Chiostro dei Miracoli
Storia e descrizione
Il chiostro dei Miracoli si trova in Largo dei Miracoli, alle spalle della Chiesa di Santa Maria dei Miracoli.
Il chiostro sorse per volontà del nobile Giovan Camillo Cacace che, morto di peste nel 1656, lasciò i suoi averi al Pio Monte della Misericordia per costruire un luogo religioso da donare a suore francescane. Così, fu acquistato un vecchio convento e il progetto di restauro e modifica affidato all’architetto Francesco Antonio Picchiatti, che cominciò i lavori nel 1663, per poi concluderli nel 1675.
L’antico complesso possedeva già un piccolo chiostro (oggi quasi del tutto scomparso), che non fu modificato poichè l’architetto napoletano preferì costruirne uno ex-novo, molto più grande e luminoso, di piantanta quadrata con 6 archi per lato. Solo in due dei lati venne costruito un corpo di fabbrica superiore adibito a dormitorio, mentre gli altri due furono lasciati aperti a loggia. Nel giardino interno, vista la sua grande ampiezza, vennero realizzate numerose aree coltivate: Nel 1808, quando il monastero fu soppresso dal governo napoleonico e trasformato in orfanotrofio militare, esisteva un’area coltivata ad aranci, cedri, melaranci e limoni, una con viti e olivi, e un’altra con alberi da frutta.
Nel 1813, per volontà di Carolina Bonaparte, il complesso divenne sede dell’Educandato femminile Real Casa Carolina, mentre in epoche più recenti il chiostro fu utilizzato da edifici scolastici.
Il chiostro sorse per volontà del nobile Giovan Camillo Cacace che, morto di peste nel 1656, lasciò i suoi averi al Pio Monte della Misericordia per costruire un luogo religioso da donare a suore francescane. Così, fu acquistato un vecchio convento e il progetto di restauro e modifica affidato all’architetto Francesco Antonio Picchiatti, che cominciò i lavori nel 1663, per poi concluderli nel 1675.
L’antico complesso possedeva già un piccolo chiostro (oggi quasi del tutto scomparso), che non fu modificato poichè l’architetto napoletano preferì costruirne uno ex-novo, molto più grande e luminoso, di piantanta quadrata con 6 archi per lato. Solo in due dei lati venne costruito un corpo di fabbrica superiore adibito a dormitorio, mentre gli altri due furono lasciati aperti a loggia. Nel giardino interno, vista la sua grande ampiezza, vennero realizzate numerose aree coltivate: Nel 1808, quando il monastero fu soppresso dal governo napoleonico e trasformato in orfanotrofio militare, esisteva un’area coltivata ad aranci, cedri, melaranci e limoni, una con viti e olivi, e un’altra con alberi da frutta.
Nel 1813, per volontà di Carolina Bonaparte, il complesso divenne sede dell’Educandato femminile Real Casa Carolina, mentre in epoche più recenti il chiostro fu utilizzato da edifici scolastici.
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