Domenica 19/05/2002 – Trentaseiesima
giornata –
 

Napoli, la vittoria più amara.

Contestazione nel deserto del San Paolo:
questi 3 punti aumentano i rimpianti.
Villa e doppio Rastelli, per i toscani (retrocessi) va a segno Bellini.

 

NAPOLI – PISTOIESE 3 – 1 (5135
spettatori)

NAPOLI (3-4-3): Mancini, Villa, Caruso, Quadrini, Troise,
Montezine (30'st Gaveglia), Cristiano, Magoni, Graffiedi (14'st Alessi),
Rastelli, Pavon (33'st Floro Flores).
Panchina: Gragnaniello, Stendardo, Bigica, De Georgio. All. De Canio.
PISTOIESE (4-4-2): Balli, F. Carbone (6'st Del Sole), Bellini,
Bisoli, Lambertini, Vigiani, Ostopanj, Piovanelli, Riccio (25'st
Gelson), Baiano (32'st Banchelli) Muslimovic.
Panchina: Spina, Micco, A. Carbone, Cimarelli. All. Nicoletti.

MARCATORI: 28'pt Villa,
26'st Rastelli,
45'st Rastelli
, 47'st Bellini.

Il gol come risposta al deprecabile pugno di Cosenza. Una doppietta a
mo’ di replica ai fischi e agli insulti. Colpito al viso da un gancio
vigliacco domenica scorsa, Villa piazza l’incornata vincente, prepotente
e perentoria. Calcio di punizione al bacio di Montezine, violento e
liftato, plastico nella sua straordinaria efficacia il tuffo a pesce del
difensore: colpita e affondata la Pistoiese, accompagnata in serie C
dallo spintone dello schiaffeggiato di Cosenza. Bersaglio di una
velenosa contestazione, il fior da fiore delle parolacce, Rastelli firma
due gol notevoli, entrambi molto belli. Una sorta di boccaccia in
risposta agli insulti che hanno scandito questa volta i movimenti, le
percussioni, le volate del grande divoratore di gol: Rastelli aveva
sprecato l’inenarrabile nella partita con la Reggina, decisiva ai fini
della promozione in A. Pregevole il primo gesto, il pallone trascinato
da destra verso il centro, preciso al millimetro il diagonale eseguito
con il piede mancino. Il pallone mandato a morire a fil di palo,
nell’angolo lontano. Una botta mortale alle debolissime speranze della
Pistoiese.
Voluta compostezza, controllata e sofferta l’esultanza di Rastelli, il
2-0 firmato in mezzo ai cori al veleno. Cinquanta ugole in piena azione
dall’inizio alla fine, in curva B. Insulti per tutti, da “mercenari” a
“in campo la squadra primavera”, passando attraverso il classico e ormai
antico “a lavorare, andate a lavorare”. I giocatori e la società gli
obiettivi degli stornellatori e degli striscionisti di nuovo tornati in
servizio nello stadio desolatamente vuoto: 1736 paganti, nuovo minimo
stagionale al San Paolo. Un ambiente punto bello: il Napoli ha giocato e
vinto nel deserto attraversato dalla contestazione. Ce l’ha fatta, e non
era facile, proprio no, in formazione rabberciata e largamente
incompleta, senza Stellone, Vidigal, Bonomi, Luppi, Ametrano. Quelle
cinquanta voci hanno urlato sotto la pioggia la loro protesta, il loro
disappunto e la delusione, che è di tutti, è di Napoli.
Esagerate nella sostanza contro giocatori mal pagati, da gennaio senza
stipendio, la martellante contestazione s’è appena attenuata sul bis
firmato proprio da Rastelli. Passaggio filtrante di Magoni, riuscito
l’incrocio dell’attaccante, i centrali avversari andati a spasso, il
tocco di piatto ad infilare il portiere in uscita. Una bella esecuzione,
anche questa del 3-0. Troppo povera e pure rassegnata la Pistoiese, vaga
in difesa con Bisoli centrale sorretto solo da scaglie di mestiere e da
Lambertini mai in grado di opporsi alla sveltezza di Rastelli. Baiano,
là davanti, s’è industriato in alcune dimostrazioni di abilità sul piano
della tecnica individuale e dei fondamentali. Napoletano di Soccavo,
nato a due passi da casa Napoli e cresciuto calciatore al Centro
Paradiso, raramente è riuscito a combinare con il poderoso Muslimovic.
Infelice l’arresto del cavallone, pessima la conclusione da distanza
ravvicinata al 35’ del primo tempo. Astuto al contrario il lob eseguito
con il colpo sotto all’attrezzo nella ripresa: Mancini scavalcato,
provvidenziale il recupero di Quadrini sulla linea di porta. Solitario
segnale di pericolosità della Pistoiese ad annunciare la seconda
esecuzione del calciatore più fischiato del pomeriggio (sì, anche a
dispetto della pregevole doppietta firmata nel secondo tempo) e la botta
della staffa, una volta usava definirla così, al termine dell’over time.
Esattamente irresistibile, ancorché inutile, l’incornata di Bellini con
la fronte, su angolo battuto da Gelson, per il 3-1.
Come se ci avesse messo l’abile mano un occulto e ispirato regista:
Villa e Rastelli nei panni e nella parte dei replicanti alle brutture da
stadio. Il Napoli disinvolto vincitore (l’astuzia e la praticità di
Caruso al centro della difesa a tre) sostenuto nella circostanza dalle
intromissioni in velocità di Quadrini lungo la banda destra e
soprattutto dalle illuminazioni di Montezine. Il Calcio di punizione ad
armare Villa, l’assist a beneficio di Cristiano, sventato in piena area
in questa come nella successiva occasione. Graffiedi il server, sul
portiere la conclusione in solitudine del centrocampista. Parimenti
sbadati lo stesso Graffiedi (bislacca la conclusione di sinistro infondo
ad un rapido contropiede) e Pavon, peraltro generoso, presente, reattivo
negli stacchi. Rastelli l’unico nel tridente d’attacco a capitalizzare
al massimo le opportunità da gol. La Pistoiese ne ha lasciate in buona
quantità agli avversari nel giorno del distacco dal Napoli, rivoltato
nella ripresa da Gigi De Canio, alla penultima rappresentazione in
panchina allo Stadio San Paolo: Cristiano dirottato sulla destra, Alessi
l’iniziale sostituto sulla fascia opposta, poi surrogato dal mancino
Gaveglia, 18 anni, al debutto in cadetteria. L’inevitabile separazione
consensuale è divenuta ufficiale un quarto d’ora dopo il triplice
fischio di Cesari, direttore di gara pratico e disinvolto come l’ultimo
Napoli, efficiente e nella circostanza più che dignitoso, malgrado le
assenze importanti e il dileggio ad opera dei curvatoli.

 
MANCINI sv
VILLA 6.5
QUADRINI 6
CARUSO 6
TROISE 6
CRISTIANO 6
MAGONI 6
GRAFFIEDI 5 (14'st Alessi sv)
MONTEZINE 6 (30'st Gaveglia sv)
RASTELLI 7
PAVON 5.5 (33'st Floro Flores sv)

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