Chiesa di Santa Maria della Purità al Vomero
Storia e descrizione
La Chiesa di Santa Maria della Purità al Vomero si trova in Via Salvator Rosa.
L’edificio sorse nel 1639, dopo che il notaio Aniello Capestrice devolse la sua eredità per la costruzione di un piccolo educanato affinchè potesse essere ospitate sette fanciulle, da estrarre a sorte tra le figlie dei notai napoletani. In seguito, tra la seconda metà del XVII secolo e l’inizio del XVIII, la struttura fu dotata anche di una cappella dedicata a Santa Maria della Purità, più piccola della chiesa attuale.
Nel 1875, il piano stradale su cui affacciava la chiesa venne abbassato e, così, si colse l’occasione per restaurarlo e ampliarlo. Il nuovo edificio venne inaugurato nel 1878 e presentava una campata aggiuntiva (quella verso la strada) rispetto alle sole due precedenti, mentre andò perduta la pavimentazione originale. Anche la facciata, anticipata da una piccola scalinata, risale al rifacimento del XIX secolo. Ancora oggi, resiste un collegamento tra la chiesa e l’edificio circostante, oggi diventato una scuola.
L’interno, a navata unica e transetto, è coperto da una piccola cupola centrale e, nonostante gli spazi stretti, presenta tre ballatoi: uno sopra l’ingresso, usato come cantoria, e alle pareti laterali altre due aperture chiuse da alcune grate dai quali, probabilmente, le suore potevano assistere alle celebrazioni.
Sull’altare maggiore è posta una tela raffigurante la Vergine della Purità, opera settecentesca di Nicola Maria Rossi con alcuni santi, mentre due altari laterali sono sormontati dalle statue di San Vincenzo Ferrer e del Sacro Cuore di Gesù. Altre tre tele, sempre di Nicola Maria Rossi, raffigurano San Michele, Sant’Andrea e L’Adorazione dei Magi, mentre ai lati dell’ingresso sono posti il Crocifisso e l’Ecce Homo in legno.
L’edificio sorse nel 1639, dopo che il notaio Aniello Capestrice devolse la sua eredità per la costruzione di un piccolo educanato affinchè potesse essere ospitate sette fanciulle, da estrarre a sorte tra le figlie dei notai napoletani. In seguito, tra la seconda metà del XVII secolo e l’inizio del XVIII, la struttura fu dotata anche di una cappella dedicata a Santa Maria della Purità, più piccola della chiesa attuale.
Nel 1875, il piano stradale su cui affacciava la chiesa venne abbassato e, così, si colse l’occasione per restaurarlo e ampliarlo. Il nuovo edificio venne inaugurato nel 1878 e presentava una campata aggiuntiva (quella verso la strada) rispetto alle sole due precedenti, mentre andò perduta la pavimentazione originale. Anche la facciata, anticipata da una piccola scalinata, risale al rifacimento del XIX secolo. Ancora oggi, resiste un collegamento tra la chiesa e l’edificio circostante, oggi diventato una scuola.
L’interno, a navata unica e transetto, è coperto da una piccola cupola centrale e, nonostante gli spazi stretti, presenta tre ballatoi: uno sopra l’ingresso, usato come cantoria, e alle pareti laterali altre due aperture chiuse da alcune grate dai quali, probabilmente, le suore potevano assistere alle celebrazioni.
Sull’altare maggiore è posta una tela raffigurante la Vergine della Purità, opera settecentesca di Nicola Maria Rossi con alcuni santi, mentre due altari laterali sono sormontati dalle statue di San Vincenzo Ferrer e del Sacro Cuore di Gesù. Altre tre tele, sempre di Nicola Maria Rossi, raffigurano San Michele, Sant’Andrea e L’Adorazione dei Magi, mentre ai lati dell’ingresso sono posti il Crocifisso e l’Ecce Homo in legno.
Dove si trova - mappa