Sabato 31/03/2002 – Ventinovesima giornata
 

Vidigal-Rastelli, il Napoli è rinato.

Guidati da Jankulovski, gli azzurri
tornano a sognare. Nel finale espulso Conte.
De Canio trova la vittoria dopo 56 giorni e la per la prima volta batte
Bellotto.

 

SAMPDORIA – NAPOLI 0 – 2 (10493
spettatori)

SAMPDORIA (4-4-2): Mondini, Conte, Sakic, Grandoni, Manighetti
(10'st possanzini), Vasari, Tricarico, Sanna, Cucciari (34'st Bernini),
Flachi, Jovicic (29'st Luiso).
Panchina: Casazza, Strada, Marcolin, Zvicovic. All. Bellotto.
NAPOLI (4-4-2): Mancini, Bonomi, Villa, Luppi (39'st Troise),
Jankulovski, Alessi, Magoni, Vidigal, Ametrano, Graffiedi (43'st
Bigica), Rastelli (47'st Pavon).
Panchina: Gragnaniello, Sesa, Montezine, Floro Flores. All. De Canio.

MARCATORI: 41'pt Vidigal,
24'st Rastelli.

Pasqua di resurrezione, in tutti i sensi. Vidigal con raro tempismo in
incornata. Rastelli nella parte del classico rimorchio, la pedata giusta
di prima intenzione, in corsa, ad onorare l’ennesima straordinaria
giocata di Jankulovski, il migliore di tutti, il numero uno dall’inizio
alla fine. Un prodigio di partita, il suo: rullata la Samp dalle sue
incursioni, sventrata, stesa, inchiodata al tappeto. Santifica la festa
il Napoli, neanche il suo più morboso e inguaribile innamorato avrebbe
potuto immaginare una Pasqua così. Il presidente Corbelli scarcerato in
mattinata; questa chiara vittoria figlia legittima della lucidità,
dell’attenzione tattica, della scaltrezza, del piede sinistro e dei
movimenti di Jankulovski, un calciatore super; il ritorno al successo
pieno in fondo a 56 giorni vuoti di vittorie; gli orgogliosi e attenti
orfanelli di Stellone gratificati alla fine dai risultati di tutte le
squadre che li precedevano e ancora li precedono in classifica.
Le distanze si sono ridotte: pensa tu cosa potrebbe ancora accadere se
la proposta di penalizzazione dell’Empoli dovesse incontrare pieno
riscontro in sede processuale, davanti alla Disciplinare? Pasqua di
resurrezione, per il Napoli ridiventato accorto, forte dentro,
fisicamente tonico, in questo pomeriggio che sembrava essersi aperto nel
segno della reciproca impotenza. Al 13’ il primo tiro in porta, lunga e
velleitaria la buttata centrale di Flachi, l’unico della Samp a
procurare problemini ad una difesa ridiventata impensabilmente di ferro.
Luppi al rientro, s’è visto e s’è sentito. Svoltata la mezz’ora, il
Napoli s’è messo a giocare da squadra vera, dalla testa ai piedi,
trovando la conferma di una certezza che da tempo conosce: Jankulovski è
un tesoro di calciatore. Percussione e dribbling, due avversari lasciati
sul posto, il terzo sollecito nel prendergli il tempo in disperata
interferenza al momento della battuta conclusiva. Rastelli servito come
prete all’altare il giovedì santo, una ghiottoneria l’assist non onorato
dall’attaccante. Ma di un’altra pasta è Vidigal, capace di salire più in
alto di tutti, persino facile l’incornata nel mucchio, sfruttato come si
conviene il tracciante sparato da Jankulovski da fermo. Un calcio di
punizione al bacio.
Avanti il Napoli, in vantaggio annunciato in chiusura della prima parte.
Vidigal riparatore anche della lieve imprecisione di Graffiedi, in
felice elevazione su cross da destra di Rastelli, ma impreciso
