Domenica 13/10/2002 – Settima giornata –
 

Salgado toglie due punti al Napoli.
La rete del pari nel finale. Floro Flores
e Baldini avevano fatto sognare Colomba.
Proteste per il fuorigioco fischiato a Dionigi e il rigore (fallito)
concesso ai veronesi. Espulso Quadrini.

 

VERONA – NAPOLI 2 – 2 (17353
spettatori)

VERONA (3-5-2): Pegolo, Gonnella, Filippini, Teodorani, Matteassi
(21'st Salgado) Italiano (17'st Cossu) Yllana, Mazzola, Cassetti,
Adailton, Vieri (45'st Cossato).
Panchina: Giannello, Giacomazzi, Pisano, Biasi. All. Malesani.
NAPOLI (3-5-2): Mancini, Troise, Baldini, Bonomi, Bocchetti,
Ferrarese (45'st Stendardo),Cristiano (10'st Quadrini), Husain,
Montezine, Floro Flores (26'st Dionigi), Stellone.
Panchina: Storari, Platone, Pavon, Sesa. All. Colomba.

MARCATORI: 41'pt Adailton, 43'pt Floro Flores,
11'st Baldini, 41'st Salgado.

Doppio dribbling in orizzontale, da sinistra verso il centro. Il terzo
scarto stavolta in diagonale, a completare il soave e delicato slalom
tra i paletti veronesi, attento anche a rubare il tiro a Ferrarese. La
botta in diagonale in fondo alla spettacolare azione personale da
manuale: gol così, gol d'autore, alla Gabriel Batistuta, li firmano solo
i grandi attaccanti. Una brillante in un pentolone di calce viva, la
strepitosa chicca di Floro Flores, napoletano del rione Traiano, un
ragazzo del popolo, a dispetto del cognome spagnoleggiante? C'è traccia
di un nonno catalano tra gli antenati del bambino, 19 anni completati a
giugno, autore del prodigio che ha rimesso il Napoli in linea di
partita, nel finale del primo tempo. Una perla su un letto di spine il
numero del giovincello diventato calciatore in una scuola di pallone di
Posillipo? Fate un po' voi, chiamatela come volete la prodezza che ha
lasciato di stucco il popolo veronese e spinto ai confini del delirio i
2500 napoletani presenti al Bentegodi. Il gol d'autore in mezzo ad una
partita aspra, fisica, nervosa, intensa.
Due a due alla fine, movimentati e tormentati i minuti estremi, ricchi
di cose e di emozioni. Contro la traversa il rigore non condiviso e non
accettato dal Napoli (fallo di mano di Bonomi, ma il mediocre arbitro
Nucini e l'assistente Pirondini avrebbero fatto a rimpiattino: io non
c'entro, l'ha dato lui), calciato da Max Vieri, il fratellone di
Christian. Il pareggio definitivo raccattato dal cileno Salgado, la
soluzione estrema proposta da Malesani per l'attacco. Provvidenziale il
tap-in sulla disperata opposizione di Mancini a Vieri, al 41' della
ripresa. L'espulsione di Quadrini, toppa obbligata di Colomba per la
difesa. L'inesistente posizione di fuorigioco fischiata dall'assistente
Pasquariello al nuovo entrato Dionigi, finalmente al debutto con la
maglia del Napoli, ormai libero per la battuta importante. Buon Napoli,
come ormai d'abitudine in questo primo segmento di campionato. In
svantaggio (un flipper davanti a Mancini, il pallone sul piede di
Adailton, comodo l'arresto, addirittura di più la comodità nel mirare la
conclusione vincente) due minuti prima del numero di Floro Flores,
perché s'è assentato davanti a Mancini sul cross da sinistra di
Cassetti, un martello sulla fascia nel primo tempo, ed ha agguantato il
Verona meglio disposto al gioco manovrato in virtù di un centrocampo
superiore, l'ha tenuto nella peste nella ripresa dall'11' al 41'.
Sistemata una sorta di diga sulla trequarti, Colomba ha ordinato
sollecite ripartenze: la traballante difesa veronese, priva di pezzi
importanti, così come il Napoli, si esponeva al contropiede alimentato
da Montezine, in giornata di vena. Poteva essere colpito, il Verona, e
Baldini l'ha addirittura atterrato in avvio di ripresa. Il pallone
colpito d'incornata, netta, pulita. L'efficacia di un gesto tecnico
favorita dalla violenza della battuta di Montezine dalla piazzola
dell'angolo e dai piedi del difensore ben piantati sull'erba. Un
vantaggio persino annunciato da un altro squillo di Floro Flores: tutto
molto bello, il pallone rubato in mezzo al campo, il dribbling in corsa:
brutto solo il diagonale, a lato di mezzo metro. Scosso e sorpreso, il
Verona ha schiumato rabbia, aggressività, percussioni sulle fasce. Esiti
positivi gli sono pervenuti dall'innesto di Cossu, un trottolino dalle
movenze elettriche proprietario di buoni cross.
Conquistato il vantaggio, Colomba ha ingolfato la linea difensiva.
Stellone è rinculato permanentemente nella sua trequarti, davanti a
Mancini hanno difeso in sei, in presenza dell'arsenale d'attacco
interamente impiegato da Malesani. Ma senza mai smarrire l'orientamento,
l'ordine, la puntualità nelle interferenze anche disperate ad esaltare
Troise e Mancini, efficienti presidi a difesa della vittoria sfumata nel
palpitante finale. Il mucchio ordinato e organizzato davanti a Mancini
non ha cancellato nel Napoli l'idea di colpire in contropiede. L'idea ha
funzionato prima e dopo il gol del 2-1, venendo però meno in fase di
soluzione finale.
Riemerso dagli impacci sofferti nel primo tempo (Matteassi e Cassetti
prevalenti su Bocchetti e Ferrarese sulle corsie laterali, i cinque
centrocampisti veronesi complessivamente meglio disposti), al di là del
gol, nella ripresa il Napoli s'è procurato ghiotte opportunità. Le
palle-gol non sfruttate autorizzano questa conclusione: il Napoli poteva
chiudere la partita e non l'ha fatto. Ma anche così va bene, il punto è
buono, dovendo mettere nel conto quella globale disattenzione difensiva
in avvio di partita. Troppo avanzata, la linea difensiva s'è lasciata
scavalcare dal lancio di Mazzola, fuga e conclusione di Adailton da
posizione invitante, s'è opposto alla grande Mancini. Buon Napoli, non
ancora bello. Ardente e reattivo il Verona. Il resto non è vita, è
brutta vita: la partita delle opposte fazioni sugli spalti s'è consumata
nel segno reciproco di beceri insulti.

 
MANCINI 6.5
TROISE 6.5
BALDINI 6.5
BONOMI 6
BOCCHETTI 6
FERRARESE 6 (45'st Stendardo sv)
CRISTIANO 5.5 (10'st Quadrini 6)
HUSAIN 6
MONTEZINE 6.5
FLORO FLORES 7.5 (26'st Dionigi sv)
STELLONE 6

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