Chiesa di Santa Maria in Portico – Interno
Decorazioni e arredi
L’interno, con pianta a croce latina, presenta una navata unica con tre cappelle per lato e transetto, una copertura realizzata con una volta a botte e una cupola con lanternino, quest’ultima poggiante su un alto tamburo con otto finestroni e rivestita esternamente da maioliche gialle e turchine. Sopra il lanternino è posta una sfera di rame con croce.
La decorazione in stucco della volta, datata 1634, come è scritto sulle monete che fuoriescono dalla cornucopia dell’Abbondanza alla sinistra dell’altare, e opera di un artista ignoto che si firma “D.P.”, presenta putti alati e rosoni alternati a cherubini, mentre al di sopra delle finestre si trovano angioletti con i simboli della Vergine (il pozzo, la casa, la fontana, la posta, il tempio, la torre); nei quattro archi che sorreggono la cupola, inoltre, vi sono le allegorie delle virtù cardinali e teologali e sui pennacchi stemmi a cartoccio con il monogramma greco della Vergine “MP ΘY”. Infine, il cornicione, è decorato da un’alternanza di ovali, rosoni, dentelli e cherubini.
Nella zona dell’ingresso, ai lati, si trovano due acquasantiere in marmo bianco e grigio del XVII secolo, composte da una testa d’angelo che sorregge una conchiglia.
La pavimentazione, risalente al Settecento, è in cotto, con ai lati riquadri in marmo bianco e grigio e, al centro intarsi rossi e gialli. Al centro la lapide tombale di Felice Maria Orsini, sepolta nella chiesa nel 1647, caratterizzata da un teschio in marmo rosso, grigio e giallo. Un’altra lapide e posta di fronte alla terza cappella di sinistra.
All’interno si trovano anche quattro confessionali in legno di artigianato napoletano e, nel lato destro del presbiterio, la poltrona vescovile di inizio Ottocento in legno dorato, con zampe e fusto tigrati e braccioli a forma di serpente, con ai lati due sgabelli. Sul lato sinistro della navata è collocato il pulpito, opera del Seicento in legno dorato, sormontato da un baldacchino decorato. Nella chiesa è anche custodito un presepe seicentesco, restaurato e ricollocato nella chiesa, dopo i danni subiti durante la seconda Guerra Mondiale.
Infine, tra gli altri elementi di arredo, da segnalare i lampadari settecenteschi con foglie e fiori in vetro di murano, gli armadi in noce intagliato nella sagrestia, opera di Francesco Meniconi (1647) e il lavabo di Domenico Antonio Vaccaro.
La decorazione in stucco della volta, datata 1634, come è scritto sulle monete che fuoriescono dalla cornucopia dell’Abbondanza alla sinistra dell’altare, e opera di un artista ignoto che si firma “D.P.”, presenta putti alati e rosoni alternati a cherubini, mentre al di sopra delle finestre si trovano angioletti con i simboli della Vergine (il pozzo, la casa, la fontana, la posta, il tempio, la torre); nei quattro archi che sorreggono la cupola, inoltre, vi sono le allegorie delle virtù cardinali e teologali e sui pennacchi stemmi a cartoccio con il monogramma greco della Vergine “MP ΘY”. Infine, il cornicione, è decorato da un’alternanza di ovali, rosoni, dentelli e cherubini.
Nella zona dell’ingresso, ai lati, si trovano due acquasantiere in marmo bianco e grigio del XVII secolo, composte da una testa d’angelo che sorregge una conchiglia.
La pavimentazione, risalente al Settecento, è in cotto, con ai lati riquadri in marmo bianco e grigio e, al centro intarsi rossi e gialli. Al centro la lapide tombale di Felice Maria Orsini, sepolta nella chiesa nel 1647, caratterizzata da un teschio in marmo rosso, grigio e giallo. Un’altra lapide e posta di fronte alla terza cappella di sinistra.
All’interno si trovano anche quattro confessionali in legno di artigianato napoletano e, nel lato destro del presbiterio, la poltrona vescovile di inizio Ottocento in legno dorato, con zampe e fusto tigrati e braccioli a forma di serpente, con ai lati due sgabelli. Sul lato sinistro della navata è collocato il pulpito, opera del Seicento in legno dorato, sormontato da un baldacchino decorato. Nella chiesa è anche custodito un presepe seicentesco, restaurato e ricollocato nella chiesa, dopo i danni subiti durante la seconda Guerra Mondiale.
