Sabato 28/9/2002 – Quinta giornata –
 

Sesa manda il Napoli in Paradiso.
Devastante incursione di Ferrarese e gol
di testa dello Svizzero che dà i primi 3 punti a Colomba.
Rete annullata a Vidigal per un fallo di Troise su Gillet. La squadra di
Perotti non punge.

 

BARI – NAPOLI 0 – 1 (9589
spettatori)

BARI (3-5-2): Gillet, Innocenti, De Rosa, Ingrosso, Said,
Cordova, Markic (13'st Valdes), D'Agostino (35'st Pizzinat), Mora,
Anaclerio (30'st Chukwu), Spinesi.
Panchina: Battistini, Neqrouz, Candrina, La Fortezza. All. Perotti.
NAPOLI (3-5-2): Mancini, Troise, Bonomi, Villa, Bocchetti,
Saber(23'st Ferrarese), Vidigal, Husain, Montezine (38'st Cristiano),
Sesa, Stellone (38'st Floro Flores).
Panchina: Storari, Baldini, Stendardo, Pavon. All. Colomba.

MARCATORI: 27'st Sesa.

Il Napoli sa soffrire e merita un premio. Il primo blitz è anche la
prima vittoria, si riempiono (in un colpo) due caselle della classifica.
David Sesa di testa, con tanti saluti ai numerosi detrattori dello
svizzero. Colomba potrà lavorare serenamente: i risultati sono il pane
di ogni allenatore, i risultati stanno arrivando. Il Bari s'illude.
Ottimo approccio, mezz'ora da squadra allertata e ispirata. Ma presto si
spegne Cordova, cala D'Agostino, non basta la fantasia di Valdes.
Siccome Spinesi si perde in chiacchiere, il raccolto va in fumo. Perotti
pretendeva l'esame di laurea, saprà (dovrà) ripartire senza troppi
drammi.
Frizzante come la temperatura del San Nicola, il Bari parte lancia in
resta, si capisce che è stata curata l'organizzazione. Il Napoli va di
3-5-2, una novità rispetto al collaudato 4-4-2 di Colomba (ma anche a
Reggio Calabria aveva esibito simile modulo) e balza all'occhio un
particolare: il centrocampo, sulla carta più sostanzioso, va in barca.
Vidigal e Husain cercano la posizione, il "nuovo" Montezine non incide.
Il Bari vorrebbe togliersi subito il pensiero: al 2' Cordova calcia da
maestro una punizione dai venti metri, balzo di Mancini. Buona
circolazione, gli inserimenti di Said a destra, l'apprezzabile tecnica
individuale di Anaclerio che tiene Troise in apprensione e sgomma come
se fosse un trequartista di qualità. Il Napoli in stand-by, la vana
ricerca di una manovra avvolgente: poca qualità, ininfluenti gli aiuti
di Bocchetti e Saber sulle fasce, al punto che Stellone deve rinculare
spesso e non volentieri, altrimenti il digiuno al capitolo
"rifornimenti" sarebbe interminabile. Nè Sesa entra immediatamente in
partita, gira largo come se fosse all'esordio assoluto e dovesse cercare
l'intesa. Insomma, nessuno si scandalizzi, il primo tiro nello specchio
arriva al 27': una trama di Montezine, il triangolo chiesto e ottenuto
da Stellone, la chiusura sporcata da uno stinco avversario e controllata
da Gillet. Ma il Bari aveva creato le premesse per sfondare. Per esempio
al 19', quando Anaclerio pesca Cordova che produce un tiro o un cross
(difficile da interpretare), Spinesi non va di "tap-in" per una
questione di millimetri. Anaclerio approfitta di una mezza dormita di
Bonomi ma non cerca il diagonale, piuttosto il primo palo senza troppa
precisione.
Il Napoli almeno si permette di respirare e ci sono due spiegazioni. Il
Bari rifiata, impossibile mantenere quel ritmo. Ma c'è anche un piccolo
risveglio azzurro a centrocampo, dove Cordova e Said non godono della
stessa libertà: migliora Vidigal, si applica Montezine, evita di
commettere troppi danni Husain. Certo non convince la scarsa