nell’indirizzo dell’incornata da comoda posizione. Ametrano usato da De
Canio a mo’ di tampone sulla sinistra. Guizzi e scatti, come tarantolato
il prezioso piccolo jolly, le scariche di adrenalina come materia buona
per disattivare Vasari. Ametrano quarto di difesa, Alessi playmaker
schierato a sorpresa, Graffiedi partner inatteso di Rastelli. Il Napoli
attento a chiudere spazi e corridoi nella sua trequarti, tanto a farlo
salire ci ha pensato Jankulovski. Monocorde lo schema della Samp, il
cross dal lato per il velo di Flachi a beneficio di nessuno. Doppia
provvidenziale Interferenza di Vidigal in area e Vasari che s’attarda
palla al piede nei pressi di Mancini: niente altro di notevole ha
proposto la brigata di Bellotto (un tempo intero praticamente senza un
vero attaccante di ruolo) nella prima parte.
Insolitamente tranquillo il Napoli, nelle interferenze, nel palleggio,
nelle assistenze, e quando è ripartito. Il Napoli in giornata di grazia,
evidentemente. Il primo tempo di Tricarico, dirimpettaio di Jankulovski,
s’è risolto in una sofferenza infinita. Bellotto ha provveduto nella
ripresa: Cucciari dirottato sul mancino ceco. Senza particolari esiti la
mossa, al contrario dell’altra: Possanzini al posto di Manighetti.
Sveltissimo lungo l’out, l’esterno dal cranio pelato ha procurato al
Napoli un quarto d’ora di spaventi. Fuori parte Magoni: non è quello il
suo mestiere: Possanzini ha trovato la profondità e il cross, a
beneficio soprattutto di Flachi. Il Napoli in momentanee ambasce, La
Samp ha confezionato nitide palle-gol in 10’. Netta la prima, cross
radente di Possanzini, fuori di centimetri il pallone battuto al volo da
Flachi da sei metri. Puntuale Mancini sulla seconda, l’intervento in due
tempi a stornare la conclusione ravvicinata del virtuoso doriano.
Clamorosa l’ultima, ad annunciare il successivo dilagare del Napoli, in
grado di tenere la palla con tranquillità e di sbagliare quasi nulla
nella propria trequarti. Incontenibile la legnata di Flachi, il pallone
mandato a morire contro la traversa e poi sul palo, al 19’ il sussulto
disperato e sfortunato della Samp, finita in pratica contro il legno.
Defunta l’ultima speranza, la compagnia di Bellotto non è più riuscita a
trovare il tempo e lo spazio per proporre altre minacce al fortino
napoletano, ben guarnito dall’inizio alla fine. Consapevole della sua
forza, concentrato e convinto, restituito fisicamente alla migliore
efficienza, il Napoli ha finito addirittura da signore, baciato anche
dalla fortuna in quel difficile quarto d’ora, regalandosi il raddoppio
nel cuore della ripresa. Ancora Jankulovski, gli avversari abbattuti a
mo’ di birilli, con il contagiri l’assist dal fondo per il prepotente
destro di Rastelli. Fosse stato parimenti prepotente quello di
Graffiedi, armato da un preziosismo di Alessi, il Napoli avrebbe scritto
una vittoria clamorosa nella misura e nella sostanza. Ma anche così gli
va di lusso, questi tre punti potrebbero rivelarsi pesantissimi. Atteso
il bis, lo impone un adagio vecchio come il mondo: dopo Pasqua è ancora
festa.

 
MANCINI 6.5
LUPPI 6.5 (39'st Troise sv)
BONOMI 6.5
VILLA 6.5
JANKULOVSKI 7.5
AMETRANO 6.5
MAGONI 6
VIDIGAL 6.5
ALESSI 6
RASTELLI 6.5 (47'st Pavon sv)
GRAFFIEDI 6 (43'st Bigica sv)

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