell’edificio religioso.
L’edificio venne costruito da una congrega di marinai e pescatori del borgo di Santa Lucia tra il 1576 e il 1579, anno della sua benedizione e dedica a Santa Maria della Catena. I lavori terminarono definitivamente intorno alla fine del secolo: l’interno, con tre cappelle, custodiva un semplice altare in muratura e dei modesti arredi liturgici in argento un altare in muratura L’altare maggiore era in muratura. Sui lati si contavano tre cappelle. Gli arredi liturgici, pochissimi in argento, erano modesti e malridotti.
Con il passare del tempo la chiesa fu abbellita e, già nel 1648 era illuminata da cupola e finestre e dotata di organo e cantoria. Sull’altare maggiore faceva bella mostra un dipinto raffigurante la Madonna della Catena, oggi non più esistente. Le decorazioni in stucco della cupola, opera di Gabriele Barrile e Andrea Canale risalgono al XVII secolo.
L’edificio venne completamente rifatto nel XVII secolo su progetto dell’Architetto Carmelo Passaro. Nell’occasione furono costruiti altri edifici intorno alla chiesa, causando la chiusura delle finestre. Nel 1881 la chiesa venne nuovamente trasformata, questa volta in stile neoclassico, anche se la facciata venne poi ripristinato nel suo aspetto originario (ricavato da documenti e dipinti dell’epoca) durante i restauri degli anni 2005 e 2006, compiuti dall’architetto Antonia Totaro.
La chiesa custodisce dal 1799, nel transetto sinistro, le spoglie dell’ammiraglio Francesco Caracciolo, condannato a morte il 30 giugno dello stesso anno per ordine dell’ammiraglio inglese Horatio Nelson (al tempo consigliere del re) presso Castel dell’Ovo. La morte dell’ufficiale napoletano è ricordata anche da un’epigrafe posta nel 1881 alla riapertura dell’edificio religioso.
Dove si trova - mappa