Chiesa di San Nicola a Pistaso
Storia e architettura
La chiesa di San Nicola a Pistaso, dedicata a San Nicola di Bari, si trova in Via San Biagio dei Librai.
Riguardo l’origine del nome ci sono varie interpretazioni: potrebbe derivare dal latino “a pistoribus”, visto che la zona era ricca di mulini che macinava frumento per il pane e, infatti, “pistores” erano detti proprio i panettieri Napoletani; un’altra teoria, invece, sostiene l’ipotesi che i Pistasi fossero un’antica famiglia nobile del luogo in cui un tempo era esistito il Seggio dei Pistasi (i Seggi erano dei consigli composti da alcuni rappresentati delle famiglie nobili della città che, sin dal 1200, svolgevano funzioni amministrative, giuridiche e giudiziarie).
In origine, la chiesa era situata di fronte al luogo in cui si trova oggi, ma fu soppressa per lasciare spazio alla costruzione del nuovo monastero del Divino Amore. Così, nel XVII secolo il nuovo luogo di culto venne eretto nella nuova locazione e, nel 1775, venne restaurato da Nicola Carletti. Nell’occasione, vennero recuperati i tra altari in legno e in pietra e furono sistemate le varie decorazioni in marmo. Inoltre, vennero aggiunte altre tre opere pittoriche: una tela del XVI secolo, posta sull’altare maggiore e raffigurante la Madonna con San Nicola e San Gennaro, mentre nelle due cappelle laterali troviamo due dipinti raffiguranti rispettivamente la Sacra Famiglia e l’Immacolata Concezione tra San Biagio e San Gregorio Taumaturgo, entrambi attribuiti alla scuola di Massimo Stanzione, rappresentata probabilmente da Francesco Gaetano.
Riguardo l’origine del nome ci sono varie interpretazioni: potrebbe derivare dal latino “a pistoribus”, visto che la zona era ricca di mulini che macinava frumento per il pane e, infatti, “pistores” erano detti proprio i panettieri Napoletani; un’altra teoria, invece, sostiene l’ipotesi che i Pistasi fossero un’antica famiglia nobile del luogo in cui un tempo era esistito il Seggio dei Pistasi (i Seggi erano dei consigli composti da alcuni rappresentati delle famiglie nobili della città che, sin dal 1200, svolgevano funzioni amministrative, giuridiche e giudiziarie).
In origine, la chiesa era situata di fronte al luogo in cui si trova oggi, ma fu soppressa per lasciare spazio alla costruzione del nuovo monastero del Divino Amore. Così, nel XVII secolo il nuovo luogo di culto venne eretto nella nuova locazione e, nel 1775, venne restaurato da Nicola Carletti. Nell’occasione, vennero recuperati i tra altari in legno e in pietra e furono sistemate le varie decorazioni in marmo. Inoltre, vennero aggiunte altre tre opere pittoriche: una tela del XVI secolo, posta sull’altare maggiore e raffigurante la Madonna con San Nicola e San Gennaro, mentre nelle due cappelle laterali troviamo due dipinti raffiguranti rispettivamente la Sacra Famiglia e l’Immacolata Concezione tra San Biagio e San Gregorio Taumaturgo, entrambi attribuiti alla scuola di Massimo Stanzione, rappresentata probabilmente da Francesco Gaetano.
Dove si trova - mappa