Chiesa di Santa Maria la Nova
Storia e architettura
La chiesa di Santa Maria la Nova è ubicata nell’omonimo largo dove si hanno sue notizie sin dal XIII secolo.
Infatti, nel 1279 Carlo I d’Angiò concesse ai frati francescani di costruire un nuovo complesso nella suddetta zona, visto che lo stesso re aveva fatto abbattere alcuni edifici, appartenenti all’ordine religioso e dedicati all’Assunta, per permettere la realizzazione del Maschio Angioino. La nuova chiesa, che venne denominata “la Nova”, era in stile gotico e probabilmente costituita da tre navate, ma rimase danneggiata in seguito ai terremoti del 1456, del 1538 e del 1569, ai quali si aggiunse anche l’esplosione della polveriera di Castel Sant’Elmo il 13 dicembre 1957 che deturpò anche il soffitto ligneo.
Così, tra il 1556 e il 1599, l’ingegnere Giovanni Cola di Franco fu incaricato dei lavori di restauro e rifacimento che consolidarono la struttura della chiesa. In seguito, altre aggiunte vennero fatte durante il XVII secolo: nel 1603 venne completato il soffitto ligneo, nel 1606 fu alzata la facciata, nel 1620 fu costruito il coro, mentre nel 1633 Cosimo Fanzago, che rinnovò gli interni in stile barocco, ritoccò il transetto e il presbiterio, arricchendo l’edificio anche con l’altare maggiore.
La facciata, composta da due ordini, fu completata nel 1606 e si unisce lateralmente alla cappella di San Giacomo della Marca. Il portale, in marmo e granito, presenta una piccola edicola in cui è raffigurata la Madonna, mentre sulla sinistra è presente un piccola cappella che apparteneva alla famiglia Fasano. L’ingresso è sopraelevato rispetto al piano stradale e viene raggiunto attraverso una scalinata a doppia rampa in marmo e piperno.
Infatti, nel 1279 Carlo I d’Angiò concesse ai frati francescani di costruire un nuovo complesso nella suddetta zona, visto che lo stesso re aveva fatto abbattere alcuni edifici, appartenenti all’ordine religioso e dedicati all’Assunta, per permettere la realizzazione del Maschio Angioino. La nuova chiesa, che venne denominata “la Nova”, era in stile gotico e probabilmente costituita da tre navate, ma rimase danneggiata in seguito ai terremoti del 1456, del 1538 e del 1569, ai quali si aggiunse anche l’esplosione della polveriera di Castel Sant’Elmo il 13 dicembre 1957 che deturpò anche il soffitto ligneo.
Così, tra il 1556 e il 1599, l’ingegnere Giovanni Cola di Franco fu incaricato dei lavori di restauro e rifacimento che consolidarono la struttura della chiesa. In seguito, altre aggiunte vennero fatte durante il XVII secolo: nel 1603 venne completato il soffitto ligneo, nel 1606 fu alzata la facciata, nel 1620 fu costruito il coro, mentre nel 1633 Cosimo Fanzago, che rinnovò gli interni in stile barocco, ritoccò il transetto e il presbiterio, arricchendo l’edificio anche con l’altare maggiore.
La facciata, composta da due ordini, fu completata nel 1606 e si unisce lateralmente alla cappella di San Giacomo della Marca. Il portale, in marmo e granito, presenta una piccola edicola in cui è raffigurata la Madonna, mentre sulla sinistra è presente un piccola cappella che apparteneva alla famiglia Fasano. L’ingresso è sopraelevato rispetto al piano stradale e viene raggiunto attraverso una scalinata a doppia rampa in marmo e piperno.
Dove si trova - mappa
Foto
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Alcune foto sono tratte da:
Wikipedia e da Culturacampania
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