Chiesa di San Matteo Maggiore al Lavinaio

Storia e descrizione
La Chiesa di San Matteo Maggiore al Lavinaio si trovava in Via del Lavinaio.
La chiesa venne costruita nel 1576, in sostituzione di un edificio di culto preesistente nel quale si venerava un’immagine di San Matteo che richiamava sempre più fedeli. Così, grazie all’interessamento e ai fondi donati da Antonio Lanzetta, Giovanni Domenico d’Anfora e altri fedeli guidati da don Sabbatino Bosco. La Chiesa venne riconosciuta da papa Sisto V con una bolla papale sul finire del secolo e vi si trasferì una delle due confraternite nate dalla scissione Congrega dei Battenti della Croce a Sant’Agostino, cancellata da Ferrante I d’Aragona per aver partecipato alla cosiddetta “Congiura dei baroni” (1485-1487).
Successivamente divenne sede della Confraternita dei Bianchi Disciplinati dalla Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, che, nel 1742, restaurò l’oratorio del complesso come era ricordato da una targa esposta nella sagrestia. In questo periodo, la chiesa era conosciuta anche con il nome di Chiesa della Passione di Gesù Cristo.
La chiesa venne pesantemente danneggiata durante il bombardamento statunitense dell’1 agosto 1943 e, successivamente, abbattuta definitivamente per lasciare spazio, nel 1962, ad un nuovo palazzo di appartamenti
Al suo interno la chiesa custodiva 7 altari. A destra, nella prima cappella era custodita una tela del XVII secolo con la Beata Vergine del Rosario del XVII secolo, nella seconda un quadro dello stesso secolo raffigurante l’Addolorata e, nell’ultima, due quadri con la Meditazione di San Gaetano e la Passione di Nostro Signore. A sinistra, nella prima cappella era conservata una cona di Sant’Antonio di Lonardo Bozzaotra, del 1632, ed un quadro del XVII secolo con San Gennaro del XVII, nella seconda un quadro con Sant’Anna dello stesso secolo e, infine, nell’ultima una tela con San Giuseppe. Per ultimo, l’altare maggiore era sormontato da una quadro del XVII secolo raffigurante San Matteo.
La volta era affrescata con la Gloria di San Matteo, mentre all’ingresso era posta una statua del Santo, opera del 1625 di Francesco Iodice. Altre opere vennero realizzate intorno al 1757 dal pittore Antonio Sarnelli e, nel 1772, da Mario Gioffredo.
La piano superiore si trovavano l’oratorio, con due tele raffiguranti la Pentecoste e l’Annunciazione di Maria, preceduta da una sala con tele raffiguranti scene della vita della Madonna.
Dove si trovava - mappa

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