Infine, tra gli altri elementi di arredo, da segnalare i lampadari settecenteschi con foglie e fiori in vetro di murano, gli armadi in noce intagliato nella sagrestia, opera di Francesco Meniconi (1647) e il lavabo di Domenico Antonio Vaccaro.
Transetto e abside
Al centro dell’abside, sulla pavimentazione in marmo bianco, rosso e nero, è collocato l’altare maggiore in marmi policromi, anticipato da una balaustra, anch’essa in marmo. Sotto la mensa è posta un’arca sorretta da zampe di leone. Alle sue spalle, la splendida cona realizzata da Domenico Antonio Vaccaro nel 1732, con pilastri che sorreggono la cimasa semicircolare dove tre angeli in marmo bianco sollevano il drappo che rivela tre teste di cherubini e l’effige della vergine, copia dell’icona del XIII secolo venerata a Roma nella Chiesa di Santa Maria in Campitelli, trasferita nella posizione attuale con una processione dalla Chiesa di Santa Brigida nel 1638. Ai lati della cona, infine, sono collocate le statue in stucco di San Pietro e San Paolo.
Alle pareti laterali dell’abside, si aprono due coretti seicenteschi con balaustra in legno dorato e intagliato.
Nelle lunette sulle pareti di fondo di abside e transetto sono collocati sei spicchi in tela con dipinti di scuola giordanesca con storie riguardanti i Miracoli dell’Immagine di Santa Maria in Portico e la fondazione dell’omonima chiesa di Roma.
Tra gli altri dipinti troviamo L’Adorazione dei Magi, olio su tela della seconda metà del XVII secolo attribuito a Giovanni Battista Benaschi, L’Adorazione dei Pastori, olio su tela della seconda metà del XVII secolo di Giovanni Battista Benaschi, Il Martirio di San Bartolomeo (transetto destro), un olio su tela della metà del XVII secolo e copia di un’opera di Mattia Preti, L’Annunciazione (transetto destro), olio su tela di inizio Seicento di Fabrizio Santafede, e Giobbe (transetto sinistro), anche questo un olio su tela della seconda metà del XVII secolo, copia di un’opera di Mattia Preti
Alle pareti laterali dell’abside, si aprono due coretti seicenteschi con balaustra in legno dorato e intagliato.
Nelle lunette sulle pareti di fondo di abside e transetto sono collocati sei spicchi in tela con dipinti di scuola giordanesca con storie riguardanti i Miracoli dell’Immagine di Santa Maria in Portico e la fondazione dell’omonima chiesa di Roma.
Tra gli altri dipinti troviamo L’Adorazione dei Magi, olio su tela della seconda metà del XVII secolo attribuito a Giovanni Battista Benaschi, L’Adorazione dei Pastori, olio su tela della seconda metà del XVII secolo di Giovanni Battista Benaschi, Il Martirio di San Bartolomeo (transetto destro), un olio su tela della metà del XVII secolo e copia di un’opera di Mattia Preti, L’Annunciazione (transetto destro), olio su tela di inizio Seicento di Fabrizio Santafede, e Giobbe (transetto sinistro), anche questo un olio su tela della seconda metà del XVII secolo, copia di un’opera di Mattia Preti
Coro
Il coro, posto al di sopra dell’ingresso, presenta una volta affrescata con la Gloria nel nome di Maria, opera della seconda metà del XVII secolo di Giovanni Battista Benaschi, in cui è raffigurata la vergine tra gli angeli. Sopra le quattro porte, incorniciati da decorazioni in stucco, altrettanti ovali sono affrescati con i busti di Re David e della Vergine (a destra), di San Gioacchino e San Giuseppe (a sinistra).
L’organo a canne, tipicamente barocco, è realizzato in legno intagliato e decorato con fregi raffiguranti fiori e frutta. In alto, due anfore e una testa d’angelo, mentre la balaustra è di legno traforato e inserti dorati con al centro il monogramma greco della Vergine.
L’organo a canne, tipicamente barocco, è realizzato in legno intagliato e decorato con fregi raffiguranti fiori e frutta. In alto, due anfore e una testa d’angelo, mentre la balaustra è di legno traforato e inserti dorati con al centro il monogramma greco della Vergine.
Cappelle laterali di sinistra
La prima cappella di sinistra, dedicata a Sant’Anna, presenta decorazioni in stucco di pregevole fattura, come la coltre plastica eseguita nel 1688 da Giacomo Colombo e i due angeli che si affacciano dalle colonne, attribuiti a Domenico Antonio Vaccaro. Tra le opere pittoriche troviamo L’Annunciazione, olio su tela attribuito ad Angelo Mozzillo, La nascita della Vergine, olio su tela del 1760 di Fedele Fischetti, e L’Immacolata Concezione, olio su tela attribuito ad Angelo Mozzillo.
