Domenica 24/02/2002 – Venticinquesima
giornata –
 

Napoli, restano sette i punti di distacco
dalla A.

Segna Jankulovski, replica Cammarata.

 

CAGLIARI – NAPOLI 1 – 1 (11144
spettatori)

CAGLIARI (4-4-2): Pantanelli, Modesto, Circati, Cudini, Sulcis
(21'st De Angelis), Esposito, Abejion, Conti, Lucenti (36'st Melis),
Suazo, Cammarata (41'st Negri).
Panchina: Mancini, Pinna, Grassadonia, Dioniso. All. Sonetti.
NAPOLI (4-4-2): Mancini, Villa, Luppi (35'st Quadrini), Troise,
Bocchetti, Rastelli, Vidigal (21'st Montezine), Magoni, Jankulovski,
Pavon (28'st Sesa), Stellone.
Panchina: Roccati, Alessi, Artistico. All. De Canio.

MARCATORI: 37'pt Jankulovski, 13'st
Cammarata.

La tempia di Jankulovski, la nuca di Cammarata. Il pareggio nasce e
muore così. Un bel pareggio, tecnicamente valido, numericamente non
troppo confortante per il Napoli che consuma un'altra domenica e resta a
sette punti dalla serie A. Ai punti, sinceramente, meriterebbe il
Cagliari, e non soltanto per i diciotto angoli collezionati.
Il Napoli non va oltre il pareggio per una serie di motivi. Il primo: De
Canio non ha il solito ritorno dai cosiddetti pilastri, Vidigal in
testa. Il secondo: la difesa sbanda, soffocata da Suazo. Il terzo: Pavon
assiste poco e male Stellone, divorandosi (aggravante) il 2-0 a tu per
tu con Pantanelli. Ci sarebbe il quarto motivo: al 47’st Stellone entra
in contatto con Circati e la sensazione iniziale è che il fallo cominci
fuori, infatti Papi (un collaboratore di Palanca) alza la bandiera e
segnala l’intervento del difensore. Ma l’arbitro non se ne accorge,
lascia correre, il Napoli invoca un rigore senza troppi argomenti
validi. Un’ora dopo la partita mettiamo l’occhio dentro una telecamera
che ripropone l’azione e abbiamo una certezza: il fallo di Circati, per
una questione di millimetri o centimetri, comincia fuori area, esatta la
valutazione di Papi. Una cosa è sicura: Palanca merita un applauso,
direzione perfetta, con tanti saluti a chi aveva distribuito dubbi e
sospetti. Il problema del Napoli è che deve rincorrere con il fiatone,
non è semplice.
Fortuna vuole che Francesco Mancini sia un portiere con gli attributi e
con le ali. Perché Sonetti ha un’idea geniale: partiamo veloci, andiamo
sulle tangenziali, cerchiamo Suazo in velocità, creiamo gli spazi per
Cammarata. Un ottimo Cagliari, complimenti. Solido e ispirato a
centrocampo. Un Cagliari che si scatena sulle fasce. Mancini subito
decisivo: su Cammarata all’8’, bel diagonale e risposta coi fiocchi; su
Esposito al 29’, azionato da un meraviglioso colpo di tacco firmato
Suazo che, non ci sono dubbi, è pronto per la Juve. In mezzo persino una
traversa, storia del 18’ quando (dopo uno dei tanti falli di Villa
sull’Honduregno) la punizione di Conti è carica di effetto, una mischia
libera Abejon che timbra la traversa. Se il Cagliari fosse in vantaggio
non sarebbe certo uno scandalo. Anzi.
E allora cerchiamo la classe del Napoli. La troviamo, limpida e
cristallina, in Marek Jankulovki. Al 37’ vince un tackle con Abejion, si
fa quaranta metri di corsa, aspetta i movimenti degli attaccanti e non
li trova: Jankulovski accende Pavon che da sinistra ha il merito di
chiudere il triangolo per l’irruzione vincente, di tempia piena, dello
stesso Marek che prende Pantanelli in controtempo.
Il Cagliari vorrebbe recuperare subito e ci riesce al 5’st con Esposito
che si accende a destra, però confeziona il cross quando il pallone ha
già varcato la linea di fondo, Cammarata manda in porta di testa quando
ma trova una bandierina alzata. Qui il Napoli, poco organizzato e in
balia non solo dell’impetuoso maestrale che soffia sul Sant’Elia,
avrebbe la palla della partita. E’ l’8’ quando Stellone lavora per Pavon
e lo manda nel corridoio, sul filo del fuorigioco: l’honduregno ha il
torto di addormentarsi, quei cinque secondi che permettono a Pantanelli
di lanciarsi in tuffo sul pallone e bloccarlo.
Il Cagliari riparte e pareggia per un’ingenuità di Vidigal che al 13’,
su rimessa laterale di Sulcis, rinvia sporco di testa: un messaggio per
Cammarata che, spalle alla porta, ci mette la nuca e trova una
traiettoria imparabile. Qui sonetti si lustra gli occhi, il Cagliari è
indemoniato, Suazo di più: spettacolare l’honduregno che salta i rivali
come birilli. Al 15’ evita Mancini in dribbling e pesca Cammarata a
porta vuota, sulla girata provvidenziale Villa sulla linea. De Canio
cerca qualità e convoca Montezine per Vidigal; la riposta di Sonetti
chiama in causa De Angelis, finisce così il pomeriggio di Sulcis. E
siccome Pavon ha il morale sotto i tacchi, largo a Sesa. Mossa
ininfluente, per il Napoli. Così il Cagliari dà la sensazione di poter
sfondare da un momento all’altro: sarebbe fatta se Cammarata, baciato da
una combinazione Lucenti-Esposito, non si divorasse l’impossibile di
testa, ma si alza una bandierina. E quando Suazo ripropone l’ennesimo
scatto, Villa colleziona il secondo giallo. Il Napoli tiene, vorrebbe
lamentarsi per il contatto Circati-Stellone che comincia fuori area. Non
avrebbe senso proporre un’altra settimana al cianuro. Meglio ripartire
da questo pareggio per capire dove, come e quando si può agganciare
l’autobus dei sogni.

 
MANCINI 7
TROISE 5
VILLA 5.5
LUPPI 6 (35'st Quadrini sv)
VILLA 5.5
RASTELLI 5.5
MAGONI 5.5
VIDIGAL 5 (21'st Montezine 6)
PAVON 5.5 (28'st Sesa sv)
JANKULOVSKI 7
STELLONE 6

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