Palazzo Cioffi
Storia e architettura
Palazzo Cioffi si trova lungo la Riviera di Chiaia al numero 264.
L’edificio venne costruito al posto di un edificio preesistente, appartenuto alla famiglia Carafa Belvedere e risalente al XVII secolo. Il rifacimento che gli diede l’aspetto attuale è databile tra la seconda metà del XVIII secolo e gli inizi del XIX, con la facciata che si innalza su sei piani e il portale ad arco inquadrato a due colonne che sorreggono il balcone superiore, a sua volta sormontato dallo stemma nobiliare in stucco. Gli altri balconi del piano nobile presentano una trabeazione triangolare, mentre quelli dei livelli superiori un semplice architrave. All’epoca apparteneva al marchese Caracciolo Cioffi e l’atrio all’ingresso era decorato con statue in marmo, ora scomparse. Il piccolo cortile, dal quale è possibile apprezzare la planimetria a “C” del palazzo, reca, di fronte all’ingresso, un altro portale con architrave decorata da due cavalli rampanti e da motivi floreali che, in passato, poteva essere l’ingresso per una cappella privata. Ai lati troviamo delle nicchie in cui dovevano trovarsi dei busti ornamentali.
Negli anni Sessanta del XX secolo, la struttura venne alterata all’esterna dalla costruzione del sesto piano e, all’interno, dall’apertura di una sala cinematografica.
L’edificio venne costruito al posto di un edificio preesistente, appartenuto alla famiglia Carafa Belvedere e risalente al XVII secolo. Il rifacimento che gli diede l’aspetto attuale è databile tra la seconda metà del XVIII secolo e gli inizi del XIX, con la facciata che si innalza su sei piani e il portale ad arco inquadrato a due colonne che sorreggono il balcone superiore, a sua volta sormontato dallo stemma nobiliare in stucco. Gli altri balconi del piano nobile presentano una trabeazione triangolare, mentre quelli dei livelli superiori un semplice architrave. All’epoca apparteneva al marchese Caracciolo Cioffi e l’atrio all’ingresso era decorato con statue in marmo, ora scomparse. Il piccolo cortile, dal quale è possibile apprezzare la planimetria a “C” del palazzo, reca, di fronte all’ingresso, un altro portale con architrave decorata da due cavalli rampanti e da motivi floreali che, in passato, poteva essere l’ingresso per una cappella privata. Ai lati troviamo delle nicchie in cui dovevano trovarsi dei busti ornamentali.
Negli anni Sessanta del XX secolo, la struttura venne alterata all’esterna dalla costruzione del sesto piano e, all’interno, dall’apertura di una sala cinematografica.
Tratto da: Aurelio De Rose, I palazzi di Napoli, Roma, Newton & Compton, 2001
Dove si trova - mappa