Domenica 7/10/2001 – Settima giornata –
 

Napoli, come ai vecchi tempi.

Bocchetti e Montezine (punizione-gioiello)
siglano un successo da incorniciare.
Agli umbri non basta il gol di un grande Miccoli. Espulso Grava nel
recupero.

 

TERNANA – NAPOLI 1 – 2 (6540
spettatori)

TERNANA (3-4-3): Marcon, Grava, Dicara, Ripa, Fabris, Gallo
(27'st Dell'Anno), Gissi, (38'st Adeshina), D'Aversa, Schenardi (18'st
Nappi), Bucchi, Miccoli.
Panchina: Mareggini, Lucchini, Rossini, Riccio. All. Agostinelli.
NAPOLI (4-4-2): Mancini, Bonomi, Villa, Caruso (36'st Luppi),
Bocchetti, Baccin (26'st Saber), Bigica (26'st Troise), Montezine,
Magoni, Rastelli, Graffiedi.

Panchina: Roccati, Ametrano, Floro Flores, Alessi. All. De Canio.

MARCATORI: 33'pt Miccoli, 12'st Bocchetti,
17'st Montezine.

De Canio abbraccia tutti, anche l'intruso di turno che a fine partita si
infila in panchina. De Canio abbraccia tutti, si fa così quando c'è da
festeggiare una promozione o qualcosa d'importante. Il secondo cin-cin
del Napoli, dopo quello di Marassi, è un blitz sulla pelle della
Ternana: milioni di tifosi sparsi per il mondo possono gustare il
cocktail Bocchetti-Montezine, dimenticare l'inferno per una volta, come
se non fosse una coincidenza che… Già, all'alba dell'imminente accordo
tra Ferlaino e Corbelli, il Napoli ritrova la voglia dei tempi belli. La
Ternana annichilita, dopo un primo tempo modesto e ravvivato dalla
prodezza di Miccoli. La Ternana va al riposo pensando, ma onestamente è
anche la nostra idea, che il malandato Napoli difficilmente potrà
rinascere. Invece no, succede tutto in cinque minuti: il pareggio di
Bocchetti, la pennellata di Montezine a bocce ferme, una punizione
battuta così bene che ti viene voglia di tornare in archivio e di
gustare quelle magie che soltanto il mitico Diego… Lasciamo perdere,
non sarebbe giusto. Piuttosto, in quell'abbraccio di De Canio c'è la
vogliamatta di ritrovare la serenità perduta, il gusto di un sorriso,
con tanti saluti a chi aveva addirittura visto lo spettro della C1.
Tatticamente parlando, la Ternana è un disastro. Agostinelli dovrà
spiegarci, un giorno o l'altro, com'è possibile giocare così.
Miccoli-dipendente e nulla più. Un festival di punte e trequartisti,
sostituzioni sbagliate, Nappi a volte esterno di centrocampo, Bucchi
privo di assistenza, Dell'Anno gettato nella mischia manco fosse Zidane.
Troppo comodo, dopo averlo scaricato. E' giusto tutto questo? Una
Ternana indecifrabile, inesistente. Un ceffone agli investimenti enormi,
di una società che ha esaudito qualsiasi richiesta dell'allenatore. La
Ternana improvvisata, non sa disporre di un Napoli morbido, quello del
primo tempo. Quando trova l'approdo, diventa timida timida, anzichè
gonfiare i muscoli. Primo tempo da "Miccoli contro Mancini": basta
regalargli un pallone, la scheggia di Lecce sa come giocarlo. Comincia
al 10', sull'unica invenzione di uno spento Schenardi, sulla girata
diagonale Mancini si spara un volo all'indietro che compete soltanto ad
un portieresuperbo, la deviazione è straordinaria. "Miccoli contro
Mancini", non è possibile. Un paio di punizioni velenose, l'unico sbocco
visto che il centrocampo è in sciopero. Il Napoli che piano piano prende
coraggio: dignitoso, ordinato, in tutto e per tutto figlio di Gigi De
Canio. Anzi, se il classico episodio lo baciasse in fronte, cambierebbe
lo scenario, finirebbe la salita e comincerebbe la discesa. Una sventola
di Magoni al 20', palo pieno e Montezine che non trova la sponda
vincente. Difesa a quattro. Caruso e Bonomi allertati, Villa che cerca
di limitare i danni su Miccoli. Centrocampo orgoglioso, tuttavia
piuttosto lento. Ma siccome Gallo e Gissi non sono fulmini, siccome
D'Aversa a sinistra salta poco l'uomo, mai la Ternana dà la sensazione
di essere superiore. Un'aggravante per Agostinelli.
La svolta è un lampo, di chi se non di Fabrizio Miccoli? Seguiteci,
perchè il piccoletto pugliese trova un gol da sballo, storia del 33':
segue una palla vagante nei pressi della linea di fondo, riesce a
mantenere l'equilibrio con una capacità da saltimbanco, conquista l'area
e sgancia una sassata tremenda che Mancini accompagna con lo sguardo
sotto l'incrocio. Soltanto così la Ternana avrebbe potuto schiodare un
antipatico 0-0. Sull'onda, vive d'inerzia e per cinque minuti regala
qualche schema in velocità, poca roba rispetto al potenziale. Schenardi
si divora il raddoppio a porta vuota, pestando i piedi a un Bucchi in
condizione di migliore equilibrio. E così il Napoli guadagna
l'intervallo in piedi, con dignità. Il pensiero è uno: siccome
l'avversario non vola, basterebbe spendere qualche idea per ritornare in
pista.

