Palazzo Ruffo della Scaletta
Storia e architettura
Il palazzo Ruffo della Scaletta si trova lungo la Riviera di Chiaia al numero 202.
L’edificio venne costruito nel XVII secolo dalla famiglia dei Carafa e fu proprietà prima del cardinale Diomede Carafa di Belvedere e, poi, a Tiberio Carafa, principe di Bisignano. Quest’ultimo diede un’impronta del tutto particolare alla struttura visto che, come scrive lo storico Carlo Celano, aveva trasformato il giardino in un piccolo zoo, inserendovi anche tigri e leoni.
Nel 1830 il palazzo viene acquistato dal principe Ruffo della Scaletta che, tra il 1832 e il 1835, ne commissiona un ampio restaurato all’ingegnere Francesco Saverio Ferrari e a Guglielmo Bechi. Il primo si preoccupò di rifare la facciata, mentre il secondo si dedicò al giardino, alla scala interna e agli appartamenti del secondo piano. Proprio la scala, accessibile attraverso il cortile e l’atrio con volte a botte sorrette da pilastri e colonne, è l’elemento di particolare interesse architettonico di questo edificio: presenta una pianta ottagonale, con una piccola alla fine decorata da stucchi in stile neoclassico, ed è sorretta da alcune cariatidi che si alternano nell’intero percorso.
L’edificio venne costruito nel XVII secolo dalla famiglia dei Carafa e fu proprietà prima del cardinale Diomede Carafa di Belvedere e, poi, a Tiberio Carafa, principe di Bisignano. Quest’ultimo diede un’impronta del tutto particolare alla struttura visto che, come scrive lo storico Carlo Celano, aveva trasformato il giardino in un piccolo zoo, inserendovi anche tigri e leoni.
Nel 1830 il palazzo viene acquistato dal principe Ruffo della Scaletta che, tra il 1832 e il 1835, ne commissiona un ampio restaurato all’ingegnere Francesco Saverio Ferrari e a Guglielmo Bechi. Il primo si preoccupò di rifare la facciata, mentre il secondo si dedicò al giardino, alla scala interna e agli appartamenti del secondo piano. Proprio la scala, accessibile attraverso il cortile e l’atrio con volte a botte sorrette da pilastri e colonne, è l’elemento di particolare interesse architettonico di questo edificio: presenta una pianta ottagonale, con una piccola alla fine decorata da stucchi in stile neoclassico, ed è sorretta da alcune cariatidi che si alternano nell’intero percorso.
Tratto da: Aurelio De Rose, I palazzi di Napoli, Roma, Newton & Compton, 2001
Dove si trova - mappa