La seconda cappella di sinistra, dedicata a San Giuseppe, presenta decorazioni con marmi e stucchi dorati.
Tra le opere pittoriche troviamo La Morte di san Giuseppe, olio su tela della seconda metà del XVII secolo, Il Sogno di san Giuseppe, olio su tela del 1794 di Francesco Verini, e Il Matrimonio della Vergine, olio su tela della seconda metà del XVII secolo.
La terza cappella di sinistra, dedicata a San Giovanni Leonardi, presenta pregevoli decorazioni in marmo e stucco. Restaurata nel 1909, fu in quell’occasione dedicata all’attuale santo titolare, fondatore dei Chierici regolari della Madre di Dio e canonizzato nel 1938. Le tele presenti vennero spostate nella prima cappella di destra e sostituite con quelle del pittore G. Rendesi raffiguranti storie della vita del Santo. Il dipinto a sinistra, invece, è una copia di un’opera di Andrea Pozzo, raffigurante San Filippo Neri che accoglie il beato Leonardi”. Infine, nella cappella era custodito il dipinto raffigurante Il Rosario di Francesco Verini (1797), oggi in deposito.
La seconda cappella di sinistra, dedicata a San Giuseppe, presenta decorazioni con marmi e stucchi dorati.
Tra le opere pittoriche troviamo La Morte di san Giuseppe, olio su tela della seconda metà del XVII secolo, Il Sogno di san Giuseppe, olio su tela del 1794 di Francesco Verini, e Il Matrimonio della Vergine, olio su tela della seconda metà del XVII secolo.
La terza cappella di sinistra, dedicata a San Giovanni Leonardi, presenta pregevoli decorazioni in marmo e stucco. Restaurata nel 1909, fu in quell’occasione dedicata all’attuale santo titolare, fondatore dei Chierici regolari della Madre di Dio e canonizzato nel 1938. Le tele presenti vennero spostate nella prima cappella di destra e sostituite con quelle del pittore G. Rendesi raffiguranti storie della vita del Santo. Il dipinto a sinistra, invece, è una copia di un’opera di Andrea Pozzo, raffigurante San Filippo Neri che accoglie il beato Leonardi”. Infine, nella cappella era custodito il dipinto raffigurante Il Rosario di Francesco Verini (1797), oggi in deposito.
Cappelle laterali di destra
La prima cappella di destra, dedicata all’Immacolata, presenta poche decorazioni in stucco, ma è abbellita da un altare con ciborio e dai marmi che compongono la balaustra e la pavimentazione. All’interno sono custoditi i dipinti raffiguranti Il Bambino Gesù che ha la Visione della Croce, olio su tela attribuita a Nicola Vaccaro, e La Vergine con Bambino, Sant’Anna, San Gioacchino e San Giovannino, olio su tela di inizio XVIII secolo di Nicola Vaccaro. E’ presente anche una statua raffigurante l’Immacolata, opera del 1912 realizzata a Seravezza in Toscana.
La seconda cappella di destra, dedicata al crocifisso di Lucca, conserva una copia lignea dell’omonimo crocifisso conservato e venerato nella città toscana. Per quanto riguarda i dipinti, invece, troviamo Il Cristo coronato di spine e deriso, copia seicentesca di un’opera del Ribera, e La Deposizione, olio su tela attribuito a Giacomo Farelli, copia dell’originale di Andrea Vaccaro.
La terza cappella di destra, dedica all’Assunta, conserva i dipinti raffiguranti Gesù che accoglie l’anima della Vergine, olio su tela di Giovan Bernardo Azzolino, L’Assunta, olio su tela di Paolo De Matteis, e L’Incoronazione della Vergine, olio su tela di Giovan Bernardo Azzolino.
La seconda cappella di destra, dedicata al crocifisso di Lucca, conserva una copia lignea dell’omonimo crocifisso conservato e venerato nella città toscana. Per quanto riguarda i dipinti, invece, troviamo Il Cristo coronato di spine e deriso, copia seicentesca di un’opera del Ribera, e La Deposizione, olio su tela attribuito a Giacomo Farelli, copia dell’originale di Andrea Vaccaro.
La terza cappella di destra, dedica all’Assunta, conserva i dipinti raffiguranti Gesù che accoglie l’anima della Vergine, olio su tela di Giovan Bernardo Azzolino, L’Assunta, olio su tela di Paolo De Matteis, e L’Incoronazione della Vergine, olio su tela di Giovan Bernardo Azzolino.
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