Chiesa di Sant’Antonio alla Vicaria
Storia e descrizione
La Chiesa di Sant’Antonio alla Vicaria si trova in Via Oronzio Costa.
La presenza della chiesa, detta anche chiesa di Sant’Antoniello alla Vicaria, è documentata già in epoca bizantina come dedicata a Santa Sofia. Nel 1487 è sede di una congrega dedita alla sepoltura dei poveri e, nel 1597, venne elevata a parrocchia. Pochi anni dopo, nel 1616, è registrata come facente parte di un monastero, mentre, nel 1792, ospitò un ospizio riconducibile alla Confraternita di Santa Maria Succurre Miseris e Sant’Antonio Patavino (presente anche in altri luoghi della città, come l’omonima cappella in Via Vergini) in cui accogliere le donne che si trovavano in conflitto con i mariti. Successivamente, all’inizio del XIX secolo, venne restaurato per volontà di Federico II e affidato al sacerdote Antonio Durante che si occupava di trovare un rifugio alle prostitute pentite.
Dell’antica chiesa, che venne bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale, rimane traccia solo del portale d’ingresso, sormontato da un timpano spezzato. L’interno custodiva un dipinto raffigurante Sant’Antonio di Fabrizio Santafede.
L’edificio venne chiuso al culto nel 1980.
La presenza della chiesa, detta anche chiesa di Sant’Antoniello alla Vicaria, è documentata già in epoca bizantina come dedicata a Santa Sofia. Nel 1487 è sede di una congrega dedita alla sepoltura dei poveri e, nel 1597, venne elevata a parrocchia. Pochi anni dopo, nel 1616, è registrata come facente parte di un monastero, mentre, nel 1792, ospitò un ospizio riconducibile alla Confraternita di Santa Maria Succurre Miseris e Sant’Antonio Patavino (presente anche in altri luoghi della città, come l’omonima cappella in Via Vergini) in cui accogliere le donne che si trovavano in conflitto con i mariti. Successivamente, all’inizio del XIX secolo, venne restaurato per volontà di Federico II e affidato al sacerdote Antonio Durante che si occupava di trovare un rifugio alle prostitute pentite.
Dell’antica chiesa, che venne bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale, rimane traccia solo del portale d’ingresso, sormontato da un timpano spezzato. L’interno custodiva un dipinto raffigurante Sant’Antonio di Fabrizio Santafede.
L’edificio venne chiuso al culto nel 1980.
Dove si trova - mappa