Reggia di Capodimonte – Interni
Descrizione
Gran parte della reggia è occupata dall’appartamento reale che si articola in una gran numero di stanze e ambienti monumentali, alcuni dei quali sono oggi adibite a sale per le esposizioni del museo. Qui, infatti, troviamo numerosi dipinti raffiguranti i membri della casa reale spagnola e numerosi oggetti d’arredo molto preziosi.
Camera da letto
La camera da letto di Francesco I di Borbone e Maria Isabella di Spagna venne realizzata grazie al progetto di Antonio Niccolini, tra il 1829 e il 1830. L’ambiente è diviso in due parti, la parte in cui si trova il letto e quella comunicate, alle cui pareti sono visibili delle tempere ispirate ad affreschi pompeiani, opera di Salvatore Giusti, Gennaro Bisogni e Gennaro Maldarelli
Sala della culla
Questa stanza è così chiamata per via della culla che il comune di Napoli regalò ai Savoia in occasione della nascita di Vittorio Emanuele III. In precedenza, invece, veniva denominata “Gran Galleria Color Cece” e, per volontà di Federico II, furono realizzati affreschi in cui spiccava l’elemento floreale e la stanza dotata di sontuosi mobili e camini, questi ultimi progettati dall’architetto Antonio Niccolini. Inoltre, la sala conserva il prezioso pavimento di epoca romana, rinvenuto nel 1788 a capri e trasferito in loco nel 1877.
Sala delle feste
La sala venne realizzata tra il 1830 e il 1840, durante i lavori di completamento diretti da Antonio Niccolini e opera di Tommaso Giordano. Nell’occasione, si decise che questa dovesse essere la sala più sfarzosa del palazzo, in modo che potesse ospitare le feste della casa reale. Inoltre, come voluto da Ferdinando II, questo ambiente presenta affreschi di Salvatore Giusti, ispirati a quelli presenti a Pompei ed Ercolano.
Salottino di porcellana

Le pareti sono costituite da lastre di porcellana incastrate tra loro con l’uso di perni e chiodi, che si aprono solo per lasciar posto a porte e finestre. Le decorazioni consistono in temi floreali, di ispirazione cinese, che si ripetono anche nelle cornici delle ampie specchiere presenti nella stanza. Inoltre, al soffitto è appeso un lampadario a dodici bracci che raffigura sia un giovano cinese intento a pungolare un drago a piedi di una palma su cui vi è una scimmia, che, nella parte più bassa, un combattimento tra uccelli e animali.
Sala dei Camuccini
Questa sala fu realizzata tra il 1816 e il 1829, con un elegante decorazione a tempera voluta da Ferdinando II, molto attento a mettere in risalto l’eleganza dei vari ambienti, come testimoniato anche dalla presenza della monumentale decorazione scultorea del camino e da numerose consolle realizzate da artisti napoletani. In seguito all’unità d’Italia, la sala, denominata Gran Galleria, venne destinata da Annibale Sacco a galleria d’arte, nella quale trovarono posto sculture di gusto neoclassico e dipinti di Francesco Hayez, Paolo Falciano e Pietro Benvenuti.
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