Chiesa della Missione ai Vergini

La Chiesa della Missione ai Vergini si trova in via Vergini, 51.
La costruzione della chiesa cominciò nel 1724, quando i frati che risiedevano nella vicina Chiesa di Santa Maria dei Vergini ebbero l’esigenza di trasferirsi in un nuovo edificio. I lavori vennero affidati inizialmente a padre Gargiani e successivamente commissionati all’architetto Luigi Vanvitelli che terminò l’opera nel 1760, anche se la facciata venne aggiunta solo nel 1788 su progetto di un architetto tuttora ignoto. Nel secondo dopoguerra, la chiesa venne rifatta per riparare i danni causati dai bombardamenti del 1943.
L’edificio, considerato uno dei capolavori del Vanvitelli, divenne presto modello di riferimento per l’architettura religiosa della città. La facciata, incastonata tra due palazzi, si presenta in semplice stile barocco, suddivisa in due ordini da un cornicione marmoreo e attraversata da lesene verticali in stile corinzio.
L’interno è a pianta centrale e presenta una con cupola con tamburo sormontata da una lanterna
L’interno della chiesa è a pianta centrale, con vano centrale coperto da una cupola, poggiante su un tamburo e sormontata da una lanterna. Tra le opere custodite nella struttura ricordiamo le tele di Francesco De Mura con San Vincenzo de’ Paoli in gloria e di Giovanni Sarnelli raffigurante la Conversione di San Paolo (1787). Risalgono al XVIII secolo anche il coro in radica di noce, posto nel presbiterio, e il lavabo in marmo nella sacrestia, opera del marmoraio partenopeo Pascale Cartalano.
All’interno troviamo anche un organo a canne (costruito intorno alla metà del XX secolo dalla ditta cremonese Rotelli-Varesi) costituito da due tastiere di 61 note ciascuna e due pedaliere da 32 note poste in due punti diversi della chiesa. La prima tastiera (Grand’Organo) è collocata nella cantoria della controfacciata, mentre la seconda (Organo Espressivo) si trova su uno dei quattro coretti del vano centrale.