Palazzo dello Spagnolo

Storia e architettura
scala palazzo dello spagnolo a napoliIl Palazzo dello Spagnolo si trova in via dei Vergini 19.
L’edificio venne costruito nel 1738 e il suo progetto viene da sempre attribuito a Ferdinando Sanfelice, soprattutto per la presenza della scala a doppia rampa che si innalza nel giardino. In quegli anni il marchese Nicola Moscati, dopo il matrimonio con la figlia del barone d’Albanella, divenne proprietario di due palazzi vicini. Così, per regalare alla sua famiglia una dimora più sfarzosa, decise di abbatterli e di costruirne uno più grande ex-novo, incaricando dei lavori l’ingegnere del regno Francesco Attanasio, che si avvalse della collaborazione del capomastro Felice Polito. Nei documenti ufficiali del tempo, non vi è alcun accenno alla presenza dell’architetto Ferdinando Sanfelice che, nonostante ciò, è indicato da molte fonti come autore del progetto, soprattutto per la presenza della scala a doppio rampante che si innalza nel cortile.
Nel 1759, il palazzo passò in eredità al figlio di Nicola Moscati, Giuseppe, che successivamente lo lasciò al suo discendente, anch’esso di nome Nicola. Negli anni, però, la famiglia aveva perso molta della sua potenza economica e il tribunale decise di vendere alcuni degli appartamenti del palazzo ai creditori. Uno di questi, nel 1813, fu acquistato da don Tommaso Atienza, detto lo Spagnolo. Quest’ultimo si interessò di effettuare alcuni lavori di ampliamento sul lato destro, affidando il progetto all’architetto Antonio Pecovaro, mentre il pittore Domenico Pane realizzò alcune decorazioni sui nuovi soffitti.
In seguito, nel 1833, il palazzo venne di nuovo espropriato dal tribunale e messo all’asta, durante la quale i nuovi proprietari divennero l’industriale Costa, il farmacista Chiapparo e i fratelli Chambeyront. Già nel 1850, però, quasi tutto l’edificio era stato acquistato dalla famiglia Costa. In seguito, nel 1925, in occasione della visita di re Umberto di Savoia, il palazzo venne dichiarato monumento nazionale.
Altri lavori di restauro venne ro eseguiti nel 1966 e nel 1980 dopo il terremoto, mentre dal 1997 al 2000, lo scultore Augusto Perez comprò uno degli appartamenti, nel quale riuscì a recuperare le antiche decorazioni, nascoste negli anni da sconsiderate modifiche operate dai diversi proprietari.
La facciata si presenta disposta su tre piani, nei quali lesene e capitelli si alternano a balconi che, al primo piano, sono sormontati da cimase e timpani spezzati, e, al secondo, da elementi curvilinei e archi sagomati. Inoltre, il terzo piani, aggiunto solo successivamente, presenta ancora la cornice che delimitava l’antica struttura. Il portale, invece, si presenta tra pilastri in piperno, sormontato da volute e cartigli che sorreggono il balcone del piano nobile.
All’interno, superato l’androne si arriva al cortile dal quale si può ammirare la scala a doppio rampante, con cinque aperture per piano che, ad eccezione dell’ultimo, si sviluppano simmetricamente. Ad ogni piano troviamo lunette con decorazioni in stucco, con busti e motivi floreali di gusto barocco, realizzate da Aniello Prezioso nel 1742, su disegno di Francesco Attanasio.

Tratto da: Aurelio De Rose, I palazzi di Napoli, Roma, Newton & Compton, 2001

Dove si trova - mappa
Foto
[foldergallery folder=”wp-content/../monumenti/palazzi/spagnolo/foto” title=”Gallery title”]
Le foto sono tratte da:
Wikipedia, da Panoramio e da Flickr

One Reply to “Palazzo dello Spagnolo”

  1. Bruno De Martino

    Da ricerche fatte sulla mia Famiglia risulta che Giovanna De Martino figlia del barone Giuseppe De Martino di Montegiordano, sposa Giuseppe Duca d’Aquavella e procrea GUGLIELMO Sanfelice d’Aquavella poi Cardinale in Aversa nato il 1836.
    Con la menzionata unione con la famiglia Sanfelice , la storia dei De Martino di Montegiordano così risulta per il seguito :
    < Nella Cappella Mortuaria dei Nobili Cinturati di S. Monica e S. Alfonso del Cimitero di Napoli, come risulta dalla iscrizione sulla lapide che chiude la relativa nicchia riposano le spoglie mortali di Donna Teresa Morlando ed del marito Luigi De Martino, discendente di Don Francesco De Martino, fratello germano di Giuseppe che nel 1748 fu investito del titolo …….

    Reply

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *