Palazzo dell’Accademia delle Belle Arti
Storia e architettura
Il palazzo dell’Accademia delle Belle Arti, si trova in via Bellini e via Costantinopoli.
Già nel 1755, Carlo III decise di istituire un’accademia per il disegno, assegnandole dei locali vicino alla chiesa di San Carlo alle Mortelle e affidando la direzione al pittore di corte Giuseppe Bonito.
Negli anni, l’interesse per le discipline artistiche aumentò così tanto che, nel 1870, re Ferdinando IV decise di trasferire la sede dell’accademia in locali più spazioso, optando per il Regio Palazzo degli Studi, oggi adibito a Museo Nazionale. In seguito,vista l’importanza che stava assumendo l’istituzione in città, decise che era giunto il momento fondare l’Istituto delle Belle Arti. Il decreto arrivò il 2 marzo del 1822 che sanciva anche il trasferimento di tutte le attività nel convento di San Giovanni delle Monache, costruito tra il 1673 e il 1732. Nonostante il volere del re, però, l’edificio fu concesso in uso per le attività scolastiche solo dopo l’Unità d’Italia che, dal 1864, fu restaurato e adattato alle nuove esigenze.
I lavori vennero affidati all’architetto Enrico Alvino, docente dello stesso istituto. Durante il suo intervento, cercò di trovare un connubio tra le necessità per l’uso scolastico e la vecchia fabbrica, della quale non voleva alterare troppo la struttura. Infatti, questo intento, si evince soprattutto dai chiostri, la cui struttura non è stata quasi per niente modificata rispetto a quella originaria. Su tutti e quattro i lati della facciata, invece, vennero poste ampie vetrate che si alternano tra il tufo campano delle pareti, mentre il lato principale presenta anche dei busti in terracotta raffiguranti i professori dell’Accademia. L’ingresso principale è preceduto da una piccola rampa di scale, ai cui lati troviamo due leoni in bronzo, scolpiti da Tommaso Solari. In seguito, alla morte dell’Alvino, alla direzione dei lavori subentrò Giuseppe Pisanti che, nel 1880, realizzò lo scolane interno che conduce ai giardini e ai piani superiori dell’edificio.
All’interno, oltre agli uffici e alle aule, trovano posto anche una biblioteca, un piccolo teatro e una Pinacoteca in cui sono raccolte principalmente opere realizzate dagli artisti dell’istituto.
Già nel 1755, Carlo III decise di istituire un’accademia per il disegno, assegnandole dei locali vicino alla chiesa di San Carlo alle Mortelle e affidando la direzione al pittore di corte Giuseppe Bonito.
Negli anni, l’interesse per le discipline artistiche aumentò così tanto che, nel 1870, re Ferdinando IV decise di trasferire la sede dell’accademia in locali più spazioso, optando per il Regio Palazzo degli Studi, oggi adibito a Museo Nazionale. In seguito,vista l’importanza che stava assumendo l’istituzione in città, decise che era giunto il momento fondare l’Istituto delle Belle Arti. Il decreto arrivò il 2 marzo del 1822 che sanciva anche il trasferimento di tutte le attività nel convento di San Giovanni delle Monache, costruito tra il 1673 e il 1732. Nonostante il volere del re, però, l’edificio fu concesso in uso per le attività scolastiche solo dopo l’Unità d’Italia che, dal 1864, fu restaurato e adattato alle nuove esigenze.
I lavori vennero affidati all’architetto Enrico Alvino, docente dello stesso istituto. Durante il suo intervento, cercò di trovare un connubio tra le necessità per l’uso scolastico e la vecchia fabbrica, della quale non voleva alterare troppo la struttura. Infatti, questo intento, si evince soprattutto dai chiostri, la cui struttura non è stata quasi per niente modificata rispetto a quella originaria. Su tutti e quattro i lati della facciata, invece, vennero poste ampie vetrate che si alternano tra il tufo campano delle pareti, mentre il lato principale presenta anche dei busti in terracotta raffiguranti i professori dell’Accademia. L’ingresso principale è preceduto da una piccola rampa di scale, ai cui lati troviamo due leoni in bronzo, scolpiti da Tommaso Solari. In seguito, alla morte dell’Alvino, alla direzione dei lavori subentrò Giuseppe Pisanti che, nel 1880, realizzò lo scolane interno che conduce ai giardini e ai piani superiori dell’edificio.
All’interno, oltre agli uffici e alle aule, trovano posto anche una biblioteca, un piccolo teatro e una Pinacoteca in cui sono raccolte principalmente opere realizzate dagli artisti dell’istituto.
Tratto da: Aurelio De Rose, I palazzi di Napoli, Roma, Newton & Compton, 2001
Dove si trova - mappa
Foto
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Alcune foto sono tratte da:
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