Lunedì 18/02/2002 – Posticipo
ventiquattresima giornata –
 

L'Empoli frena la marcia del Napoli.

Collina non vede un rigore per gli azzurri
("mani" di Fusco) e annulla un gol a Di Natale.
A Benevento gara appassionante ma senza reti: i toscani conservano sette
punti di vantaggio sui campani.

 

NAPOLI – EMPOLI 0 – 0 (12000
spettatori a Benevento, S.Paolo squalificato)

NAPOLI (4-4-2): Mancini, Villa, Bonomi, Troise, Luppi, Montezine,
Vidigal, Magoni (20'st Ametrano), Moriero (28'st Rastelli), Pavon (37'st
Stellone), Artistico.
Panchina: Roccati, Bigica, Quadrini, Sesa. All. De Canio.
EMPOLI (4-3-2-1): Berti, Balleri, Cribari, Fusco, Cupi, Grella
(41st Atzori), Ficini (34'pt Cappellini), Rocchi, Bresciano, Di Natale,
Maccarone (43'st Tavano).
Panchina: Mazzi, Bonetto, Pratali, Lodi. All. Baldini.

Il Napoli con il freno a mano prende un punto e memorizza: la serie A è
lontana sette punti. Tanti, troppi? Vedremo. L'Empoli è un diesel che
presto diventa turbo. Ruba l'occhio quando entra in azione: così si
gioca oggi, qua la mano a Silvio Baldini che legge la partita come
pochi, interviene con competenza. Se Maccarone fosse quello vero,
l'Empoli farebbe un pasto completo. Il Napoli tira due volte in porta,
sempre con Montezine, chiude in dieci per l'espulsione di Ametrano. E
trema quattro-cinque volte: gatto Mancini e un pizzico di fortuna. E' un
pareggio che piace parecchio ai compagni di fuga del suddetto Baldini,
bella notizia per Modena, Como e Reggina.
De Canio nasconde la formazione, neanche il mago dei maghi potrebbe
indovinarla. Stellone parte dalla panchina, largo al tandem
Pavon-Artistico con Montezine libero di accenderli. Difesa a quattro ma
non c'è Ametrano, piuttosto Troise a sinistra, la novità dell'ultimo
minuto. L'Empoli non cambia formula, centrocampo a tre e due zanzare
come Bresciano e Di Natale al servizio di Maccarone. Bella serata,
tangenziale di Benevento intasata, atmosfera da grande partita. Il
Napoli parte lancia in resta, i due attaccanti si incrociano e lasciano
pochi riferimenti, la timidezza dell'Empoli è è obbligata nel senso che
la pressione dell'avversario diventa asfissiante. Silvio Baldini si alza
il bavero del giaccone, allarmato, si capisce che non è contentissimo.
Da rimarcare la posizione di Balleri, a lungo frequentatore della difesa
a quattro, ma poi segnalato sulla scia di Montezine e quindi molto
elastico.
Il Napoli ha l'inerzia, però non trova un minimo di profondità. Il primo
quarto d'ora trascorre nell'anonimato, appena un tentativo di Artistico
(15') su punizione di Montezine, l'impatto è sporco. La strategia
dell'Empoli è chiara: lasciamoli sfogare, aspettiamo che Vidigal e
Magoni concedano mezzo metro, sfruttiamo le ripartenze. Baldini si
tranquillizza così e cancella i patemi iniziali. Ma in realtà l'Empoli
non riesce a passare dalla teoria alla pratica: Rocchi gioca poco senza
palla, Di Natale e Bresciano non tagliano, Maccarone è stritolato nella
morsa Bonomi-Luppi. Restano il buon lavoro di Grella in mezzo e i
continui raddoppi sulla fascia di Moriero, al punto che il tornante
diventa il principale mistero. Il Napoli colleziona angoli (sei in
mezz'ora) e non si accorge di un goffo intervento di Fusco che al 22'
per saltare in anticipo su Pavon allarga entrambe le braccia, impatto
evidente. Nessuno protesta, eppure le immagini televisive inchiodano
Collina: ingenuo ma evidente il fallo di Fusco. Ci chiederete
dell'Empoli: una discreta interpretazione in chiave di contenimento,
appena un assaggio alla cintola in su, quando Di Natale pesca Rocchi che
buca la chiusura al volo da posizione allettante. Siccome si tratta di
una rinomata fabbrica di gol, l'indizio è allarmante, infatti Baldini se
ne duole. Pietro Fusco, napoletano vero, deve sentire troppo una notte
