Domenica 03/02/2002 – Ventiduesima
giornata –
 

Il Napoli allunga le mani sulla A.

Un gol di Sesa su punizione all'8' vale la
1a vittoria al San Paolo e il 9° risultato utile consecutivo.
Capolavoro tattico di De Canio che argina il Modena capolista e incamera
tre punti importantissimi.

 

NAPOLI – MODENA 1 – 0 (17273
spettatori)

NAPOLI (3-4-3): Mancini, Villa, Bonomi, Luppi, Ametrano (5'st
Bocchetti), Jankulovski (32'st Pavon), Vidigal, Magoni, Rastelli (8'st
Artistico), Moriero, Sesa.
Panchina: Roccati, Troise, Bigica, Montezine. All. De Canio.
MODENA(3-4-1-2): Ballotta, Mayer (37'st Tarana), Cevoli, Ungari, Ponzo,
Grieco, Milanetto, Domizi (28'st Mauri), Pasino (1'st Fantini),
Fabbrini, Kamara.
Panchina: Zancopè, Orfei, Scoponi, Zironelli. All. De Biasi.

MARCATORI: 8'pt Sesa.

David Sesa sul palo più lontano: vai, Napoli, vai. Quella punizione gira
impazzita come se fossimo sulle montagne russe, Ballotta non allaccia le
cinture. Si incastra (imprendibile) nell'angolino destro. E ha il peso
di cento mattoni. Il palazzo sta diventando di cemento armato: da
capo-cantiere De Canio diventa architetto, un fantastico progetto. Nono
risultato utile consecutivo, preso per i capelli il Modena che voleva
andarsene in fuga. L'ennesimo capolavoro tattico di De Canio: lo
zuccherino di Sesa da gustare e rigustare, senza fretta, evitando che
qualcuno mandi di traverso il pomeriggio. 3-4-3 di partenza che diventa
4-4-2 in avvio di ripresa, quando il Modena sgancia il tridente. Formula
visitata e rivisitata: gli attaccanti freschi di acquisto, Pavon e
Artistico, trovano spazio alla distanza. Sesa esterno sinistro, il
modulo ribaltato e aggiornato. I rischi ridotti a zero, Mancini
spettatore non pagante se non fosse per una punizione di Domizzi. Il
titolo di un nuovo film, con la regia di De Canio: come capitalizzare un
episodio e intascare il premio. Il Modena è lontano quattro punti,
l'Empoli anche, si sveglia il Como ma cosa importa? Il Napoli che
inseguiva a distanze siderali, si ritrova a contatto con gli ex leprotti
della B. C'è gusto. E che gusto…
Il Modena buca l'appuntamento-svolta. Il passaparola della vigilia era:
resistere al San Paolo per ipotecare il Grande Salto. Il Modena
ipnotizzato dal maledetto passaparola. Un primo tempo da "stregati a
Napoli", condizionati (chissà) da quello stadio, da un ambiente che
magari ti soffoca. la realtà, inequivocabile, è che il Modena non tira
in porta. Mai. Neanche nei momenti di maggior forcing. Al massimo
qualche telefonata, una manna per Mancini. Leggeri progressi nel secondo
tempo perché De Biasi sgancia Fantini e boccia (inevitabilmente) Pasino.
L'agognato fantasista resta fuori dalla partita per 47 minuti, recupero
compreso. Verticalizzazioni col misurino, Grieco non è il solito regista
in mezzo, appannato e quasi irretito dallo strano sciopero di molti
colleghi. Con Fantini cambia qualcosa, maggiore movimento senza palla.
Ma Fabbrini non incide, raddoppiato e triplicato; Kamara gira largo;
Ponzo e Domizzi sulle fasce non si degnano. No, questo non può essere il
Modena. Al massimo una volgare imitazione. Merito di De Canio, un
concetto che andava ribadito. Perché devi studiare e ristudiare per
mandare in cortocircuito un avversario così forte. A costo di tirare
