Chiesa di Santa Maria della Mercede e Sant’Alfonso Maria de’ Liguori
Storia
La Chiesa di Santa Maria della Mercede e Sant’Alfonso Maria de’ Liguori si trova in Via San Sebastiano.
La chiesa, un tempo detta Chiesa di Santa Maria della Redenzione dei Captivi, venne costruita nella seconda metà del Cinquecento per volontà di un’associazione caritatevole, nata pochi anni prima (1548), che si occupava di riscattare i prigionieri (captivi) cristiani catturati durante le guerre contro i musulmani. In un primo momento la confraternita operò nella chiesa di San Domenico Maggiore, per poi spostarsi nella nuova struttura.
L’edificio venne rifatto nel 1706 grazie all’intervento di Ferdinando Sanfelice che modificò completamente la facciata aggiungendone il basamento, le decorazioni e una particolare disposizione degli elementi del frontone. Altre modifiche vennero eseguite nel 1715, con l’aggiunta di altri decorazioni, e, come scritto su una lapide posta all’interno, nel 1836.
La chiesa è dedicata anche a Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, che qui, all’età di 27 anni, donò in voto alla Vergine Maria la sua spada da cavaliere, promettendo di dedicarsi alla vita ecclesiastica. Qui sono anche custodite le reliquie del Santo, che vi arrivarono grazie alla Reale Arciconfraternita di Santa Maria della Mercede e Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, tra cui una fiala di sangue, la cui liquefazione avviene il 2 agosto.
La chiesa, un tempo detta Chiesa di Santa Maria della Redenzione dei Captivi, venne costruita nella seconda metà del Cinquecento per volontà di un’associazione caritatevole, nata pochi anni prima (1548), che si occupava di riscattare i prigionieri (captivi) cristiani catturati durante le guerre contro i musulmani. In un primo momento la confraternita operò nella chiesa di San Domenico Maggiore, per poi spostarsi nella nuova struttura.
L’edificio venne rifatto nel 1706 grazie all’intervento di Ferdinando Sanfelice che modificò completamente la facciata aggiungendone il basamento, le decorazioni e una particolare disposizione degli elementi del frontone. Altre modifiche vennero eseguite nel 1715, con l’aggiunta di altri decorazioni, e, come scritto su una lapide posta all’interno, nel 1836.
La chiesa è dedicata anche a Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, che qui, all’età di 27 anni, donò in voto alla Vergine Maria la sua spada da cavaliere, promettendo di dedicarsi alla vita ecclesiastica. Qui sono anche custodite le reliquie del Santo, che vi arrivarono grazie alla Reale Arciconfraternita di Santa Maria della Mercede e Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, tra cui una fiala di sangue, la cui liquefazione avviene il 2 agosto.
Interno
La chiesa presenta una pianta a navata unica con sei cappelle per lato, sormontate da altrettanti archi a tutto sesto, ognuna con il proprio altare settecentesco. In alto, oltre che dal rosone sulla facciata, l’interno riceve la luce da cinque finestroni per lato. La volta è a botte, con una cupola semisfera con tamburo, su cui si aprono altre finestre.
In una delle cappelle, assieme all’altare decorato con stucchi dorati, è custodito un organo settecentesco.
L’altare maggiore, rifatto durante il restauro del 1607 del Sanfelice, è opera di Lorenzo Fontana, mentre i putti vennero realizzati da Domenico Antonio Vaccaro. In alto è posta la tela del 1672 di Giacomo Fanelli raffigurante la Madonna col Bambino che aspetta la liberazione di alcuni schiavi.
Sulla controfacciata, invece, sono posti due dipinti di Teodoro D’Errico (nome italianizzato del pittore fiammingo Dirk Hendricksz), attivo a Napoli tra il 1571 e il 1618, che raffigurano L’angelo annunziante (a destra) e la Madonna Annunziata (a sinistra).
Nella prima cappella di destra è conservato il dipinto raffigurante Sant’Anna, di Giuseppe Simonelli.
Nella seconda cappella a di destra è conservato il dipinto raffigurante San Francesco d’Assisi, di Nicola Malinconico.
Nella terza cappella a di destra è conservato il dipinto raffigurante San Nicola di Bari, di Nicola Malinconico.
Nella prima cappella di sinistra è conservato il dipinto raffigurante San Carlo Borromeo, di Nicola Malinconico.
Nella seconda cappella a di sinistra è conservato il dipinto raffigurante San Francesco di Paola, di Nicola Malinconico.
Nella terza cappella a di sinistra è conservato il dipinto raffigurante i Santi Celestino V e Antonio di Padova, di Giuseppe Simonelli.
In una delle cappelle, assieme all’altare decorato con stucchi dorati, è custodito un organo settecentesco.
L’altare maggiore, rifatto durante il restauro del 1607 del Sanfelice, è opera di Lorenzo Fontana, mentre i putti vennero realizzati da Domenico Antonio Vaccaro. In alto è posta la tela del 1672 di Giacomo Fanelli raffigurante la Madonna col Bambino che aspetta la liberazione di alcuni schiavi.
Sulla controfacciata, invece, sono posti due dipinti di Teodoro D’Errico (nome italianizzato del pittore fiammingo Dirk Hendricksz), attivo a Napoli tra il 1571 e il 1618, che raffigurano L’angelo annunziante (a destra) e la Madonna Annunziata (a sinistra).
Nella prima cappella di destra è conservato il dipinto raffigurante Sant’Anna, di Giuseppe Simonelli.
Nella seconda cappella a di destra è conservato il dipinto raffigurante San Francesco d’Assisi, di Nicola Malinconico.
Nella terza cappella a di destra è conservato il dipinto raffigurante San Nicola di Bari, di Nicola Malinconico.
Nella prima cappella di sinistra è conservato il dipinto raffigurante San Carlo Borromeo, di Nicola Malinconico.
Nella seconda cappella a di sinistra è conservato il dipinto raffigurante San Francesco di Paola, di Nicola Malinconico.
Nella terza cappella a di sinistra è conservato il dipinto raffigurante i Santi Celestino V e Antonio di Padova, di Giuseppe Simonelli.
Dove si trova - mappa
Foto
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Alcune foto sono tratte da:
Wikipedia
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