Domenica 06/01/2002 – Diciannovesima
giornata –
 

Napoli di ferrro, il Como si sbriciola.

Bellissima rete di Magoni dopo 6'. Poi
stellone (al suo 9° gol) chiude la gara in avvio di ripresa.
Gli azzurri centrano la 5a vittoria esterna della stagione contro una
diretta concorrente per la serie A.

 

COMO – NAPOLI 0 – 2 (8849
spettatori)

COMO (4-4-1-1): Brunner, Gregori, Bega, Brevi, Music, Zanini
(8'st Nappi), Dundjerski, Corrent (9st Allegretti), Pedone, Oliveira,
Taldo.
Panchina: Spinelli, Colacone, Del Chiaro, Femiano, Ardito. All.
Dominissini.
NAPOLI (4-4-2): Mancini, Villa, Bonomi, Luppi (19'st Caruso),
Bocchetti, Baccin (8'st Bigica), Vidigal, Magoni, Jankulovski, Rastelli
(19'st Montezine), Stellone.
Panchina: Roccati, Troise, Floro Flores, Sesa. All. De Canio.

MARCATORI: 6'pt Magoni,
6'st Stellone.

Il lago è dorato. Il Napoli vi trova tutto il bene possibile. Un
autentico tesoro: il risultato è d'oro, mandata ai matti il Como, che a
casa sua non conosceva da due anni l'amaro sapore della sconfitta. Una
prestazione ai confini della perfezione. Dorato è il lago,
d'inestimabile valore la vittoria, il Napoli s'è regalato la Befana dal
gioielliere: una gemma il gol di Magoni; autentici brillanti gli
interventi decisivi di Mancini; due gioielli Vidigal e Jankulovski;
preziosità calcistiche le prestazioni dei difensori centrali; un ninnolo
il raddoppio di Stellone. Da brividi il delirio dei tifosi ritrovati,
2000 napoletani sugli spalti, un canto lungo tutta la partita e il
finale a ugole spiegate: oj vita, oj vita mia… si stato 'o primmo
ammore…. Il Napoli e tutti noi lì avevamo dimenticati, da anni la
canzone del soldato innamorato aveva smesso di accompagnare il Napoli.
E' accaduto a Como, in un luminoso e freddo pomeriggio di sole
riscaldato dalla straripante euforia di Corbelli e Ferlaino, soci
protagonisti di un matrimonio mal riuscito.
Quattro occhi testimoni di un'impresa, per la prima volta insieme allo
stadio in questo campionato, ancorchè in due prestazioni diverse in
tribuna. Emozionati e felici entrambi: il rito nuovo promette di
ripetersi , li rivedremo anche domenica a Benevento, tifosi e spettatori
ansiosi, sostenitori del Napoli che s'è arrampicato al quinto posto
della classifica. Capito perchè è d'oro davvero il risultato, questa
vittoria splendida e straordinaria? La zona A adesso è lontana otto
punti e il derby con la Salernitana da recuperare. Sul lago dorato il
Napoli trova il bello anche degli altri risultati, nessuno sfavorevole.
Ad una squadra così, a questo Napoli, che di non nobile ha presentato
solo se stesso. Una squadra di ferro nella circostanza, non ricca
soltanto di Giochi Preziosi, dovendo le scuse all'irpino presidente del
Como.
Il Como sorpreso, confuso, piegato, disarmato con la sua stessa arma: si
nutrono e vivono innanzitutto di ripartenze di Lulù Oliveira i suoi
qualificati compari, battuti ma non ridimensionati da un avversario
ferrigno, implacabile e cinico nel contropiede. Bastioni in difesa,
cemento vero davanti al prodigioso Mancini e ripartenze articolate.
Oliveira ha picchiato contro il muro, Taldo contro il portiere, capace
di superarsi in tre occasioni, sullo 0-1. Taldo deluso due volte, in
chiusura di primo tempo; Lulù il cannoniere bloccato all'altezza del
dischetto: il tuffo in uscita a sdradicargli il pallone dal piede ormai
pronto alla battuta mortale. Venticinque minuti di grande Napoli, i
primi. In apertura il gol di Magoni, come presa da una cineteca, dalla
galleria delle prodezze balistiche. La sponda di Vidigal al limite
dell'area, il pallone incontrato di contro balzo, con il destro-collo:
il siluro ha tolto la ragnatela sotto l'incrocio dei pali di Brunner.
Il Napoli messo bene in avvio, Vidigal e Jankulovski padroni assoluti,
Magoni euforizzato dalla prodezza sovrastante sul dirimpettaio, le fasce
ostruite con calma. Ecco, il Napoli la calma non l'ha persa, l'hanno
assistito la reattività, l'anticipo, la certezza di trovare le soluzioni
giuste in difesa. Attivato da una grottesca svirgolata di Brevi, lo
svelto Rastelli ha graziato il Como sorpreso, incredulo, inferiore nel
palleggio, attivo semplicemente sulla sinistra, con Pedone e Music. La
battuta ravvicinata a colpo sicuro è sbattuta contro il piede di Brunner
in uscita, ormai rassegnato al peggio. Sontuoso per metà primo tempo, il
Napoli è sembrato a disagio, giammai però in preda al panico, prima
dell'intervallo. Qualche imbarazzo gli ha procurato Taldo, efficace come
torre, deluso da Mancini, due volte bravo. Palese efficienza difensiva
napoletana è apparsa manifesta anche anche attraverso l'uso del
fuorigioco, nobilitato nella sua esecuzione dall'impeccabile Collina e
dai suoi assistenti.
Motivate tutte da infortuni, le sostituzioni operate da De Canio sono
sopravvenute dopo il raddoppio napoletano, maturato a sorpresa.
All'improvviso, sotto l'aggressione organizzata comasca. Il Napoli in
gol a capo di tre passaggi, un contropiede perfetto, la più classica
delle ripartenze, proprio come sarebbe piaciuto al Como. L'inesauribile
Vidigal a raccattare l'ennesimo pallone, il servizio per Jankulovski,
l'assist per l'incrocio di Stellone, la piroetta del cannoniere,
l'avversario mandato a spasso, il portiere infilato con il dolce piatto
destro mirato. E qui, di minuto in minuto, più chiara è diventata
un'immagine: lucido e attento il Napoli di ferro. E' sbattuto contro un
bunker mobile il Como, salvato da Brunner, riflessi di gatto sul
sinistro di Montezine. Ma sarebbe stato troppo, anche perché il Napoli
dal momento dello 0-2, minuto sei della ripresa, ha avvertito nell'aria
il profumo della festa. In campo, nella curva occupata dai suoi 2000
cuori, e in tribuna, con Corbelli e Ferlaino raggianti. Il massimo della
vita, tutto in una volta.

 
MANCINI 7
LUPPI 7 (19'st Caruso 6.5)
BONOMI 7
VILLA 6.5
BOCCHETTI 6.5
BACCIN 6 (8'st Bigica 6)
MAGONI 7.5
VIDIGAL 7.5
JANKULOVSKI 7
RASTELLI 6 (19'st Montezine 6)
STELLONE 7

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