Complesso Monastico di Suor Orsola Benincasa
Storia e architettura
Il complesso monastico di Suor Orsola è ubicato sulla collina di San Martino, in Corso Vittorio Emanuele.
Suor Orsola Benincasa, fu una religiosa napoletana molto attiva al suo tempo e protagonista anche di apparizione ed esperienze mistiche che, dopo aver promosso la realizzazione della Chiesa dell’Immacolata Concezione con annesso convento nel 1580, nel 1582, fondò la Congregazione delle oblate della SS. Concezione di Maria e, nel 1617, la Congregazione delle romite dell’Immacolata Concezione di Maria Vergine. La Chiesa non vedeva di buon occhio la costituzione di questi nuovi ordini autonomi e, col tempo, riuscì ad affiancare a Suor Orsola i Padri Teatini. A questi, prima di morire (Napoli, 20 ottobre 1618), lasciò il complesso e il compito di completare il suo progetto con la costruzione di un vasto eremo, la cui costruzione cominciò nel 1620 e terminò nel 1628. La volontà di suor Orsola di donare alla città di Napoli questo luogo, nonostante le pressioni contrarie della Chiesa, le fecero guadagnare la santità presso il popolo napoletano che, sin da subito, la elesse a sua protettrice, anche se mai resa ufficiale dalle cariche ecclesiastiche.
La cittadella monastica venne realizzata con tre grandi edifici disposti a U, aperti verso il mare e con al centro un rigoglioso giardino, protetti da una cinta muraria in tufo alta venti metri.
Dopo l’unità d’Italia, il complesso riuscì a sfuggire alle leggi di soppressione degli ordini visto che il ritiro, non riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa, era considerato considerato “Opera pia a carattere laicale”. Così, al suo interno, nel 1864, grazie all’interessamento di Emilio Beneventani, venne fondata una scuola gratuita che, già dopo qualche anno, poteva contare sulla presenza di circa 500 allieve distribuite tra scuola materna, elementari, un corso magistrale e una sala in cui si insegnavano lavori di sartoria, di ricamo, di crestaia e di produzione di fiori artificiali. In seguito furono istituiti anche corsi di francese, computisteria, declamazione, canto corale e telegrafia.
Dal 1891 il complesso vide l’ingresso della figura di Adelaide Pignatelli Del Balzo principessa di Strongoli, che, successivamente, nel 1901, ne divenne l’amministratrice unica. Ad essa si affiancò Antonietta Pagliara, che ne appoggiò il progetto educativo e pedagogico che trasformò l’istituto in un magistero (ufficialmente con Decreto Regio del 1901). Alla sua morte, Antonietta Pagliara donò al complesso la sua collezione di arredi, suppellettili e quadri, conservati oggi nel museo allestito all’interno delle sale dell’antico romitorio.
Nel 1995, con Decreto di Riforma pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale la Facoltà di Magistero venne riformata con la costituzione dell’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa, all’interno del quale venne attivata anche la Facoltà di Scienze della Formazione. In seguito, si aggiunsero anche la Facoltà di Lettere e, dal 1998, quella di Giurisprudenza.
Nel 2004, infine, l’Istituto Universitario divenne ufficialmente Università degli Studi Suor Orsola Benincasa.
Suor Orsola Benincasa, fu una religiosa napoletana molto attiva al suo tempo e protagonista anche di apparizione ed esperienze mistiche che, dopo aver promosso la realizzazione della Chiesa dell’Immacolata Concezione con annesso convento nel 1580, nel 1582, fondò la Congregazione delle oblate della SS. Concezione di Maria e, nel 1617, la Congregazione delle romite dell’Immacolata Concezione di Maria Vergine. La Chiesa non vedeva di buon occhio la costituzione di questi nuovi ordini autonomi e, col tempo, riuscì ad affiancare a Suor Orsola i Padri Teatini. A questi, prima di morire (Napoli, 20 ottobre 1618), lasciò il complesso e il compito di completare il suo progetto con la costruzione di un vasto eremo, la cui costruzione cominciò nel 1620 e terminò nel 1628. La volontà di suor Orsola di donare alla città di Napoli questo luogo, nonostante le pressioni contrarie della Chiesa, le fecero guadagnare la santità presso il popolo napoletano che, sin da subito, la elesse a sua protettrice, anche se mai resa ufficiale dalle cariche ecclesiastiche.
La cittadella monastica venne realizzata con tre grandi edifici disposti a U, aperti verso il mare e con al centro un rigoglioso giardino, protetti da una cinta muraria in tufo alta venti metri.
Dopo l’unità d’Italia, il complesso riuscì a sfuggire alle leggi di soppressione degli ordini visto che il ritiro, non riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa, era considerato considerato “Opera pia a carattere laicale”. Così, al suo interno, nel 1864, grazie all’interessamento di Emilio Beneventani, venne fondata una scuola gratuita che, già dopo qualche anno, poteva contare sulla presenza di circa 500 allieve distribuite tra scuola materna, elementari, un corso magistrale e una sala in cui si insegnavano lavori di sartoria, di ricamo, di crestaia e di produzione di fiori artificiali. In seguito furono istituiti anche corsi di francese, computisteria, declamazione, canto corale e telegrafia.
Dal 1891 il complesso vide l’ingresso della figura di Adelaide Pignatelli Del Balzo principessa di Strongoli, che, successivamente, nel 1901, ne divenne l’amministratrice unica. Ad essa si affiancò Antonietta Pagliara, che ne appoggiò il progetto educativo e pedagogico che trasformò l’istituto in un magistero (ufficialmente con Decreto Regio del 1901). Alla sua morte, Antonietta Pagliara donò al complesso la sua collezione di arredi, suppellettili e quadri, conservati oggi nel museo allestito all’interno delle sale dell’antico romitorio.
Nel 1995, con Decreto di Riforma pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale la Facoltà di Magistero venne riformata con la costituzione dell’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa, all’interno del quale venne attivata anche la Facoltà di Scienze della Formazione. In seguito, si aggiunsero anche la Facoltà di Lettere e, dal 1998, quella di Giurisprudenza.
Nel 2004, infine, l’Istituto Universitario divenne ufficialmente Università degli Studi Suor Orsola Benincasa.
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