frequentazione delle fasce (controprova: quando Saber e Bocchetti
sfondano, brillano per imprecisione). E la coperta resta corta perché il
Napoli, quando cerca di diventare una squadra, non trova Stellone che
spesso si perde in dribbling inutili. Una botta di Sesa da fuori, misero
raccolto. Ma almeno una cerniera affidabile in fase difensiva: il Bari
non ha l'invocato ritorno da D'Agostino, una volata di Spinesi con botta
inguardabile l'unica vera iniziativa. Anche perché Anaclerio cerca
spesso l'"uno contro uno" quando sarebbe il caso di scaricare per un
miglior concetto di collettivo. 
L'alba della ripresa non modifica di una virgola lo scenario. Il Bari
sembra quieto, rispetto alla partenza sparata. Forse vuole studiare,
sicuramente intende stanare l'avversario. Il Napoli si adegua, almeno
non ha l'angoscia di chi agisce in preda agli incubi. E quando prendi
coraggio, tutto diventa più semplice. Sesa, per esempio, lascia il
torpore in cantina: prova da lontano, poi (10') viaggia a destra su
assist di Stellone, a Gillet vengono i brividi sul tiro-cross sporcato
da Innocenti. Urge una mossa e Perotti non si tira indietro: convoca
Valdes che se fosse una sfida di basket sarebbe il "perfetto sesto
uomo". Esce Markic, il cileno si piazza largo a destra con il chiaro
intento di sfruttare le amnesie di Bocchetti. Dai primi assaggi un
indizio: funziona l'intesa con D'Agostino che lo cerca spesso. Insomma,
il Bari si concentra sulla corsia di destra visto che Mora (pur in
crescita rispetto alla recente esibizione di Genova) non è ancora
l'autorevole fluidificante che conosciamo. Una cosa è sicura: il Bari
non può pensare di disporre dello stesso Napoli spaesato del primo
tempo. Colomba avverte sensibili miglioramenti, ripristina il 4-4-2
perché Valdes è una spada e Bochetti serve più per contenere che per
affondare. Sesa ha una specialità, la botta da lontano: ci riprova al
19' e non va lontano dall'approdo. Siccome Saber è impalpabile, Colomba
sceglie Ferrarese per offendere, sarà una grande mossa.
Il Bari si allunga, Cordova si perde, Spinesi vorrebbe travestirsi da
uomo-assist e non ci riesce. Il Napoli diventa padrone. Trova il gol al
25': angolo di Sesa, fallo (inutile) di Troise su Gillet, vanificato il
blitz di Vidigal. Ma l'urlo è appena rinviato. Due giri di lancette e
Ferrarese diventa devastante: la terza volata a destra, il cross che è
un messaggio "spingimi dentro", il pallone non scende più e quando scene
trova la testa di Sesa che si inchina e sbanca. determinante
l'indecisione di innocenti. Lo svizzero merita la ribalta: ha sofferto,
sembrava il peggiore della compagnia, ha guadagnato la rinascita con
assoluta professionalità. Perotti le prova tutte: propone Chukwu per
Anaclerio, mentre D'Agostino si spegne e tocca a Pizzinat. Ma prima che
il talento esca, il Bari si divora l'impossibile: al 35' numero di
Valdes a destra, perfetto cross a rientrare, Cordova imperdonabile tira
in bocca a Mancini che ha il grosso merito di tenere la posizione.
Colomba fa rifiatare Stellone e sceglie Floro Flores, si aggrappa a
Cristiano per maggior filtro in mezzo, esce Montezine. Quando Spinesi
non inquadra la porta da posizione comoda, il Napoli intuisce che è
l'ora di sorridere.

 
MANCINI 6.5
TROISE 6 (35'st Baldini sv)
VILLA 6.5
BONOMI 6
BOCCHETTI 5
SABER 5 (23'st Ferrarese 6.5)
VIDIGAL 6.5
HUSAIN 6
MONTEZINE 6 (38'st Cristiano sv)
SESA 6
STELLONE 7 (38'st Floro Flores sv)

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