Infatti, De Canio si stropiccia gli occhi, quasi non ci crede. La
routine del primo tempo diventa un lontano ricordo. Il Napoli alza la
testa, distribuisce le soluzioni, cerca le fasce. E la Ternana lo lascia
accomodare. Magoni in mezzo: sembra un giovanotto di vent'anni: chiama
il pressing e propone un lancio illuminante, visto che Bigica non ha la
condizione migliore per inventare. Il pareggio al 12': Rastelli pesca
Bocchetti, il fuorigioco non scatta, l'esterno sinistro punta il povero
Marcon e se lo cuoce alla brace. E' la molla, come se dal Liberati
partisse un messaggio: il Napoli è vivo, non si accontenta. Siccome la
Ternana smette di esibirsi, a De Canio non sembra vero. Padrone del
campo. Cinque minuti dal pari, Grava stende l'orgoglioso Graffiedi, un
centravanti di quelli tosti che danno profondità. Punizione a
tre-quattro metri dal limite, canta il sinistro di Montezine,
un'esecuzione deliziosa, devastante per l'ottimismo di Marcon. Il
sorpasso del Napoli, un lampo.
Qui Agostinelli avrebbe il tempo di rimediare. Pesca in panchina, ma
sono scelte figlie della confusione. Chiamasi improvvisazione. Nappi per
Schenardi e poi Dell'Anno per Gallo: la Ternana continua a balbettare e
non se ne rende conto. De Canio, invece, agisce da maestro. Gli schemi
da tramandare? Ma questi discorsi, cari amici, sono acqua fresca,
servono a poco. Saber e Troise per Baccin e Bigica, difesa spesso a sei
(da destra a sinistra Saber, Villa, Bonomi, Caruso e Bocchetti), viva la
praticità. Centrocampo sull'asse Magoni-Montezine. E' un Napoli di
ferro. Alla Ternana che chiuderà in dieci per l'espulsione di Grava,
resta un palo di Miccoli (41') su punizione. Ma va di lusso a Marcon
perchè Bocchetti, Saber e Graffirdi si divorano il tris. Il Napoli è
tornato? No il Napoli può ritornare. Se approfitterà di questa, enorme,
bombola d'ossigeno per risolvere (finalmente con il sorriso sulle
labbra) i problemi che ha.

 

MANCINI 6
 

Una parata portentosa in avvio di partita.
Qualche altro numero da portiere affidabile. Insomma, ci si può contare.

BONOMI 6.5

Ci mette il mestiere, l'anticipo, il
coraggio.

VILLA 5.5
 

Quando il cliente si chiama Miccoli, il
rischio della figuraccia è dietro l'angolo. Ha il merito di non
smontarsi.

CARUSO 6.5

 

Piedi buoni, non si discute. La sua
carriera sarebbe stata diversa senza un quantità industriale di
infortuni. Esce per crampi dopo una recita importante (36'st
Luppi sv).

BOCCHETTI 7

 

Lavora, eccome se lavora. Un cocktail di
grinta, voglia e qualità. Non contento, si concede il lusso di un timbro
sul momentaneo pareggio.

BACCIN 5

Torna da ex, non incanta (26'st Saber
sv
).

BIGICA 6

 

Dovrebbe prendere il comando delle
operazioni. Nessun guizzo particolarmente geometrico, almeno la capacità
di soffrire (26'st
Troise sv).

MAGONI 7

 

Il suo menu è completo: cerca la porta e
prende il palo; va in pressing; fa il regista all'occorrenza; guida il
gruppo in sofferenza.

MONTEZINE 7

 

Primo tempo acerbo. Ma si capisce che ha
talento e che basta trovargli la posizione giusta. Infatti la magistrale
punizione del sorpasso lo accende. Lascia la fascia e si sposta in
mezzo, il rendimento sale.

GRAFFIEDI 6.5

 

Chi l'ha detto che soltanto il gol può
promuovere un attaccante? Propone potenza, l'altruismo e una continua
ricerca della profondità. La prossima volta sarà anche egoista e
preciso.

RASTELLI 6

Vivace, generoso.

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