Palazzo Arcivescovile
Storia e architettura
Il palazzo Arcivescovile è situato in largo Donnaregina 22.
Fu edificato per la prima volta tra il 1389 e il 1410, per volontà del cardinale Enrico Capece Minutolo che, al tempo, ricopriva la carica di arcivescovo di Napoli. Inizialmente, l’ingresso avveniva attraverso una porta posta in vico Sedil Capuano, ora diventato un semplice accesso al Seminario. Il portale principale attuale, invece, risale agli stessi anni in cui veniva costruito il palazzo, con lo stemma dei Capece Minutolo, mentre il portone venne ricostruito durante un restauro del 1613 voluto dal cardinale Decio Carafa.
Le trasformazioni più radicali, però, si ebbero tra il 1643 e il 1650, periodo in cui il cardinale Ascanio Filomarino decise di abbattere alcuni edifici circostanti e ampliare e restaurare alcuni spazi riservati alla struttura, visto che questa era troppo vicina alle case che la circondavano e che, ormai, necessitava di interventi strutturali per prevenire eventuali crolli. Questi rifacimenti determinarono la costruzione di tre nuovi portali in piperno, di ognuno dei quali fu posta un epigrafe in ricordo dei lavori voluti dal cardinale; su quello centrale, inoltre, venne posta una statua in marmo raffigurante San Gennaro, restaurata successivamente nel 1796 per volere del cardinale Guglielmo Sanfelice.
All’interno, nell’appartamento del cardinale, sono di notevole interesse gli affreschi di Giovanni Lanfranco, raffiguranti dei paesaggi, che l’artista realizzò nel XVII secolo.
Fu edificato per la prima volta tra il 1389 e il 1410, per volontà del cardinale Enrico Capece Minutolo che, al tempo, ricopriva la carica di arcivescovo di Napoli. Inizialmente, l’ingresso avveniva attraverso una porta posta in vico Sedil Capuano, ora diventato un semplice accesso al Seminario. Il portale principale attuale, invece, risale agli stessi anni in cui veniva costruito il palazzo, con lo stemma dei Capece Minutolo, mentre il portone venne ricostruito durante un restauro del 1613 voluto dal cardinale Decio Carafa.
Le trasformazioni più radicali, però, si ebbero tra il 1643 e il 1650, periodo in cui il cardinale Ascanio Filomarino decise di abbattere alcuni edifici circostanti e ampliare e restaurare alcuni spazi riservati alla struttura, visto che questa era troppo vicina alle case che la circondavano e che, ormai, necessitava di interventi strutturali per prevenire eventuali crolli. Questi rifacimenti determinarono la costruzione di tre nuovi portali in piperno, di ognuno dei quali fu posta un epigrafe in ricordo dei lavori voluti dal cardinale; su quello centrale, inoltre, venne posta una statua in marmo raffigurante San Gennaro, restaurata successivamente nel 1796 per volere del cardinale Guglielmo Sanfelice.
All’interno, nell’appartamento del cardinale, sono di notevole interesse gli affreschi di Giovanni Lanfranco, raffiguranti dei paesaggi, che l’artista realizzò nel XVII secolo.
Tratto da: Aurelio De Rose, I palazzi di Napoli, Roma, Newton & Compton, 2001
Dove si trova - mappa
Foto
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Le foto sono tratte da:
Wikipedia, da Napoliasse.it e da Videocomunicazioni.com
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