tardi la notte e di spegnere la luce quando fuori è l'alba.
Il Napoli decide per una partenza-sprint. Viene premiato, gioca per
mezz'ora un calcio scintillante, fatto di continui ribaltamenti.
Pressing in quantità industriale. Vidigal alla ribalta: lo noti sempre,
nella gioia (spesso agisce in solitudine) e nel dolore (si lancia nelle
mischie e rischia di prendere le botte). Il portoghese stuzzica
l'appetito di Magoni, sollecita gli inserimenti di Jankulovski, peccato
che Moriero viva un pomeriggio modesto. L'ex interista comincia da punta
centrale del tridente, Rastelli e Sesa larghi, poi si scambia i compiti
con lo svizzero. Nella ripresa, ripristinato il 4-4-2, si riprende la
posizione che gli è più congeniale: tornante con licenza di saltare
l'uomo. Purtroppo non ne indovina una. Il Modena sbarca al San Paolo e
sussurra "ah, quant'è grande, quant'è bello", in molti lo avevano visto
in cartolina o in televisione. Una suggestione che paga a caro prezzo.
Il Napoli aggiunge l'avvio strepitoso, è normale che la svolta sia
imminente. Al 6' Mayer stende Rastelli al limite verso sinistra, non
abbiamo il tempo di verificare che l'ultima gemma dello svizzero (anche
il quel caso a bocce fermo) risale a un Inter-Napoli di sedici mesi fa.
Sesa non vive di ricordi, al massimo intende rinfrescarli. L'esecuzione
a giro, minuto numero otto, si abbassa all'improvviso, il volo di
Ballotta è uno spettacolo per i suoi compagni che guardano. Ma simile
traiettoria ha una sentenza scritta: imparabile. Il Modena potrebbe
pareggiare subito, Al 12' Grieco pesca Pasino sul filo, per il
collaboratore Pascariello è fuorigioco, il dubbio resta. Un episodio,
l'unico. Nel senso che continua il festival-Napoli: una girata di Sesa;
un cross di Vidigal che mette i brividi a Ballotta; strepitoso il
portiere che al 21' va d'istinto sul blitz di Villa azionato da
Jankulovski, sulla sponda Moriero si divora il bis. Il Modena pescato
spesso in fuorigioco, tra tante chiavi una: l'impeccabile lavoro di
Vidigal che isola Grieco, la mente.
Dopo l'intervallo, De Biasi si affida a Fantini per un immediato 3-4-3,
con il neo-entrato e Kamara larghi, Fabbrini punta centrale. Il Modena
migliora appena, nel frattempo comincia lo show di De Canio. Dentro
Artistico, esce Rastelli. Il 4-4-2 subito azionato, si blocca Ametrano e
tocca a Bocchetti chiudere la "difesa a quattro" con Jankulovski esterno
di centrocampo. Artistico e il ceko sfiorano il 2-0, Mancini si limita
all'ordinaria amministrazione, al 24' respinge una punizione non
impossibile di Domizzi. Il Modena ritenta con Mauri e Tarani, ma il
piatto ormai è servito: quando De Canio convoca Pavon per l'infortunio a
Jankulovski (distorsione alla caviglia), il Napoli ha le mani sul
bottino. Due iniziative di Artistico, i numeri di Pavon (quattro finte e
quattro controfinte prima di chiudere un cross, la gente gode), la
consapevolezza che Ferlaino e Corbelli possono continuare a litigare.
Tanto, la certezza del Napoli è una: De Canio, il perfezionista.

 
MANCINI 6
LUPPI 7
BONOMI 7
VILLA 6.5
JANKULOVSKI 6.5 (32'st Pavon sv)
AMETRANO 6.5 (5'st Bocchetti 6)
MAGONI 6.5
VIDIGAL 7.5
MORIERO 5
RASTELLI 6 (8'st Artistico 6)
SESA 7

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