così. Perchè ci riprova, al 32', quando Pavon lancia Artistico e lui
tocca con un braccio: stavolta l'involontarietà è indiscutibile, però
Fusco avrebbe il dovere di non esagerare. morbida, troppo morbida, la
notte di Berti, il portiere. Ci pensa Montezine a riscaldarla, storia
del 34': il brasiliano guadagna una punizione e dai ventidue metri
chiude a giro, bello e decisivo il balzo di Berti per una deviazione in
angolo. Qui Baldini, noto professionista, intuisce che bisogna cambiare
qualcosa: non gli piace la circolazione di palla, apprezza poco la fase
di distribuzione, così convoca Cappellini e rinuncia a Ficini.
Rivoluzione tattica? Nessuna rivoluzione ma sostanziali aggiustamenti:
Bresciano scala, il neo-entrato agisce da finto trequartista occupandosi
contemporaneamente della copertura, Di Natale e Rocchi sono sempre più
larghi. Sarà un caso, e non lo è, ma l'Empoli cresce e interpreta un
finale di tempo con i fiocchi. Sle che è un piacere, cerca di chiudere
in tre passaggi, una sinfonia made in Baldini. E tre occasioni vere. La
prima al 41', Cappellini pesca Di Natale che si aiuta con un braccio e
quando infilza Mancini il gioco è fermo, non si può parlare di gol
annullato. La seconda al 46': sassata di Maccarone da destra, respinta
di Mancini e sponda sciagurata di Rocchi a porta vuota. La terza
occasione è l'ennesimo babà, qualche secondo prima dell'intervallo:
Cappellini ispira Maccarone che potrebbe chiudere il triangolo, invece
(da inguaribile egoista) cerca la porta da posizione complicata e trova
l'istinto del portiere avversario. Meno male che l'Empoli era in
difficoltà: tre giocate da applausi, come se all'improvviso si fossero
accese le lampadine.
Si riparte senza novità, Stellone resta in panchina. Ma il computer
dell'Empoli è quello ammirato al tramonto del primo tempo: uno
spettacolo vero. Al 4' Maccarone si divora l'impossibile, illuminato da
Di Natale chiude da metri sei a colpo sicuro: straordinario Mancini
nella respinta, però il torto dell'attaccante è quello di non aver
cercato il colpo sotto. Mancini a valanga è poi decisivo su Rocchi che
gli frana addosso e commette fallo a pochi centimetri dalla linea
bianca. E allora fai quattro conti e trovi la sentenza: Empoli in
credito. La scarsa profondità, l'opinabile assistenza dei centrocampisti
(a parte qualche lampo di Montezine), l'irriconoscibile Moriero: sono
questi i difetti del Napoli. Bisogna inventarsi qualcosa, De Canio pensa
a Rastelli, ma nel cuore della ripresa si fa male Magoni che esce in
barella, scocca l'ora di Ametrano. L'Empoli spazza e riparte, confortato
dalla splendida interpretazione difensiva di Cribari, il brasiliano che
piace alla Juve e capiamo perché. Il problema del Napoli: non crea
superiorità, le fasce intasate: mai un cambio di passo, un'idea più o
meno geniale. Se in mezzo hai impagabili pedalatori, diventa complicato
scardinare. De Canio ci prova con Rastelli al posto di Moriero (e
piovono fischi), ma stavolta puoi accertare lo 0-0, anche se serve a
poco. Perchè l'Empoli continua a dilapidare, non è aria per Maccarone
che viene pescato da Di Natale (e chi sennò?) ma produce un piatto
banale. Devono fischiare le orecchie allo stesso Mancini, pochi minuti
dopo: ancora Di Natale per Rocchi, diagonale al millimetro appena fuori.
Finalmente Stellone, a ridosso dell'ultima curva, doccia anticipata per
Pavon. E proprio su una sponda di Stellone libera Montezine che gli
guarda negli occhi ma gli tira in bocca, imperdonabile. E quando
Ametrano si fa espellere, entrataccia da tergo su Bresciano, il Napoli
incarta un punto anche se non è il massimo della vita.

 
MANCINI 7
TROISE 6
BONOMI 6
VILLA 6
LUPPI 6.5
MONTEZINE 6
MAGONI 6 (20'st Ametrano 4)
VIDIGAL 5.5
PAVON 5 (37'st Stellone sv)
MORIERO 5 (28'st Rastelli sv)
ARTISTICO 5.5

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