Palazzo del Pio Monte della Misericordia
Storia e architettura
Il palazzo del Pio Monte della Misericordia si trova in Piazza Riario Sforza.
L’aspetto attuale è frutto dei lavori di ampliamento realizzati tra il 1658 e il 1672 dall’architetto Francesco Antonio Picchiatti, che vi lavorò per conto del Pio Monte della Misericordia che, in precedenza, aveva come sede solo la chiesa.
La facciata dl palazzo è costituita da un portico in piperno con cinque arcate, dove sono poste una serie di statue con al centro la Madonna della Misericordia e, ai lati, due altre figure che rappresentano le opere di carità corporali. In origine, le sculture erano state commissionate al Bernini, ma, dopo il rifiuto di quest’ultimo a causa dei suoi numerosi impegni, vennero affidate ad Andrea Falcone (figlio del più noto Aniello) che, probabilmente, seguì il progetto di Cosimo Fanzago. L’edificio, venne poi restaurato nel 1763 e agli inizi del XX secolo.
Al di sotto del balcone del piano nobile, lungo tutta la larghezza della facciata, è scolpito il motto dell’associazione, tratto da un verso di Isaia: FLUENT AD EUM OMNES GENTES.
Nella seconda arcata del portico, invece, si apre l’originario ingresso alla chiesa del complesso
L’aspetto attuale è frutto dei lavori di ampliamento realizzati tra il 1658 e il 1672 dall’architetto Francesco Antonio Picchiatti, che vi lavorò per conto del Pio Monte della Misericordia che, in precedenza, aveva come sede solo la chiesa.
La facciata dl palazzo è costituita da un portico in piperno con cinque arcate, dove sono poste una serie di statue con al centro la Madonna della Misericordia e, ai lati, due altre figure che rappresentano le opere di carità corporali. In origine, le sculture erano state commissionate al Bernini, ma, dopo il rifiuto di quest’ultimo a causa dei suoi numerosi impegni, vennero affidate ad Andrea Falcone (figlio del più noto Aniello) che, probabilmente, seguì il progetto di Cosimo Fanzago. L’edificio, venne poi restaurato nel 1763 e agli inizi del XX secolo.
Al di sotto del balcone del piano nobile, lungo tutta la larghezza della facciata, è scolpito il motto dell’associazione, tratto da un verso di Isaia: FLUENT AD EUM OMNES GENTES.
Nella seconda arcata del portico, invece, si apre l’originario ingresso alla chiesa del complesso
Foto
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