Cimitero dei Colerosi di Barra

Storia e descrizione
Cimitero dei Colerosi di BarraIl Cimitero dei Colerosi di Barra si trova in Via Vicinale Sant’Aniello.
Il campo santo fu costruito nel 1836 per far fronte all’epidemia di colera scoppiata a Napoli nello stesso anno e giunta fino in periferia, dove imperversò tra il 24 ottobre 1836 e il 26 luglio 1837 facendo numerose vittime. Un editto di inizio secolo, infatti, proibiva di tumulare i corpi vicino ai centri abitati o, come spesso si faceva, nelle fosse comuni e nelle aree sottostanti le chiese, soprattutto nel caso in cui le morti sopraggiungevano a causa di malattie.
Serviva quindi un nuovo spazio per affrontare il problema nel rispetto delle nuove norme. Per questo motivo, i comuni di Barra, San Giorgio a Cremano, Resina, Portici e San Giovanni a Teduccio si unirono per affrontare insieme la spesa, affidando la gestione al comune di Barra. Dopo la prima epidemia, il cimitero fu utilizzato anche per accogliere le vittime di altri focolai che si ripresentarono in zona nel 1838, 1854, 1865 e 1884.
Dopo queste emergenze, l’area cadde in disuso e fu abbandonata, nonostante l’importanza storica che il luogo ha per la zona. Al suo interno, inoltre, sono custodite le spoglie del fisico Macedonio Melloni, ideatore dell’Osservatorio Vesuviano, il primo osservatorio vulcanologico al mondo, che morì di colera l’11 agosto 1854.
Dove si trova - mappa

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