Domenica 17/03/2002 – Ventottesima
giornata –
 

Il Napoli si ferma a Stellone.

La punta colpisce al 1', pari di
Ghirardello in sospetto fuorigioco. Negati due rigori.
In un San Paolo quasi deserto, gli azzurri non approfittano dei ko di
Como e Reggina.

 

NAPOLI – CITTADELLA 1 – 1 (5406
spettatori)

NAPOLI (4-4-2): Mancini, Bonomi, Villa, Troise (39'st Floro
Flores), Jankulovski, Alessi, Magoni (16'st Ametrano), Vidigal,
Montezine (41'st Graffiedi), Rastelli, Stellone.
Panchina: Gragnaniello, Stendardo, Bigica, Cristiano. All. De Canio.
CITTADELLA (3-3-1-3): Capecchi, Turati, Simeoni, Esposito (39'pt
Migliorini), Musso, Zanon, Mazzoleni, Pizzi (39'st Ferrarese),
Ghirardello, Sturba (1'st Boudouma).
Panchina: Scotti, Scarpa, De Gasperi, Paschetta. All. Glerean.

MARCATORI: 1'pt Stellone, 9'pt Ghirardello.

Un'autocondanna. Il Napoli la scrive sotto seimila fischi nello stadio
abitato dalla desolazione. Numeri da minimo stagionale: Napoli ha smesso
di crederci dopo il pareggio con la Ternana. Consapevole e cosciente la
manifestazione d'indifferenza: ignorato anche l'accorato appello del
sindaco a non abbandonare il simbolo. Inutile l'invito dei presenti a
tirare fuori gli argomenti che dovrebbero distinguere il maschio dal
resto dell'umanità. Un altro flop, questo sì decisivo e definitivo.
Complice un arbitro due volte cieco e un suo distratto assistente: due
falli da rigore non sanzionati e non segnalato il fuorigioco di partenza
nell'azione del gol del Cittadella. Uno squallido pari: il Napoli ha
preso a pedate l'estrema possibilità di poter ancora discutere di
promozione, se mai poteva ancora esistere un ultimo fragile appiglio.
Inascoltate le prediche di De Canio, pure lui presente nella confezione
dell'ennesima sconcertante prestazione : ha mollato nei suoi due terzi
l'ansimante Napoli. Qualche fiammata e punto, in avvio di partita e
nell'agitato finale. Stellone in gol a capo della primissima azione del
pomeriggio; la bastonata di Villa ricacciata da Turato sulla linea di
Porta; meritevole della massima sanzione almeno quella manata di Simeoni
al pallone.
Per il Cittadella un punto prezioso. Il resto è da rottamare. Quasi
tutto, non solo il Napoli che s'è astenuto, nei fatti, dall'apporre
l'autografo nel panno richiesto nel panno lungo 30 metri esposto in
curva B. "11 partite, la matematica non è un'opinione a voi la firma su
questo striscione…". Il Napoli scombinato (le scelte iniziali non
condivisibili, una parodia di tridente in attacco, continuo il
rimescolio delle posizioni sul prato), s'è a lungo assentato al cospetto
del dell'onesto Cittadella che sa ripartire e attaccare con quel suo
gioco che ripropone il movimento della fisarmonica. Ma l'arte della
difesa non è compresa nel Dna della spregiudicata banda di Glerean,
votata all'aggressione degli spazi e dei portatori avversari. Imprecisa
e precaria la difesa del Cittadella, non si giustificano altrimenti gli
episodici spaventi vissuti davanti al Napoli orfano dell'ideuzza giusta
e di uno straccio di gioco.
Un Napoli da rottamare, escluso Bonomi, un uomo e un reparto. E Stellone
e, forse, Jankulovski. Da rottamare, se possibile, la partita in se
stessa, l'assistente Spagnoli e anche l'arbitro Morganti, un rampante
sostengono gli esperti. Il guardalinee subito nel pallone: non segnalata
la posizione irregolare di partenza di Ghirardello, comodo l'aggancio in
sospetta posizione di fuorigioco, comodissima la battuta mirata in
solitudine a trafiggere Mancini. Il Cittadella ha agguantato il Napoli
nel giro di 8', dopo averlo allarmato con Sturba: a lato la conclusione
mancina da posizione invitante. Tutto quanto a vanificare la fulminea
esecuzione di Stellone, al 1': Vidigal in corridoio a beneficio di
Rastelli, scatto e cross dal fondo, prepotente l'anticipo
dell'attaccante, all'11° centro . Morganti, l'arbitro, s'è segnalato in
due occasioni, entrambe ai danni del Napoli. Magoni messo giù poco
dentro l'area, soltanto un calcio di punizione dal limite. Infine, la
manata al pallone di Simeoni ad impedire a Stellone l'aggancio aereo.
Utile rottamazione globale potrebbe non comprendere poche cosucce:
l'ordine e l'attenzione del Cittadella in mezzo al prato, i rari momenti
di apprensione proposti dal Napoli, la palla-gol scaraventata nella
spazzatura dal subentrante Abdellah Boudouma, capace di lasciare sul
posto il frastornato Troise, e il gol negato al marocchino dalla
prodigiosa interferenza di Villa a porta ormai sguarnita. Il Napoli in
confusione, dall'inizio alla fine: Alessi prima parte fuori ruolo sulla
riga destra, poi terzo attaccante sul lato mancino: Magoni stanchissimo
dirottato dal centro sul lato; percorso inverso per Montezine; Floro
Flores e Graffiedi in aggiunta a Stellone e Rastelli nel disperato
caotico assalto finale. Momenti appena passabili, gli unici del Napoli
da non buttare, attraversati dalle omissioni arbitrali. La fucilata di
Stellone a lato di centimetri, la conclusione malandrina di Villa
ricacciata sulla linea di porta, l'incornata di Floro Flores, l'errore
in acrobazia di Rastelli, su assist di Graffiedi. Uno spreco, questo, da
tre punti. Potevano forse tornare buoni alla luce dell'altrui frenate
lassù. Bisognava crederci: questo Napoli sfiatato ci ha creduto solo a
parole. E non solo ieri, sotto gli schiaffi dell'arbitro Morganti e i
fischi di rabbia dei suoi residui disgustati tifosi.

 
MANCINI 6
TROISE 4.5 (39'st Floro Flores sv)
BONOMI 7
VILLA 6
JANKULOVSKI 5.5
ALESSI 5
MAGONI 5 (16'st Ametrano 6)
VIDIGAL 5
MONTEZINE 5 (41'st Graffiedi sv)
RASTELLI 5
STELLONE 6

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