Domenica 05/05/2002 – Trentaquattresima
giornata –
 

Guidoni spegne l'urlo del Napoli.

Negato un rigore per fallo su Rastelli.
Espulsi La Grotteria e Cristiano.
Il gol di Jankulovski illude i campani. Poi il pareggio che frena la
marcia verso la serie A

 

PALERMO – NAPOLI 1 – 1 (3817
spettatori)

PALERMO (4-4-2): Sicignano, Lanzaro, Marco Aurelio, Ferri,
Guerra, Furiani (8'st Frezza), Di Donato, Amerini, Bombardini, Guidoni
(37'st Valoti), Mascara (8'st La Grotteria).
Panchina: Aprile, Montalbano, Chionna, Cappioli. All. Mutti.
NAPOLI (3-5-2): Mancini, Bonomi, Troise (34'st Alessi), Luppi,
Ametrano, Jankulovski, Vidigal, Cristiano, Quadrini (38'st Graffiedi),
Rastelli (49'st Floro Flores), Stellone.
Panchina: Gragnaniello, Bigica, Caruso, Sesa. All. De Canio.

MARCATORI: 37'pt Jankulovski, 24'st
Guidoni.

Molti sogni del Napoli non muoiono all’alba. Piuttosto al tramonto,
quando Guidoni risponde a Jankulovski. Quasi in contemporanea Dionigi
stende il Siena e manda la Reggina in brodo di giuggiole. Viviamo una
piccola lotteria scudetto, a rimbalzo di linea più o meno come accade
tra l’Olimpico e il Friuli. Il Napoli a lungo abbracciato alla Reggina,
l’aggancio a quota 59. Poi la svolta nella ripresa, un Palermo
indiavolato. E un gruppo, quello di De Canio, a tratti insipido. Furente
solo nel finale, quando Graffiedi timbra la traversa e Rastelli si
divora l’ennesima occasione, come se non avesse digerito la recente
sbornia al San Paolo. Due espulsioni eccessive (La Grotteria e Cristiano
per reciproche scorrettezze), otto ammoniti e Racalbuto spesso incapace
di dirigere il traffico. E di sedare comizi, accenni di rissa, lunghe
diatribe. Racalbuto che, il sospetto resta, al 45’pt e con il Napoli in
vantaggio non vede una spinta di Ferri su Rastelli. Rigore probabile,
eppure ignorato. Ma poi, chissà perché, gli allievi di De Canio
interpretano un secondo tempo a lungo in balia dell’onda rosanero.
Le spiegazioni tattiche. Voi ce le chiedete e noi ve le diamo. Il Napoli
paga a centrocampo dove Vidigal non è decisivo. Cristiano impalpabile,
Quadrini a sinistra mossa ininfluente. Un Napoli fermo, statico, spesso
improvvisatore. E siccome bisogna saltare il fosso (la Favorita) si
capisce come simile atteggiamento non sia il massimo cella vita.
L’approccio è un inno alla monotonia. Appena una palla-gol, storia del
19’ quando guerra pesca Guidoni da sinistra e l’attaccante gira al volo
con talento, balzo di Mancini. Il Palermo è ordinato ma non assatanato.
Si capisce che vuole riabilitarsi (un punto nelle ultime cinque
partite), però cerca invano i guizzi di Bombardini, non ha la migliore
geometria da Amerini, gestisce. Mascara e Guidoni chiusi in un imbuto,
fantasia zero. De Canio che comincia a pensare… Sì, l’episodio, il
famosissimo episodio. Perché si verifichi occorre un’amnesia
dell’avversario. Storia del 37’ quando Stellone, in una delle rare
sgommate, si beve Lanzaro che lo lascia accomodare. E quando zio Bob va
al cross da sinistra, la svolta è imminente: l’uscita bassa di Sicignano
su Cristiano è un assist indiretto per Jankulovski che si trova il
malloppo in tasca e accompagna a porta vuota. Trecento tifosi del
Napoli, attaccati alle radioline, verificano che la Regina è inchiodata
dal Siena, memorizzano l’aggancio temporaneo. E maledicono Racalbuto che
al 45’ non si accorge di una spinta rifilata da Ferri a Rastelli in
piena area. Se desse il rigore, ci sarebbe aria di svolta totale.
Invece, il siciliano di Gallarate non si degna.
Invece, il Palermo spende l’intervallo con una carica enorme. Ce ne
accorgiamo nella ripresa: è un’altra storia, schiuma rosanero.
Bombardini si ritrova come per incanto, Amerini migliora in geometria,
Di Donato spopola, Guidoni cerca di prendere la porta ma non ci riesce
malgrado un corridoio liberatogli da Mascara. Il Napoli sofferente a
centrocampo, perché Vidigal non fa muro, Cristiano è nella stessa scia,
Quadrini offre un rendimento modesto. Ametrano lotta, combatte, chiude
su “Bomba”, cerca di inventarsi uomo assist. Ma la doppia mossa di Mutti
(8’st) aggiunge ulteriore adrenalina: Frezza e La Grotteria per Furiani
e Mascara, il Palermo è quello affascinate di due mesi fa. La Grotteria
magistrale nell’assist che libera Bombardini, legnata sotto l’incrocio e
volo di Mancini, imperdonabile Guidoni nella ciabattata a lato con la
porta spalancata. Dal 9’ al 10’: La Grotteria illumina Guidoni che
anziché smazzare l’assist al liberissimo Bombardini cerca una soluzione
improbabile. Errore grave che il buon Stefano riparerà presto. Frezza
aggiunge corsa e anche un pizzico di qualità a destra. La risposta del
Napoli è allarmante, nel senso che scompare come se fosse stato
inghiottito dall’alta marea. Nessun tentativo per tenere impegnata la
difesa organizzata splendidamente da Marco Aurelio, la soddisfazione
(misera9 di chiudersi in un bunker, errore imperdonabile. A Racalbuto la
partita comincia a sfuggire, si rifugia in un doppio rosso che penalizza
più il Palermo (con La Grotteria sarebbe un’altra cosa) che il Napoli
(colpevole Cristiano, cade nella trappola e macchia una prestazione già
mediocre). Il pareggio, sinceramente, è nell’aria. E Mutti lo trova al
24’: fallo di Luppi su Bombardini ai 22 metri, un razzo in campo dalla
curva Napoletana sfiora Bonomi. Quando Guidoni va all’esecuzione, la
barriera si apre colpevolmente, sfiora Luppi e tocca Stellone che
spiazza Mancini. Il Palermo spezza un digiuno offensivo di 602’(recupero
escluso). De Canio cerca di riprendere per i capelli una sfida
compromessa: sgancia Alesi, Graffiedi e Floro Flores nell’ordine. Si
dispera al 42’ quando Graffiedi, attivato da Stellone, centra la
traversa. Impreca al 47’ perché Rastelli accarezza di testa un pallone
facile facile e lo consegna a Sicignano. Il Napoli piomba a meno quattro
dalla Reggina, con un poker di partite da consumare. Aggancio più
sorpasso: è un film che, per il momento, non può andare in onda.

 
MANCINI 6.5
LUPPI 6.5
BONOMI 6
TROISE 6 (34'st Alessi sv)
JANKULOVSKI 6.5
AMETRANO 6.5
CRISTIANO 5
QUADRINI 5 (38'st Graffiedi sv)
VIDIGAL 5.5
RASTELLI 5 (49'st Floro Flores sv)
STELLONE 5.5

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