Complesso degli Incurabili
Storia e architettura
Il Complesso degli Incurabili si trova in un’area tra Via Maria Longo e Via Domenico Capozzi.
La storia del complesso comincia nel 1521, quando Maria Lorenza Longo fondò l’Ospedale degli Incurabili, nato grazie ad un voto fatto dalla donna stessa che, vittima di una malattia che la paralizzava, guarì durante un pellegrinaggio a Loreto.
La struttura, destinata a diventare la più grande e importante di tutto il sud e tra i maggiori d’Italia, iniziò la sua opera per offrire assistenza a tutti coloro che, in quel periodo, contraevano la sifilide, ritenuti incurabili dalla medicina del tempo. Proprio a Napoli, infatti, a partire dal 1495, ci fu quella che è ritenuta essere la prima epidemia conosciuta di questa malattia, portata in città dall’esercito del re francese Carlo VIII (per questo motivo la sifilide fu detta anche “mal francese”) che, poi, spostandosi, la diffuse anche nel resto dell’Italia e in Europa. Naturalmente l’ospedale era aperto anche alla cura di qualunque malattia e all’accoglienza dei poveri, ma il complesso rimase comunque associato per sempre agli “Incurabili”.
Maria Longo fu nominata Rettora della struttura e toccava a lei il compito di regolare l’afflusso di persone, medici e servizi. Nel 1533 fondò anche l’Ordine delle Francescane del Terz’Ordine, note a Napoli con il nome di “Trentatrè”, poichè questo era il numero di religiose ospitate nel convento. Successivamente, la fondatrice dell’ospedale si ammalò di nuovo e visse fino al 1542.
L’Ospedale degli Incurabili è legato a molti santi e beati, che vi hanno fatto parte come medici o religiose. Tra questi ricordiamo San Gaetano Thiene (1480-1547), Sant’Alfonso Maria de’ Liguori (1696-1787), San Giovanna Antida Thouret (1765-1826), la Venerabile Caterina Volpicelli (1839-1892), il beato Ludovico da Casoria (1814-1885), il beato Bartolo Longo (1841-1926) e San Giuseppe Moscati.
Il complesso è accessibile attraverso due porte poste sul lato sud e su quello nord. Sul lato occidentale troviamo l’ingresso all’ospedale con il primo piano dedicato agli uomini e il secondo alle donne. Di fronte è collocata la scala a doppia rampa che conduce alla farmacia storica. Nell’edificio affianco, invece, si aprono gli ingressi della Cappella Montalto e della Chiesa di Santa Maria del Popolo. Accanto all’accesso settentrionale, invece, si trova la Chiesa di Santa Maria dei Bianchi, mentre a sud un ampio scalone porta all’ex monastero delle Convertite (oggi Museo delle Arti Sanitarie e di Storia della Medicina).
Successivamente, alla struttura originaria furono annessi anche l’Orto Medico e la chiesa e il chiostro di Santa Maria delle Grazie a Caponapoli (affrescato alla fine del Cinquecento da Paul Brill), dove si trovava la prestigiosa scuola di ostetricia. Col tempo furono annessi anche il Complesso di Santa Maria della Consolazione, la chiesa di Santa Maria di Gerusalemme e il chiostro delle Trentatré (fondato dalla stessa Maria Lorenza Longo).
Parte dell’ospedale venne distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale, ma quello che rimane è sufficiente a testimoniarne la grandezza.
La storia del complesso comincia nel 1521, quando Maria Lorenza Longo fondò l’Ospedale degli Incurabili, nato grazie ad un voto fatto dalla donna stessa che, vittima di una malattia che la paralizzava, guarì durante un pellegrinaggio a Loreto.
La struttura, destinata a diventare la più grande e importante di tutto il sud e tra i maggiori d’Italia, iniziò la sua opera per offrire assistenza a tutti coloro che, in quel periodo, contraevano la sifilide, ritenuti incurabili dalla medicina del tempo. Proprio a Napoli, infatti, a partire dal 1495, ci fu quella che è ritenuta essere la prima epidemia conosciuta di questa malattia, portata in città dall’esercito del re francese Carlo VIII (per questo motivo la sifilide fu detta anche “mal francese”) che, poi, spostandosi, la diffuse anche nel resto dell’Italia e in Europa. Naturalmente l’ospedale era aperto anche alla cura di qualunque malattia e all’accoglienza dei poveri, ma il complesso rimase comunque associato per sempre agli “Incurabili”.
Maria Longo fu nominata Rettora della struttura e toccava a lei il compito di regolare l’afflusso di persone, medici e servizi. Nel 1533 fondò anche l’Ordine delle Francescane del Terz’Ordine, note a Napoli con il nome di “Trentatrè”, poichè questo era il numero di religiose ospitate nel convento. Successivamente, la fondatrice dell’ospedale si ammalò di nuovo e visse fino al 1542.
L’Ospedale degli Incurabili è legato a molti santi e beati, che vi hanno fatto parte come medici o religiose. Tra questi ricordiamo San Gaetano Thiene (1480-1547), Sant’Alfonso Maria de’ Liguori (1696-1787), San Giovanna Antida Thouret (1765-1826), la Venerabile Caterina Volpicelli (1839-1892), il beato Ludovico da Casoria (1814-1885), il beato Bartolo Longo (1841-1926) e San Giuseppe Moscati.
Il complesso è accessibile attraverso due porte poste sul lato sud e su quello nord. Sul lato occidentale troviamo l’ingresso all’ospedale con il primo piano dedicato agli uomini e il secondo alle donne. Di fronte è collocata la scala a doppia rampa che conduce alla farmacia storica. Nell’edificio affianco, invece, si aprono gli ingressi della Cappella Montalto e della Chiesa di Santa Maria del Popolo. Accanto all’accesso settentrionale, invece, si trova la Chiesa di Santa Maria dei Bianchi, mentre a sud un ampio scalone porta all’ex monastero delle Convertite (oggi Museo delle Arti Sanitarie e di Storia della Medicina).
Successivamente, alla struttura originaria furono annessi anche l’Orto Medico e la chiesa e il chiostro di Santa Maria delle Grazie a Caponapoli (affrescato alla fine del Cinquecento da Paul Brill), dove si trovava la prestigiosa scuola di ostetricia. Col tempo furono annessi anche il Complesso di Santa Maria della Consolazione, la chiesa di Santa Maria di Gerusalemme e il chiostro delle Trentatré (fondato dalla stessa Maria Lorenza Longo).
Parte dell’ospedale venne distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale, ma quello che rimane è sufficiente a testimoniarne la grandezza.
Dove si trova - mappa
Farmacia Storica >> |
mando tanti saluti al dott. cavallaro nipote di suor genoveffa siniscaldi che ricordo con grande affetto e riverenza
di giorgio salvatore
da Pignataro Interamna FR
ottimo
Buongiorno! Vorrei chiedere un’informazione: desidero accedere alla cartella clinica, se possibile, di mia nonna morta presso l’ospedale degli Incurabili il 5 dicembre del 1918.
Dove posso reperire il materiale archivistico? Grazie di cuore
e’ un monumento affascinante…carico di storia e per me in particolar modo. mia madre mi mise al mondo li e mi ci lascio’,percio ogni volta che vengo a napoli , ci torno sempre per respirare un po di quei momenti , immagino lei che sale le scale e fantastico sui miei primi vaggiti emessi li .