Chiesa di Santa Maria della Concordia
Storia e descrizione
La Chiesa di Santa Maria della Concordia si trova in Piazzetta Concordia.
L’edificio venne fondato nel 1556 dai Carmelitani, che vi rimasero fino alla loro cacciata durante il Decennio Francese ad inizio Ottocento.
La facciata, attribuita a Giovan Battista Nauclerio che restaurò l’intera chiesa nel 1718, poggia su di un basamento in piperno e si sviluppa in altezza con due coppie di lesene composite, terminando con un sistema decorativo a volute. Sul timpano è posta un’edicola in cui è dipinta una Madonna. Al centro il portale in piperno sul quale sono scolpite teste d’angelo, sormontato da un ampio finestrone.
L’interno si presenta a navata unica con cappelle laterali e volta a botte, frutto del restauro Settecentesco. Della chiesa originaria rimangono solo due confessionali in noce incassati alle pareti, mentre le decorazioni in stucco vennero rifatti a più riprese tra ‘800 e ‘900: dopo la sostituzione integrale avvenuta nel 1858, lavori di restauro vennero effettuati nel 1903, 1918 e 1930, fino ad arrivare al 1937, anno in cui vennero nuovamente rifatti. Dopo il terremoto del 1980, fu necessario intervenire sulle decorazioni del secondo ordine per riparare i danni del sisma.
Alla destra dell’ingresso una lapide del XVII secolo ricorda Gaspare Benemerino (sepolto alla destra del presbiterio), primo benefattore della chiesa, morto centenario nel 1641. Come ricordato nell’epigrafe, costui era figlio dell’africano re di Fes e, dopo la conversione, aveva rinunciato al trono paterno per militare nell’esercito di Filippo III di Spagna combattendo per la fede cristiana.
Del secolo successivo, invece, sono le due acquasantiere ai lati dell’ingresso e l’altare maggiore, sormontato, un tempo, da un dipinto della Madonna del Carmine attribuito a Paolo De Matteis.
Sempre del De Matteis è una tela raffigurante i Santi Alberto, Angelo Martire e Nicola sul terzo altare di sinistra, mentre sono attribuiti alla sua bottega i quadri con i Santi Gennaro ed Antonio e San Giuseppe con Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, posti nella seconda cappella di destra, lì dove fa bella mostra di sè un pregevole altare in marmi policromi del 1768. Infine, nella prima cappella a sinistra, una cona custodisce una tela di Andrea Miglionico con i Santi Francesco di Paola, Agata e l’Addolorata che adorano il Crocifisso.
L’edificio venne fondato nel 1556 dai Carmelitani, che vi rimasero fino alla loro cacciata durante il Decennio Francese ad inizio Ottocento.
La facciata, attribuita a Giovan Battista Nauclerio che restaurò l’intera chiesa nel 1718, poggia su di un basamento in piperno e si sviluppa in altezza con due coppie di lesene composite, terminando con un sistema decorativo a volute. Sul timpano è posta un’edicola in cui è dipinta una Madonna. Al centro il portale in piperno sul quale sono scolpite teste d’angelo, sormontato da un ampio finestrone.
L’interno si presenta a navata unica con cappelle laterali e volta a botte, frutto del restauro Settecentesco. Della chiesa originaria rimangono solo due confessionali in noce incassati alle pareti, mentre le decorazioni in stucco vennero rifatti a più riprese tra ‘800 e ‘900: dopo la sostituzione integrale avvenuta nel 1858, lavori di restauro vennero effettuati nel 1903, 1918 e 1930, fino ad arrivare al 1937, anno in cui vennero nuovamente rifatti. Dopo il terremoto del 1980, fu necessario intervenire sulle decorazioni del secondo ordine per riparare i danni del sisma.
Alla destra dell’ingresso una lapide del XVII secolo ricorda Gaspare Benemerino (sepolto alla destra del presbiterio), primo benefattore della chiesa, morto centenario nel 1641. Come ricordato nell’epigrafe, costui era figlio dell’africano re di Fes e, dopo la conversione, aveva rinunciato al trono paterno per militare nell’esercito di Filippo III di Spagna combattendo per la fede cristiana.
Del secolo successivo, invece, sono le due acquasantiere ai lati dell’ingresso e l’altare maggiore, sormontato, un tempo, da un dipinto della Madonna del Carmine attribuito a Paolo De Matteis.
Sempre del De Matteis è una tela raffigurante i Santi Alberto, Angelo Martire e Nicola sul terzo altare di sinistra, mentre sono attribuiti alla sua bottega i quadri con i Santi Gennaro ed Antonio e San Giuseppe con Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, posti nella seconda cappella di destra, lì dove fa bella mostra di sè un pregevole altare in marmi policromi del 1768. Infine, nella prima cappella a sinistra, una cona custodisce una tela di Andrea Miglionico con i Santi Francesco di Paola, Agata e l’Addolorata che adorano il Crocifisso.
Dove si trova - mappa
Foto
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Le foto sono tratte da:
Wikipedia
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