Domenica 02/06/2002 – Trentottesima
giornata –
 

Il Napoli sceglie il finale peggiore: i
tifosi fischiano.

Stadio semivuoto (minimo stagionale) ma un
inferno di insulti. Per il nuovo proprietario Naldi una sconfitta
all'esordio.
Tutto nel primo tempo: Montezine (sinistro fulminante, primo gol
stagionale al San Paolo) illude, poi Allegretti e Taldo chiudono i
giochi.

 

NAPOLI – COMO 1 – 2 (48052
spettatori)

NAPOLI (3-5-2): Mancini, Bonomi, Villa, Luppi, Ametrano, Bigica
(12'pt Cristiano), Magoni, Montezine, Jankulovski, Rastelli(1'st Floro
Flores), Graffiedi (25'st Sesa).
Panchina: Gragnaniello, Saber, Bocchetti, Alessi. All. De Canio.
COMO (4-4-2): Brunner, Gregori, Bega, Stellini, Terni, Pedone
(27'st Femiano), Allegretti, Gallo, Corrent (8'pt Dindjerski), Oliveira
(33'st Colacone), Taldo.
Panchina: Spinelli, Del Chiaro, Music, Zanati. All. Dominissini.

MARCATORI: 1'pt Montezine, 18'pt
Allegretti, 23'pt Taldo.

Novemila fischi come saluto. Pernacchie intime, in attesa di voltare
pagina. Neanche uno schizzo d'allegria nello stadio abitato dalla
diserzione, minimo stagionale di spettatori al San Paolo, malgrado i
prezzi stracciatissimi. Traditi desiderio e auspicio di De Canio nella
domenica degli addii, la più parte senza alcun rimpianto. "Adesso piazza
pulita", l'invocazione rappresentata dallo striscione esposto in curva
A. Applausi di stima per il Como: sufficienti due accelerazioni,
ripartenze e verticalizzazioni quasi in succesione e l'esibizione di una
serena e collaudata organizzazione di gioco per mettere sotto questo
Napoli. Chapeau, cappello alla squadra lombarda, tornata trionfalmente
in serie A. I giovanotti di casa accomunati al contrario nei cori beceri
nei tazebao da stadio ("Mercenari"), e alcuni addirittura bersaglio di
grevi insulti. Rastelli spernacchiato ad ogni suo movimento, poi Mancini
e Magoni, che ha annunciato l'addio in settimana.
Alla prima volta da unico proprietario della società, Naldi ha
cominciato così come aveva finito il Napoli di Corbelli: con una
sconfitta. Spinto in avanti da Montezine, al primo centro stagionale al
San Paolo, un sogno personale che s'è avverato, con una memorabile e
fragorosa botta di sinistro da diciotto metri, 24 secondi appena dopo il
fischio d'inizio, s'è ritrovato affettato e ucciso dalla doppia
percussione in dribbling dell'incontenibile Allegretti. Protagonista
imprevisto, il comasco li ha seminati tutti a capo di un dribbling in
corsa, eseguito a mo' di sciatore tra i paletti dello slalom. Soave il
tocco ad infilare Mancini in uscita. Il tarantolato Allegretti
imprendibile per Cristiano, laddove il Como ha incontrato sporadici
problemi con Montezine e Jankulovski (venduto all'Udinese, lui sì
rimpianto dal popolo e popolare a quanti sanno di calcio), tiratori in
servizio permanente nella circostanza. Sberla del brasiliano, roba seria
per i pugni di Brunner, nel primo tempo, già sul 2-1. L'obice sinistro
del ceco con l'alzo appena sbagliato, una volta via l'altra, nella
ripresa.
La delizia del pareggio comasco ad annunciare il bis, a distanza di 5'.
Ancora Allegretti in delicata percussione nel cuore della difesa del
Napoli, mal posizionata: Mancini invitato fuori dei pali, Taldo servito
come prete all'altare, elementare il comodo tocco vincente in totale
solitudine. Pestiferi clienti Lulù Oliveira e il suo compare di reparto
, troppo svelti per i difensori del Napoli, forti ma non velocisti.
Subentrato nel finale, Colacone s'è pappato due clamorose occasioni, lui
solo contro Mancini, praticamente centrato in pieno da conclusioni da
schiaffi. Ma il Napoli, dov'era il Napoli in quel momento? Aggrediva il
Como, ben lieto di farsi attaccare. L'atteggiamento che predilige: il
Napoli ha perso infatti di contropiede. Il pomeriggio dei saluti in tre
momenti. Gli ultimi non fuggenti dei gol. Ispirato e illuminato
dall'inatteso Allegretti, il Napoli è sembrato cambiare pelle con
l'ingresso di Dundjerski al posto di Corrent, infortunato al 18' del
primo tempo. Bigica s'è fatto male cinque minuti prima: non ne ha
imbroccata una Cristiano, ancorchè alimentato da grande volontà. Il
nuovo proprietario Totò Naldi attento a tutto in tribuna Vip. Il Napoli
che se n'è andato sottoposto all'ennesimo esame: inabili nella
circostanza Stellone e Vidigal, promosso Montezine, meritevoli della
riconferma il trio difensivo, il generoso Ametrano, e magari anche
Graffiedi, e il portiere Mancini, peraltro titolare di un altro anno di
contratto. La nuova proprietà è chiamata a svelte valutazioni sul conto
di Bocchetti e Baccin, reduci da interventi chirurgici, ma indiziati di
riconferma.
Il Como ha messo l'abilità dei centrali difensivi, la vivacità di Terni
sulla fascia, la capacità di palleggio e la chiara organizzazione di
gioco. Il tutto sciorinato in assoluta scioltezza, sotto l'assalto
napoletano, insistente fino al 35' della ripresa. Floro Flores s'è
costruito con destrezza una buona opportunità, il pallone è schizzato
oltre il palo di centimetri. Pregevole la combinazione corale che ha
portato Ametrano alla conclusione dall'interno dell'area, troppo
centrale la botta. Il delicato gesto di Dominissini (il napoletano
Femiano, figlio d'arte, mandato in campo per la gioia e applauso di
familiari e parenti presenti in tribuna) a precedere la calata del
telone sull'ultima tristezza. Si sono salutati mali, senza l'ombra di un
sorriso, il Napoli, Napoli e De Canio, da domani in Giappone in qualità
di commentatore televisivo delle vicende mondiali.

 
MANCINI 6
BONOMI 6
LUPPI 6
VILLA 6
AMETRANO 6
BIGICA sv (18'pt Cristiano 5)
MAGONI 5
MONTEZINE 6.5
JANKULOVSKI 6
RASTELLI 5 (1'st Floro Flores 5.5)
GRAFFIEDI 5.5 (25'st Sesa sv)

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